UN PONTE SUL NULLA E LE STRADE “SONO QUELLE CHE SONO”. FORSE SE IL SUD FOSSE A NORD…


Col nostro fotomontaggio lo abbiamo immaginato. SE IL SUD FOSSE A NORD e IL NORD FOSSE A SUD, cambierebbero parecchie cose. I siciliani avrebbero più servizi, più infrastrutture, più collegamenti, più lavoro e forse qualche amministratore incapace in meno. Ai siciliani mancherebbe soltanto un ponte per collegarsi alla vicina Calabria, posta un po’ più a sud, e ciò servirebbe a collegare le grandi autostrade calabresi e siciliane.

Ma laddove tutto rimane così com’è e IL SUD (“sprofondo SUD” come diceva Otello Profazio) si trova a SUD quanto il NORD rimane a NORD, a chi potrebbe giovare un PONTE SULLO STRETTO FRA “DUE NULLA”?

A qualcuno, senza ombra di dubbio, giova. Sennò nessuno insisterebbe per volerlo fare.
Ma questo PONTE ai siciliani, “quelli normali”, serve?

Due giorni fa, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a Messina per i funerali delle vittime dell’alluvione che ha colpito in maniera devastante Giampilieri ed altri Comuni del messinese, promettendo che, anche lì come in Abruzzo la “ricostruzione avverrà in tempi brevi”, ha ribadito che la priorità di questo governo, a proposito di Mezzogiorno, è in assoluto IL PONTE SULLO STRETTO.

Sarà certo una priorità del Governo ma non rappresenta sicuramente una necessità per gli abitanti della Sicilia, e forse anche per quelli della Calabria. Ai siciliani servono ancora, come da sempre, le infrastrutture basilari. Servono le STRADE. E proprio in occasione delle alluvioni degli scorsi giorni abbiamo si sono potuti constatare gli innumerevoli problemi accusati da chi doveva soccorrere le vittime. Si era impossibilitati a raggiungere intere zone, isolate per via del maltempo, e le strade, chiamiamole così, erano diventate tutte inaccessibili.

– E’ inconcepibile per noi saccensi, nel 2009, impiegare oltre tre ore per raggiungere lo STRETTO DI MESSINA perché le strade che dobbiamo percorrere “sono quelle che sono”;
– E’ inconcepibile che la nostra Regione abbia pochissime autostrade (la provincia di Agrigento nemmeno l’ombra) e che quelle che ci sono siano perfino maltenute. Le restanti strade “sono quelle che sono”;
– E’ inconcepibile che si debba rinunciare alle Ferrovie ed affidare i trasporti pubblici a soli mezzi su ruote, destinatari tra l’altro di affidamenti monopolistici, che transitano lentamente su strade che “sono quelle che sono”;
– E’ inconcepibile spostarsi su strade fatiscenti e morire giornalmente sulle stesse per poi ascoltare gli stessi volti noti, contriti, dispiaciuti e “mai colpevoli”, riferirci che le strade vanno rifatte e “sono quelle che sono”;
– E’ inconcepibile sentir dire che L’AEROPORTO è la priorità del governo provinciale di Agrigento e il PONTE SULLO STRETTO è la priorità del governo nazionale (e forse anche di quello regionale) quando per raggiungere questi luoghi bisognerà attraversare il deserto su strade che “sono quelle che sono”;

Si facciano prima le strade e poi si colleghino coi PONTI invece che creare PONTI che collegano il NULLA.

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