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Le zone franche, previste dalla finanziaria 2008 con l’obiettivo di contrastare il disagio urbano e sociale di alcune zone della Sicilia che risentono di un forte stato di degrado economico, prevedono una serie di benefici fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione. Le agevolazioni per le micro e piccole imprese consistono nell’esenzione dalle imposte sui redditi, dall’Irap e dall’Ici e dall’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per 5 anni. Dopo questo periodo le imprese godranno di altri quattro anni di esenzione parziale per garantire un ritorno graduale alla fiscalità regolare.

Esattamente due mesi fa, il 4 agosto 2008, il sindaco Mario Turturici illustrava in una conferenza stampa l’istanza dell’Amministrazione comunale accolta dal governo della Regione Siciliana per l’istituzione di una zona franca a Sciacca. Nell’incontro con i giornalisti, cui avevano preso parte l’Assessore alle Politiche dell’Artigianato e del Commercio Giuseppe Caruana e alcuni rappresentanti delle realtà produttive cittadine, il sindaco Mario Turturici esprimeva grande soddisfazione per quello che definiva un “risultato importantissimo”: l’inserimento del Comune di Sciacca tra le possibili zone franche urbane siciliane.

Noi de L’altraSciacca, cercando di restare quanto più possibile oggettivi, pur riconoscendo all’Amministrazione comunale il merito di essersi adoperata per il raggiungimento di un obiettivo sicuramente importante, abbiamo voluto sin da subito raffreddare il facile entusiasmo e far svanire probabili illusioni collettive (vedi post), precisando che quanto ottenuto era in realtà il semplice inserimento in graduatoria da parte della Giunta regionale e non la certezza delle agevolazioni fiscali, dato che la graduatoria finale sarebbe stata stilata ed approvata dal Ministero per lo Sviluppo Economico. Pertanto, con l’auspicio che l’Amministrazione comunale non si fosse limitata a richiedere il minimo indispensabile, ma avesse elaborato una proposta organica e strutturata, auguravamo anche a noi ed all’intera città che non si fosse fatto tanto rumore per nulla.

Purtroppo, il 1 Ottobre 2008, siamo venuti a conoscenza che in Sicilia le zone franche urbane saranno attivate per i comuni di Catania, Gela ed Erice. A Sciacca, quindi, tanto fumo senza arrosto.

Siamo sinceramente dispiaciuti per questa ennesima occasione svanita per la nostra città, diamo atto ai nostri Amministratori di aver tentato di raggiungere un obiettivo importante, ma vogliamo dire loro che ci farebbe veramente piacere che la smettessero di fare inutili proclami e dichiarazioni ingannevoli, cercando di essere onesti e corretti con i cittadini e con sé stessi.

Quello che chiediamo ai nostri Amministratori è un radicale cambiamento di atteggiamento che li conduca a svolgere il loro nobile ruolo con il massimo della correttezza e del rispetto nei confronti della gente, cominciando col dire la verità e non manipolando opportunamente le informazioni. Ad esempio, nel caso specifico, sarebbe stato onesto dichiarare “stiamo cercando di perseguire un obiettivo importante” piuttosto che proclamare “l’ottenimento di un risultato importantissimo“.

Non vorremmo che l’enfasi data dall’Amministrazione comunale a questa iniziativa sia legata al fatto che si tratta dell’unica portata avanti per reperire denaro per la città nei prossimi anni, perché se così fosse sarebbe veramente un disastro.

Come dice qualcuno, “a pensar male si fa peccato, però spesso ci si azzecca“.

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