L’ARROGANZA DEL FORTE


Da L’AMICO DEL POPOLO N.34 del 26 OTTOBRE 2008, un articolo interessantissimo dal titolo “L’ARROGANZA DEL FORTE” sul tema dell’acqua in provincia di Agrigento e sul gestore dei servizi idrici Girgenti Acque:

Girgentiacque come la matrigna di Biancaneve, giornalmente a turno riceviamo la nostra bella mela avvelenata. Ed è stata una doppia dose di veleno quella che hanno ricevuto i nostri rappresentanti al consiglio comunale (i capigruppo e gli assessori comunali), durante l’incontro con l’amministratore delegato della società che gestisce il Servizio idrico integrato nella nostra provincia e dunque nella nostra città, Giuseppe Giuffrida.

Dall’incontro colui che ne è uscito sicuramente meglio è stato proprio lui, il nuovo Golia della situazione che sprezzante del ruolo che riveste ha giocato come il gatto fa con il topo, trovando a tutte le obiezioni sollevate dal civico consesso la risposta adeguata, e premettendo comunque che il suo essere presente a quella riunione del consiglio era una pura e semplice gentilezza in quanto lui e la società da lui rappresentata non devono rispondere al singolo comune, del loro operato ma solo ed esclusivamente all’ATO idrico nel suo complesso.

Che la riunione sia stata un contentino si è compreso immediatamente, sia perché il buon Giuffrida, da grande manager qual è, è riuscito a venirne fuori sempre in piedi, sia perché, e questo fa male doverlo segnalare, i nostri rappresentanti non sono stati agguerriti nel porre e controbattere domande, come lo sarebbe stato il cittadino tipo che “combatte” tutti i giorni con il nuovo gigante.

E così sul perché la Girgenti non autorizzi il cittadino a realizzare da se l’allaccio alla rete idrica viene riposto che «la maggior parte delle perdite finora individuate non dipendono dalla rete comunale ma dagli allacci realizzati proprio da privati. Abbiamo notato, infatti, che i materiali utilizzati dai privati spesso non sono adeguati e non corrispondono a quelli previsti dalle normative». Quindi è il cittadino il colpevole delle continue rotture che quasi giornalmente si registrano e non la rete idrica fatiscente, colabrodo e non idonea a permettere la distribuzione giornaliera e continua dell’acqua. Frequenza dei turni di distribuzione, il buon Giuffrida ha sottolineato che: «questo è un momento di grossa crisi idrica e non soltanto per Agrigento. La Girgenti acque, tra l’altro, non gestisce l’intero ciclo dell’acqua perché, come è noto, non ci occupiamo di produzione ma soltanto di distribuzione. Possiamo, dunque, distribuire l’acqua che ci viene data. É chiaro che dalla costanza della portata dell’acqua dipende la frequenza dei turni di distribuzione: meglio ricevere costantemente 180 litri di acqua al secondo piuttosto che avere punte di 236 litri per poi scendere sotto i 100 litri di acqua al secondo. Ad ogni modo, come da contratto, nell’arco di cinque anni la Girgenti acque garantirà l’erogazione costante dell’acqua, vale a dire per 24 ore. Questa Azienda è presente sul territorio di Agrigento dallo scorso mese di marzo quindi, in questa fase, gestiamo quello che ci è stato dato». Quindi se l’acqua non c’è è tutta colpa della mancanza di pioggia, degli invasi vuoti, ed allora ci chiediamo ed i 100 litri di acqua al secondo prodotti dai minidissalatori di Porto Empedocle, che da soli darebbero acqua continua alla città senza ricorrere ad altre forme di raccolta delle acque che ci stanno a fare?

Problema volture e documentazione per nuovi contratti. L’amministratore delegato della Girgenti acque ha subito puntualizzato che i documenti richiesti per un nuovo contratto altro non sono che quelli previsti dalle leggi regionale e statale: «Se volete che la Girgenti acque non richieda tali documenti alla stipula del contratto, dovete far cambiare le leggi», e per le volture «gli uffici non procedono a fare nuove volture (se non agli esercizi commerciali) perché attendono il nuovo regolamento che l’ATO idrico dovrà approvare». Mio caro Giuffrida qui casca l’asino. Potremmo dimostrarle, carte alla mano, che voi, come società Girgenti acque, non effettuate alcun tipo di voltura, neanche alla categoria dei commercianti, sono tantissime le persone che potrebbe avvalorare e documentare quanto da noi affermato, e che sono state costrette a stipulare un nuovo contratto con voi. In quanto alla mancanza di un regolamento che non permette di effettuare le volture a chiunque ne faccia richiesta ricordiamo al signor Giuffrida che in data 26 novembre 2007 ha firmato per conto di Girgenti acque la Convenzione di gestione per regolare i rapporti tra il Consorzio ATO di Agrigento ed il Gestore del S.I.I. (Girgenti acque) con la quale all’articolo 24 comma 3 si legge: “fino all’adozione, da parte del Gestore (Girgenti), del regolamento restano in vigore, a garanzia dei diritti dell’utenza, i regolamenti dei gestori preesistenti, ai quali il Gestore è tenuto ad uniformarsi”.

Chiediamo all’amministratore delegato, quanto stabilito da questo articolo della convenzione lo state attuando? È a conoscenza il signor Giuffrida e con lui anche i componenti dell’ATO idrico che è presente, sempre nella convenzione del 26/11/2007 un articolo, il numero 38 (diffida ad adempiere-clausola risolutiva espressa) comma 1 attraverso il quale il concedente potrà invitare il gestore, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1454 c.c. (alla parte inadempiente l’altra può intimare per iscritto di adempiere in un congruo termine, con dichiarazione che, decorso inutilmente detto termine, il contratto s’intenderà senz’altro risoluto), a porre rimedio alle inadempienze entro un congruo termine (15 gg) nei seguenti casi: ripetute gravi deficienze nella gestione del servizio; ripetute gravi inadempienze ai disposti del presente atto; inottemperanze agli obblighi previsti dagli artt. 8, 19, 23, 24 (quello relativo all’adozione del regolamento, leggi sopra); decorso inutilmente il termine, il contratto è risolto di diritto, fermo restando l’obbligo del Gestore di proseguire la gestione fino all’aggiudicazione del servizio al nuovo Gestore, a seguito dell’espletamento della gara. Adesso ci chiediamo ma i presupposti affinché questa diffida ad adempiere venga messa in atto non si sono forse già verificati? La Girgentiacque non sta forse fregandosene di quanto stabilito dal comma 3 dell’art. 24? Ed i magistrati della procura della Repubblica di Agrigento non ravvisano in tutte le denuncie presentate i presupposti per l’apertura di un’indagine o di un’inchiesta?

Marilisa Della Monica

Nuovi spunti, molto interessanti (che abbiamo sottolineato), sono nati grazie a questo articolo e di questi ringraziamo pubblicamente l’autrice.

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