IL CENTRO DELLA DISCORDIA 1


Preferivamo tenerci in disparte sull’argomento che fa tanto discutere Sciacca in questi giorni, ovvero l’utilizzo dell’ex casa di riposo per anziani di proprietà della Società Cooperativa Agave quale centro per extracomunitari minori e rifugiati politici. Molti però ci hanno espressamente richiesto un intervento e una nostra opinione in merito e quindi ci è sembrato doveroso accontentarli ed esprimerci, soprattutto per tentare di mitigare quella che pensiamo possa tramutarsi in una certa forma dilagante di velato razzismo mascherato da allarmismo sociale.

E’ probabile che, nel presentare l’argomento, siano state utilizzate terminologie inappropriate, fatto sta che a Sciacca, sembra improvvisamente aleggiare lo stato di allerta generale mentre imperversa una preoccupazione diffusa fuori dal normale. In questo contesto si richiede addirittura l’intervento dell’esercito. Ci chiediamo noi, in una città turistica?

Ma andiamo con ordine. Abbiamo sentito parlare di invasione di immigrati clandestini, di delinquenti non identificati, di gente poco raccomandabile che comincia a scorazzare per i nostri quartieri periferici, mettendo a rischio l’incolumità della gente. Probabilmente abbiamo tutti un po’ esagerato.

Stiamo parlando di immigrati e cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento. Il fenomeno dell’immigrazione che più ci interessa da vicino, riguarda una certa tipologia di persone che abbandona il proprio paese, nella maggior parte dei casi lasciando fame, miseria e morte sicura, affidandosi a soluzioni di fortuna (che spesso non evitano loro di perdere la vita) giungendo alle coste più vicine dei paesi civilizzati, ovvero Lampedusa. Qui vengono accolti in Centri di prima accoglienza e successivamente smistati altrove.

Torniamo indietro nel tempo, agli inizi del 1900, quando in Italia si faceva la fame e milioni di nostri connazionali decidevano di abbandonare la propria misera dimora. Noi che oggi siamo tanto sensibili ai problemi di questa povera gente, immaginiamoli come i nostri antenati che, circa un secolo fa, affidandosi a gente che prometteva loro fortuna e sussistenza, a bordo di imbarcazioni con cui traversavano l’oceano, giungevano fino alle coste della lontana America. Pensiamo se questi avessero trovato lo stesso comitato di accoglienza che noi stiamo riservando ai “terribili extracomunitari” che “vengono oggi a disturbarci”.

Giusto perché riteniamo la memoria storica maestra di vita e poiché il ripetersi della storia deve essere per noi una sorta di insegnamento, i nostri avi, giunti a destinazione nel NUOVO MONDO, venivano accompagnati sull’isolotto di Ellis, accanto alla Statua della Libertà, dove esisteva un grosso Centro di prima accoglienza. Qui venivano identificati, schedati e “marchiati”. Solo la gente sana poteva oltrepassare il confine, gli altri (non tantissimi, solo il 2% del totale) venivano rispediti a casa sulla stessa imbarcazione che li aveva portati lì. Di questi ultimi, molti, in preda alla disperazione, preferivano suicidarsi e buttarsi in mare che tornare nel posto che avevano lasciato qualche tempo prima.

La storia si ripete, di tanto in tanto, e su questo dovremmo riflettere. Stavolta siamo noi ad accogliere gli immigranti. Abbiamo fatto una piccola ricerca, che potete benissimo fare anche voi (sul sito www.ellisisland.org potrete rintracciare i vostri parenti transitati per quell’accesso obbligato) e dai registri di Ellis Island risultano schedati la bellezza di 7167 saccensi tra il 1892 ed il 1924. Una bella cifra, che in media farebbe 225 saccensi emigrati ogni anno per 32 anni, e siamo ancora distanti dai 150 che il centro di Contrada Isabella potrebbe ospitare. Ben 7167 saccensi, quindi, hanno varcato l’Atlantico non sapendo cosa avrebbero trovato, proprio come questa gente che in questi giorni popola i centri di prima accoglienza a Lampedusa.

Ci riferiamo a Lampedusa poiché in quel Centro, questa gente viene identificata e, parte di questa, acquisisce lo status di Rifugiato politico prima di essere trasferita a Sciacca. Non stiamo parlando quindi di Clandestini o di comuni delinquenti di cui non conosciamo le generalità. E’ questa la giusta informazione che dobbiamo fornire ai nostri cittadini, aggiungendo che la Casa Riposo per Anziani di Contrada Isabella, da quanto leggiamo sui quotidiani locali, è stata concessa in gestione soltanto temporaneamente ed esattamente fino al 31/12/2008.

Superata quella data, sarà il caso di rialzare la voce per far finalmente destinare quella struttura, bloccata da lontana memoria, come ribadisce il presidente di SOS Anziani Vincenzo Truzzolino, a ciò per cui era stata realizzata.

Nel frattempo ci sentiamo di sostenere l’appello della Questura di Sciacca sottodotata d’organico nel richiedere l’invio di nuove forze a sostegno della loro attività, a prescindere dalla nuova presenza massiccia o meno di extracomunitari nella nostra città, a cui dobbiamo comunque dare la nostra solidarietà. Ricordiamo che centri simili al nostro esistono da tempo a Montevago, Favara, Palma di Montechiaro o Agrigento e non ci risulta che in queste cittadine sia mai accaduto qualcosa di particolare.

Nuove forze di polizia sarebbero sicuramente ben accette da tutti e lo chiediamo espressamente al Prefetto Umberto Postiglione in vece dei paventati reparti dell’esercito invocati da più parti.
Su questo argomento, rispondiamo utilizzando le parole del primo cittadino di Taormina, Mauro Passalacqua, che, negli scorsi giorni, a proposito della sua città, si è espresso: “questa non può apparire in stato di presidio. Non ne esistono le condizioni e non sarebbe stato produttivo per il nostro apparato turistico veder circolare militari per il Corso”.

Nella stessa sede riferiva: “A Taormina non esiste nessuna emergenza sicurezza. Le forze dell’ordine ci hanno comunicato che la città, negli ultimi tempi, è stata teatro di pochi e fisiologici episodi di cronaca nera. In queste condizioni, non c’è alcun bisogno di far apparire la capitale del turismo siciliano presidiata, come se la gente non potesse circolare tranquillamente come avviene in tantissime località turistiche d’Italia. Semmai sarebbe necessario potenziare gli organici dei carabinieri e della Polizia di Stato ai quali compete il controllo del territorio e la vigilanza anche sul piano amministrativo”.

Ci sentiamo di far nostre queste dichiarazioni e rapportarle, dal primo polo turistico della Sicilia al nostro aspirante terzo rivolgendoci al nostro sindaco affinché, seguendo l’esempio del suo collega, rifiuti l’esercito e chieda insieme a noi, nuove forze di Polizia a completamento della carenza di organico della nostra Questura. Soluzione, quest’ultima, sicuramente più “turistica”.

In attesa, quindi, di vederci chiaro sull’intera vicenda e che, quindi, Marco Mustacchia, presidente della Cooperativa Arcobaleno, illustri dettagliatamente, in questi giorni, le finalità di questo Centro, Noi de L’ALTRASCIACCA vogliamo prestare fiducia nel suo operato e garantirgli la nostra massima collaborazione.


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Un commento su “IL CENTRO DELLA DISCORDIA

  • gcirchirillo

    Mi meraviglia non poco questa levata di scudi contro gli extracomunitari.
    Io direi di aspettare un poco che incomincino a fare rapine e atti non consoni alla morale comune.
    Io non credo che questa gente rischi la vita solo per venire a delinquere nel nostro paese.
    Non so quante vite ha inghiottito il Mediterraneo nella speranza di sfuggire alla guerra, alla fame e ad un futuro che non lascia loro nessuna speranza in una vita migliore e la vengono a cercare dove pensano che ci sia più benessere non sapendo però che nel nostro paese non è che si viva da dei – scusate la mia stupida ironia – loro erano abituati a mangiare poco mentre gli italiani stanno imparando che ormai si mangia solo per tre settimane la quarta si digiuna quando si arriverà a di giunare quattro settimane su quattro si faranno viaggii inversi si cercherà di raggiungere quei paesi dove (almeno) si mangia poco e poi ci sarà un Sindaco, un Consigliere……….
    Scusate ma dove erano costoro che oggi invocano l’esercito, senza che ancora, per fortuna, è successo nulla quando negli anni scorsi quasi tutte le case in Contrda Isabella (compresa la mia), Sovareto, Bordea, San Giorgio, Tranchina ecc.ecc.sono state visitate dai ladri , con tutte le conseguenze economiche e morali che ne conseguono. Mi pare di avere sentito che nel solo 2006 dovrebbero esserci stati più di 40 furti in casa. Nessuno ha chiesto l’esercito e dire che a me sembrava una situazione veramante grave. Bisogna avere un po di fiducia se son rose fioriranno .