TOPONOMASTICA SMEMORATA


Durante la commemorazione del 13° anniversario della scomparsa del poeta Vincenzo Licata dello scorso 24 gennaio, si è parlato dell’opportunità di intitolare una strada o ancora meglio una piazza al poeta saccense contestualmente alla collocazione, per troppo tempo rimandata, della scultura a lui dedicata dallo scultore saccense Filippo Prestia.

Da quel giorno abbiamo voluto prestare maggiore attenzione alla toponomastica della città notando molte altre assenze illustri, che risultano ancora più evidenti se rapportate all’intero panorama siciliano.
Queste considerazioni hanno trovato importante supporto e conferma in un breve articolo dell’ultimo numero di “Fuori Riga – speciale mafia”, che individua assenze ancora più gravi nella toponomastica di Sciacca e di tutta la Provincia di Agrigento.

Infatti la rivista si è concentrata sulla rilevazione toponomastica di quattro personaggi illustri e conterranei: Rosario Livatino, Antonio Saetta, Giuliano Guazzelli e Pasquale Di Lorenzo.


Brevemente su di loro:

Rosario Livatino, magistrato di Canicattì, assassinato il 21 settembre del 1990 sulla SS 640 mentre si recava, senza scorta, in tribunale ad Agrigento, per mano di quattro sicari assoldati dalla Stidda agrigentina, organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra.

Antonio Saetta, di Canicattì, magistrato ucciso dalla mafia, insieme con il figlio Stefano, il 25 settembre del 1988, sul viadotto Grottarossa mentre da Canicattì tornava a Palermo per assolvere le sue funzioni di Presidente della I Sezione della Corte d’Appello.

Giuliano Guazzelli, toscano, maresciallo dei carabinieri, abile investigatore fu ucciso dalla mafia il 4 aprile del 1992, in un agguato sul viadotto che collega Agrigento con Porto Empedocle. Guazzelli era stato incaricato dal procuratore di Agrigento di indagare sulla partecipazione dell’onorevole Calogero Mannino al matrimonio del figlio del boss di Siculiana, Gerlando Caruana.

Pasquale Di Lorenzo, sovrintendente di Polizia Penitenziaria, prestava servizio nel carcere di Agrigento, fu ucciso dalla Mafia il 13 ottobre del 1992.

Dalla indagine di Fuori Riga questi quattro grandi uomini risultano abbastanza ignorati ma a Sciacca risultano del tutto sconosciuti. Pubblichiamo qui la tabella riassuntiva tratta dal numero di marzo 2009 di “Fuori Riga – speciale mafia”.

Noi dell’associazione L’Altra Sciacca con queste poche righe di oggi vogliamo:

Ricordare questi quattro eroi, martiri o Santi laici che dir si voglia, e tutti coloro che hanno perso la vita nel combattere la Mafia. E nello stesso tempo ringraziare ed incoraggiare chi quotidianamente ancora combatte la Mafia.
Fare i complimenti alla redazione di Fuori Riga che sta svolgendo un prezioso lavoro giornalistico e d’inchiesta sul tema della Mafia spesso troppo ignorato.
Auspicare che questa o la prossima amministrazione, ormai alle porte, possa provvedere e riparare a queste mancanze anche a discapito di qualche fiore o pianta che nella toponomastica saccense sono copiosi.
Il calendario 2009 dei santi laici

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