E LO SCIACCA RI-PAREGGIA 0-0 4


E per fortuna arrivano immediatamente le smentite di Accursio Galenci e di Fabio Miraglia. Sempre su COMUNIC@LO.IT:

CALCIO. Il mister dello Sciacca: “Non sono un razzista, a Cianciana c’è stato un equivoco

L’allenatore dello Sciacca non ci sta a passare per “mister razzista”. “Si tratta di un equivoco della tifoseria del Cianciana, le mie espressioni non erano assolutamente riferite al colore delle pelle dell’arbitro ma alla divisa che indossa”.

Mi sono rivolto all’arbitro di colore come se mi fossi rivolto a qualsiasi altro arbitro per normali proteste relative alla direzione di gara e non certo alla nazionalità”, così replica il mister dello Sciacca Accursio Galenci alla tifoseria del Cianciana che durante la partita di domenica scorsa contro lo Sciacca finita 0-0 è con più cori ha protestato con il mister che si è lamentato con l’arbitro Listì Maman Alì chiamandolo “pupu nivuru”*.

Se avessi sbagliato avrei chiesto subito scusa – dice – ma in questo caso non ho nulla di cui scusarmi, si tratta solo di un equivoco. Ogni forma di razzismo è lontana dalla mia persona e dalla squadra che alleno – ribadisce Galenci – tanto che a dicembre firmerà il contratto con noi un ragazzo extracomunitario”.

Sono veramente imbarazzato per il valore dato a quelle espressioni del mister che certamente sono state fraintese – dice il presidente dello Sciacca Fabio Miraglia – . La nostra società – spiega Miraglia – ha sempre condannato ogni forma di razzismo e ci dispiace cogliere questo fraintendimento proprio nei giorni in cui ci stiamo attivando per poter organizzare una partita di solidarietà e di beneficenza con i ragazzi ospiti del centro di accoglienza di Sciacca contro ogni razzismo e a favore della piena integrazione degli immigrati”.

Fabio Miraglia, ha poi voluto replicare alla nostra lettrice Simona ed ecco la sua risposta:

Cara Simona,
innanzitutto sono molto felice che a Sciacca c’è almeno un’altra persona che come me odia ogni forma di discriminazione (sia essa per il colore della pelle o per il credo religioso o l’orientamento sessuale).

Sono però molto dispiaciuto che tu ti sia fatta un’opinione molto chiara di un avvenimento al quale evidentemente tu non hai preso parte altrimenti non useresti certe parole e certi termini contro il nostro allenatore Accuriso Galenci che da sempre è un modello per i ragazzi che allena e per le persone che lo conoscono.

Io domenica ero seduto proprio al suo fianco e la famosa frase incriminata ti assicuro che gliel’ho sentita dire decine e decine di volte ogni partita, ma ieri era la prima volta che ci arbitrava un ragazzo di colore (che tra l’altro, giusto per la cronaca, ha diretto molto bene l’incontro) ed è nato subito un caso che non c’è.

Forse tu sei più giovane del nostro allenatore e non sai che fino a tre quattro anni fa gli arbitri vestivano di nero, e da li tante frasi fatte per additare l’arbitro :pupu niuro, quaqquarazza, corvazzu niuru e tante altre espressioni dialettali che ti potrei citare che come unica indicazione avevano il colore della divisa, non certo quello della pelle.

Oltretutto, se l’arbitro avesse ritenuto la frase offensiva non credi che avrebbe immediatamente espulso il nostro mister? Ciò non è accaduto, e ti dirò di più a fine partita Accursio Galenci è rimasto a parlare diversi minuti con il signor Listì Maman, parlando delle situazioni della partita, come sempre avviene tra i tecnici e i direttori di gara.

Mi spiace quindi che il fraintendimento che si è generato a Cianciana e che si era chiarito subito già domenica, sia stato erroneamente riportato da un giornalista come Calogero Giuffrida che conosco e gode della mia stima. Non a caso oggi pomeriggio per correttezza ci siamo anche sentiti telefonicamente e gli ho spiegato cosa era successo e credo poi si sia sentito anche con Accursio Galenci per scrivere un pezzo sulla partita di ieri.

Come vedi cara Simona (e mi piacerebbe sapere il tuo nome e cognome perché accusare di cose così gravi le persone nascondendosi dietro un nome o un nickname è molto facile), non sempre la realtà è come ci appare.

Ora però vorrei chiedere io una cosa a te: non credi di essere stata molto offensiva nei confronti del nostro allenatore? Visto che non eri presente non credi di aver esagerato attaccando in maniera così decisa un padre di famiglia amorevole ed un tecnico che ha sempre educato i suoi giocatori inculcandogli i giusti valori dello sport?

Non ti sembra, per tornare al discorso della discriminazione, che attaccandolo così senza conoscere la realtà non abbia anche tu fatto un gesto discriminante nei confronti di una persona?

Ti giuro che tra tutte le offese che si possono fare ad una persona, dal mio punto di vista, la più infamante è quella di essere un razzista, soprattutto per chi, come me e come Accursio, siamo tutto fuorchè dei razzisti.

Fabio Miraglia

* espressione d’uso comune a Sciacca


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4 commenti su “E LO SCIACCA RI-PAREGGIA 0-0

  • Salvatore I.

    Conosco personalmente Accursio Galenci e il presidente dello Sciacca Fabio Miraglia, mi sono occupato di calcio locale per diversi anni sull’ottoemezzo, seguivo le partite da bordo campo, conosco tutte gli insulti che vengono rivolti alla terna arbitrale 🙂 quindi conosco benissimo sia i soggetti che l’oggetto della questione.
    Via assicuro che Accursio Galenci è una brava persona, è anche un ottimo allenatore, uno grintoso che sprona la squadra in campo. Insomma qualche parolina di troppo a uno che grida per tutto l’incontro, che sente la partita più dei suoi calciatori, può scappare.
    Anche l’utilizzo di “pupu nivuru” che, come scritto nella smentita, viene utilizzato per indicare la divisa dell’arbitro e non certo il colore della pelle, è una specie di gergo tutto calcistico, chi ha frequentato i campi da gioco può darvene conferma.
    L’unica cosa che gli si può rimproverare è l’utilizzo di tale “aggettivo” per indicare la divisa di un arbitro di colore, ma conoscendo Accursio Galenci, gli sarà venuto diciamo naturale, tipo sfottò, utilizzarlo.
    Questa storia è tutto un equivoco, hanno fatto bene ad evidenziare questo presunto insulto razzista quelli del sito “comunic@lo” ma ripeto, non si tratta di un insulto, era solo lo sfogo di un allenatore incazzato perché magari l’arbitro gli aveva fischiato qualcosa contro.

  • matteo72

    Non conosco personalmente Galenci ma mi fido del giudizio espresso da Salvatore e da Fabio, persone che stimo. Sicuramente la parola “pupu niuru” (che dalle nostre parti, a onor del vero, non rappresenta un’espressione razzista ma piuttosto una forma di “inciuria”) è stata purtroppo infelicemente utilizzata in quel determinato contesto che vedeva la presenza di un arbitro di colore e poteva benissimo dar luogo a questo genere di incomprensione. L’importante è stato sicuramente chiarirsi.

    Per quanto riguarda Simona, Fabio, io non me la prenderei con lei, la sua reazione è sicuramente commisurata alla proporzione della notizia così come è stata diffusa dal sito web COMUNIC@LO prima del vostro chiarimento. L’indignazione per l’eventuale accadimento razzista è, senza dubbio, un aspetto positivo che lega noi di questa associazione, Simona e la dirigenza dello Sciacca Calcio. Senza ombra di dubbio condanniamo ogni episodio razzista e siamo ben felici di apprendere che, in questo caso, non possiamo classificare l’accadimento di questa domenica come tale.

    Rimane un unico particolare che comunque offusca questo piccolo episodio… l’epiteto utilizzato, sebbene sicuramente non utilizzato da Galenci in maniera razzista, rappresenta comunque una forma di offesa per la persona che lo ha ricevuto e di questo, forse, è meglio scusarsi ugualmente.

  • simona

    Gentile Presidente,

    prima d’ogni cosa mi presento, visto le sue insinuazioni circa il mio nascondermi dietro ad un nick.
    Le assicuro che non è proprio nel mio stile.
    Il mio nome è Vitalba ed il mio cognome è Craparo e mi prendo tutta la responsabilità di ciò che ho scritto, visto che vivo in un paese che sembra ancora mantenere (non so ancora per quanto) una certa libertà di parola, scrittura ed espressione.
    Ho utilizzato il nick di mia sorella Simona, in quanto già registrata e pienamente d’accordo con le mie parole.
    Vi ho anche mandato un’email di protesta all’indirizzo della Presidenza.
    Sono altresì contenta che il mio articolo le abbia dato modo di chiarire ulteriormente.
    Il mio articolo, a tratti retoricamente provocatorio, nasce non solo da un forte sentimento di giustizia mosso da un dato di fatto (l’espressione pronunciata dal mister in una determinata circostanza), ma anche per sensibilizzare su un tema oggi più importante che mai ed il mio intervento è lontano da intenti gratuitamente diffamatori!
    Credo anche fermamente che, in generale, sia molto più pesante essere soggetti al razzismo che essere tacciati di razzismo, ma questo rimane un mio modesto punto di vista.
    Mi permetto di portare un semplice e chiaro paragone in mia difesa: come viene concesso ad un allenatore di utilizzare un’espressione assolutamente infelice in quello specifico caso, usandola impulsivamente ma in maniera reiterata e non curandosi della degenerazione che questa subisce in quella particolare situazione, credo che sia giusto che mi venga concesso un rifiuto impulsivo di un appellativo che a primo impatto e proprio per le fattezze della persona a cui è stato riferito può assumere un’accezione assolutamente razzista, visto che tra l’altro, proprio in quel caso l’arbitro indossava la divisa gialla e di “nivuru” aveva solo la sua pelle!
    E visto che non conosco bene il Mister come lei e i giocatori, mi venga anche concesso il mio personale beneficio del dubbio.
    Lei mi ha elencato parte di una vasta gamma di espressioni denigratorie nei confronti degli arbitri e mi spiace molto che il Mister abbia usato proprio quella, generando un grave equivoco; un equivoco che nasce addirittura perché si tratta di un’espressione strettamente saccense forse usata in tempi ormai lontani tanto da generare l’insorgere dei tifosi del Cianciana e tanto da farne nascere un articolo!
    Tra l’altro sono convinta che neanche il giudice di gara, essendo di Palermo, fosse a conoscenza della storia semantica del termine e che poi non abbia preso provvedimenti mi porta ad ipotizzare diverse altre motivazioni in merito.
    Ma non ho alcuna intenzione di approfondire anche perché credo che a questo punto la questione non sia più di mia competenza e visti i chiarimenti del Sig. Galenci non è il caso, forse, di rigirare il coltello nella piaga!
    Mi congedo allora, consigliando umilmente (visto che per età anagrafica potrei essere sua figlia) al mister di non usare più quell’appellativo in casi analoghi, perché magari visto il precedente appena consumatosi non sarebbe più tacciato di razzismo, ma rimarrebbe sicuramente e comunque di cattivissimo gusto!
    In pieno accordo con Matteo72 riguardo il fatto di scusarsi ugualmente.
    In bocca al lupo per le prossime partite!