UNA PICCOLA APPENDICE AL NOSTRO “CHIARIMENTO”


Pubblichiamo una piccola appendice al nostro chiarimento di un paio di giorni fa (Clicca QUI). Una nuova lettera a firma di Agnese Sinagra e la nostra risposta.

Sciacca, 23 ago. ’09
Perché sarebbe dovuto risaltare un “implicito” riferimento alla mancanza di trasparenza
della Amministrazione Comunale passata, se tutto il discorso volgeva sui metodi di
divulgazione e di promozione dei progetti da parte di noi professionisti? Niente fa
supporre, nemmeno velatamente, il contrario purtroppo. Si usano frasi come: “La politica
non deve più essere il mezzo di promozione di progetti di parte ma deve prendere atto
delle istanze presentate dai cittadini.” Oppure: “(…) se avessero rese pubbliche le loro
idee anziché rivolgersi esclusivamente alla politica (…)”. Deduco che l’errore metodologico
sia nostro…. Dunque, chiedo: è folle equivocare, o proprio il discorso è cucito su di noi?
Persino l’appello finale, che non ammonisce i sindaci o gli amministratori dal rendere
tempestivamente noti progetti e idee, ma a “questi professionisti e a tutti i cittadini”. In fine,
sembra non passare il nostro messaggio: il progetto è stato presentato pubblicamente alla
fine di maggio 2009, in piena campagna elettorale, proprio per ribadire il nostro essere
super partes e non abbandonare il dibattito sul recupero della stazione, che in quei tre
anni dal 2006 non sembrava essere fervido come oggi……. Qualora ci sia stato un
enorme equivoco da parte nostra nel leggere le vostre parole (noi che sappiamo come
sono andati i fatti e abbiamo certezza di ciò che scriviamo) non oso pensare in quale
inganno possano essersi tratte terze ed ignare persone, che hanno letto il vostro pezzo.
Accetto di credere alla vostra buona fede, nonostante tutto, e alle vostre successive
precisazioni. Fra i tanti inviti che ci avete rivolto in questi giorni, vorrei farne uno a voi: la
trascrizione di notizie o la critica sui fatti accaduti richiedono sempre equilibrio nel pesare
contenuti e parole. I concetti impliciti non danno chiarezza e creano equivoco: come ben
sapete. Grazie per aver chiarito.
Buon lavoro
Agnese Sinagra

Innanzitutto vi ringraziamo per averci offerto un’ulteriore opportunità di chiarimento oltre quella con cui due giorni fa abbiamo cercato di essere maggiormente precisi.

E’ fuori discussione, e ci fa piacere che lo abbiate ravvisato, che la nostra intenzione non era minimamente quella di accusarvi, denigrarvi o quanto di peggio è lecito tirar fuori da concetti, per così dire, “impliciti”. La nostra associazione ha scelto di comunicare attraverso un blog e questo rappresenta per noi una sorta di diario quasi giornaliero. Dal dicembre 2007 (data di costituzione de L’ALTRASCIACCA) a oggi, abbiamo scritto su esso per ben 752 volte. Chi ci ha seguito finora sa benissimo che noi non abbiamo mai trattato “trasparenze” diverse da quelle della pubblica amministrazione. Le nostre continue sollecitazioni sull’argomento “trasparenza” vanno solamente in quella direzione, sia che si tratti della vecchia e della nuova amministrazione, sia che si tratti di enti diversi, anche privati ma, che amministrano beni comuni. Non abbiamo mai affrontato questo tema rivolgendoci a liberi professionisti e non era nostra intenzione di cominciare a farlo due giorni fa, ma solo adesso ci rendiamo conto che non potevate saperlo.
Il riferimento implicito stava nel lavoro finora svolto dalla nostra associazione e quindi nel nostro pregresso. Accettando il vostro invito, adotteremo d’ora in poi una diversa tipologia di “equilibrio nel pesare contenuti e parole”, soprattutto se non sappiamo se possiamo sottintendere o meno determinati spunti che appartengono al nostro passato.

In questi giorni stiamo cercando di sviluppare nuove metodologie per incentivare e favorire un pubblico dibattito sulla progettualità che riguarda la nostra città ma non per questo intendiamo intervenire anche sui “metodi di divulgazione e promozione dei progetti da parte dei professionisti”. Il nostro è un invito generalizzato verso tutti, e non escludiamo di “inventarci”, magari anche col vostro aiuto, iniziative pubbliche in tal senso che mirino ad istituire dei tavoli di discussioni sulle pubbliche piazze.

Crediamo che la gente vada maggiormente coinvolta poiché in passato ha dovuto subire le scelte di chi la governa e, conoscendovi personalmente, abbiamo modo di pensare che questa sia anche una vostra prerogativa. Noi, come forse saprete, abbiamo anche dei progetti preliminari che stiamo diffondendo nella speranza che qualcuno ci venga a proporre soluzioni alternative, condivida le nostre idee, sviluppi qualche particolare e quant’altro. Un lavoro di equipe, disinteressato, svolto nell’interesse della nostra città.

Il “rimprovero bonario”, unica espressione (abbiamo visto, infelice) rivolta a voi, intendeva concettualizzare quella che speriamo sia, nei prossimi mesi, un’inversione di tendenza nella diffusione della progettualità pubblica. Le amministrazioni, spesso, non sono “trasparenti” e quanto di buono ricevono, a volte, non è condiviso con la popolazione, alla stessa stregua di “quanto non vogliono dire”. I canali informativi saccensi, gli stessi attraverso i quali è stata promossa la vostra iniziativa del Maggio 2009, non sono sufficienti a garantire una radicale diffusione di tutte le belle attività che circolano nella nostra città e ci rammarichiamo, con l’espressione “ne veniamo a conoscenza soltanto oggi” di non aver partecipato. Per cui, contestualmente alla presentazione o meno di progetti alle amministrazioni, è utile un confronto/dibattito con la cittadinanza anche attraverso il canale informativo per eccellenza, qual è la rete internet.

Chi vi conosce personalmente, come buona parte di noi, sa quanto siate stimabili e sa pure che non era nostra intenzione urtare la vostra sensibilità. Per questo, abbiamo subito pensato al fraintendimento, generato da noi, e abbiamo, per così dire, chiuso la questione sul nascere, pubblicando sul nostro sito questo piccolo contradditorio che fuga qualsiasi dubbio. Anche perché il nostro intento è quello di coinvolgere tutti e collaborare con tutti, nessuno escluso.

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