Per la serie: ” Dobbiamo proprio aspettare il morto?”


Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera da parte di una nostra attenta lettrice:

L’ ultimo incidente sulla statale 115 è stato eclatante, per la dinamica, per la vittima, per una serie di circostanze che hanno portato anche i tg nazionali a parlarne.
Ma prima che si arrivasse a questo, sullo stesso tratto di strada, erano avvenuti negli anni una serie di incidenti più o meno gravi. segnali forti della pericolosità di quella strada, ma che nessuno ha mai preso seriamente in considerazione.

Come al solito.
Come se i segnali non ci fossero.
Come se tutto fosse sempre dovuto al caso.
Come se noi non potessimo mai farci nulla.
Affidandosi sempre alla protezione divina.
E’ il destino!

Certo, importantissima la protezione divina, senza la quale saremmo niente, ma se facessimo qualcosa anche noi?
Da qualche tempo qualcosa di simile sta avvenendo sul ponte di Carabollace, il primo, andando da Sciacca verso Ribera.

Negli ultimi anni un paio di auto sono andate a finire di sotto, fortunatamente senza che nessuno ci perdesse la vita. Anche un giovane, qualche mese fa, appoggiandosi al parapetto praticamente inesistente, sentendosi male è finito di sotto. Una griglia di protezione ?

Qualcosa che potesse evitare la caduta?
Niente.

Evidentemente un angelo ha attutito la caduta di quel ragazzo.

O forse quel crocifisso posto proprio sotto il ponte, sulla vecchia strada per Ribera, continua ad avere pietà di noi. Come per il tratto di Macauda, tutti sanno che questo ponte è pericoloso, di segnali ne sono arrivati diversi, ma noi facciamo finta di non vederli.

E’ necessario finire di nuovo sui tg nazionali?
Speriamo proprio di no.

Speriamo che chi ne ha la responsabilità possa rendersi conto di quanto sia importante sistemare anche questo ponte. Prima che qualche angelo distratto, non compia fino in fondo il proprio dovere.

Lettera firmata

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