PIU’ STRADE E MENO FESTE


In questi giorni d’arsura estiva, il Comune di Sciacca, nel tentativo di “rinfrescare” i conti di un bilancio decisamente “da vacche magre”, sta cercando di fare necessità virtù. Il dibattito più caldo del momento sembrava essere quello legato all’utilizzo o meno del 40% della somma disponibile per l’estate saccense di quest’anno (50mila euro) per qualche minuto di giochi pirotecnici in occasione del prossimo ferragosto.

Lasciando stare la tradizione instaurata nel tempo che, comunque, negli anni passati difficilmente ha registrato dei giochi d’artificio d’alto livello, è giusto spendere 20.000 euro per lo spettacolo pirotecnico? Dal Comune, apprendiamo dalle TV locali, la decisione è stata che quest’anno non sembra proprio il caso, accogliendo le istanze di tutti coloro che non ritengono indispensabili questi giochi. Anche noi riteniamo che la festa non sia rappresentata da luminarie e pirotecnia ma piuttosto dall’insieme contestuale di manifestazioni e rappresentazioni, anche a basso costo, e forse noi, da questo punto di vista, possiamo dare qualche esempio. Non occorre il grande nome anche se quello non dispiace mai.

Abbiamo ascoltato le interviste proposte, qualche giorno fa, all’interno di un TG saccense. Sono diversi coloro che a Sciacca pensano che poco importa la forma ma sia necessaria la sostanza. A fronte di un’estate saccense che sta finendo prima ancora di iniziare e per la quale le indubbie difficoltà di stilare un programma, degno di tale nome, hanno prodotto un ritardo verosimile, Sciacca si chiede, per una volta, di cosa ha veramente bisogno. La maggior parte della gente sembra essere orientata verso i servizi essenziali e le infrastrutture.

In quest’assaggio di federalismo fiscale, grazie al quale sarà sempre peggio, soprattutto per noi oltre che per i Comuni siciliani, possiamo tranquillamente dire: PIU’ STRADE E MENO FESTE, sostenendo la tesi di tutti coloro che asseriscono che “quei soldi potevano benissimo essere impiegati per tappare qualche annoso buco” che molto, negli scorsi anni, è costato al Comune in termini anche di risarcimenti dovuti a seguito di incidenti stradali. Centinaia di migliaia di euro, con i quali si potevano benissimo organizzare sia l’estate saccense che il carnevale e quant’altro, in barba a Regione e Provincia che non finanziano nulla. Quest’ultima, poi, non sappiamo davvero a cosa serva se non a produrre debiti o sperperare soldi in stipendi vari e gettoni di presenza.

Quando i soldi da gestire son pochi, un’oculata amministrazione reputa che prima debbano essere soddisfatte le “necessità primarie” e poi ci si debba dedicare alle “grandi opere”. L’impegno del Dott. Vito Bono in campagna elettorale viaggiava in questa direzione quando auspicava una città normale prima ancora che turistica. Nel caso dei 20.000 euro, questi saranno utilizzati per quel che rimane di questa estate saccense, nel tentativo ultimo di movimentare un po’ le nostre strade, sempre le stesse, quelle coi buchi.

Quest’anno è andata così, e anche noi abbiamo soprasseduto dall’avanzare critiche anche perchè c’è poco da dire a fronte di 50.000 euro disponibili. Per il prossimo anno non possiamo che sperare che le manifestazioni vengano programmate a tempo debito e con largo anticipo, carnevale compreso. E anche se le vacche saranno meno magre, sarà comunque meglio avere qualche gioco d’artificio in meno e qualche strada riparata in più.

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