ECCO COSA SUCCEDE QUANDO SI PRIVATIZZA L’ACQUA


Vi proponiamo un interessante articolo di Fabrizio Consalvi del Comitato provinciale difesa Acqua Pubblica di Aprilia (gemellato con l’associazione L’ALTRASCIACCA) che illustra la difficile situazione creatasi a seguito della privatizzazione dell’acqua nel lontano 2002. Buona lettura e buona meditazione:

Durante questi giorni, a seguito dell’approvazione del decreto Ronchi alla camera che privatizza l’acqua, ho provato a scrivere un articolo (non esaustivo) che spieghi cosa succede quando si privatizza la gestione dell’acqua. Aprilia e la provincia di Latina ne sono un esempio concreto, spero che questo possa essere di riflessione e di esempio, per quello che accadrà nei prossimi anni, se non riusciremo a fermare questa legge.

Ad Aprilia, come in tutto l’ATO4 (38 Comuni) la Privatizzazione dell’acqua è avvenuta nel 2002 (seconda provincia d’Italia in ordine di tempo dopo Arezzo) quando la Conferenza dei Sindaci ha messo a gara la gestione del servizio idrico per formare una società mista pubblico privata (51% pubblico, 49% privato).

Il socio privato è la VEOLIA WATER, una delle più grandi multinazionali che gestisce l’acqua in ogni parte del mondo.

Per capire di chi stiamo parlando:

Veolia Water in cifre… (dati al 2008)


- N° 1 al mondo nei servizi idrici;
- 12,56 miliardi di euro di fatturato nel 2008;
- Più di 131 milioni di persone servite in acqua potabile/depurazione nel mondo;
- 93 433 dipendenti;
- Attiva in 64 paesi;
- Più di 4 400 contratti di gestione nel mondo

Insomma il MIGLIOR PRIVATO che ci sia sulla piazza!!!

AUMENTI DELLE TARIFFE

A seguito del passaggio dalla gestione comunale alla gestione ACQUALATINA, una famiglia di Aprilia che consuma 190 metri cubi l’anno, prima pagava al Comune (anno 2004) 122,17 € , mentre l’anno successivo (anno 2005) si è vista arrivare bollette per 205,56 € (aumento del 68,25%). Successivamente le tariffe di ACQUALATINA sono continuate ad aumentare inesorabilmente di anno in anno fino al 2009, per cui, sempre per gli stessi 190 metri cubi si pagano adesso ben 257,52 € , con un aumento rispetto al 2004 del 110,8%.

Le tariffe imposte da ACQUALATINA sono cresciute dal 2004 al 2008 del 20%, dal 2008 al 2009 dell’8.1%, e (come previsto nel contratto modificato nel 2006) cresceranno almeno del 5% fino al 2032.

Aumenti per tipologia di utenza USO DOMESTICO PRIMA ABITAZIONE

Per le seconde case ci sono aumenti che vanno da un minimo del 170% fino ad arrivare al 530%.

Aumenti per tipologia di utenza USO DOMESTICO SECONDA ABITAZIONE

Per i commercianti gli aumenti sono stati enormi. Per esempio un ristorante che prima consumava 293 metri cubi, col Comune la sua bolletta sarebbe stata di 189,97 € , mentre la prima bolletta di ACQUALATINA era di 912,97 € (un aumento del 380,59%), mentre oggi per 293 metri cubi di acqua consulmata annualmente un’utenza commerciale paga ben 1.177,89 € , con un aumento del 512,43 %

Aumenti per tipologia di utenza USO COMMERCIALE

Non va meglio a chi con l’acqua ci lavora, per esempio una lavanderia che si è rivolta al nostro Comitato, prima consumava 470 metri cubi annui, quindi con le tariffe comunali pagava 302,9 €, adesso si trova bollette, per lo stesso consumo, da 1.525,36 € con un aumento del 403,59%.

In questo prospetto generale potete vedere tutti gli aumenti divisi per categoria d’utenza.

Prospetto generale con tutti gli aumenti riferiti per ogni tipologia di utenza

Ci dicevano (e dicono anche adesso), che il Privato avrebbe portato maggiore efficienza e avrebbe ammodernato i nostri impianti, invece l’amministratore delegato (privato) di Acqualatina è stato condannato per i danni ambientali causati dal depuratore di Aprilia.

INVESTIMENTI PER MIGLIORARE LA RETE

Ci dicevano che grazie ai privati ci sarebbero stati gli investimenti, ma non è stato così…

Dal 2003 al 2008 nell’ATO4 sono stati realizzati investimenti per soli 74,5 milioni di euro. Invece nel contratto sottoscritto al momento della definizione della concessione, nel 2002, per i primi sei anni di gestione, prevedeva, entro il 2008, ben 146 milioni d’investimenti.
Il che vuol dire che rispetto al contratto originario gli investimenti fatti fino al 2008 sono solo il 51%, ossi la metà.
Però il contratto è stato adattato a beneficio del gestore una prima volta nel 2004, dopo una ricognizione dello stato degli impianti, e una seconda volta nel 2006. Ma nel 2006 le carte cambiano: l’investimento non dovrà più essere fatto in sei anni, ma in otto.
E’ come se in una gara di salto in alto (truccata), poichè l’atleta non riesce a superare l’ostacolo, l’asticella viene spostata più in basso!

Per esempio, nel Piano degli investimenti del 12/07/2004 erano previsti per il 2008 33.808.000 €, nella conferenza dei Sindaci del 14/07/2006 sono stati diminuiti a 20.152.000 €, ma poi effettivamente si sono spesi per investimenti soltanto 15.384.000 €.

Quindi nel 2008 sono stati fatti meno della metà degli investimenti previsti inizialmente!!!

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Nel 2005 su 130.689.531 metri cubi immessi in rete, solo 32.288.228 erano fatturati. Cioè circa 3 litri su 10 pompati e intubati arrivavano ai rubinetti di casa. Lo scorso anno questo rapporto è stato migliore: sono stati immessi nella rete idrica da Acqualatina 116.101.798 metri cubi d’acqua (circa il 10% in meno del 2006). Ma il 64% viene dispersa nelle reti colabrodo.

Quindi per ogni utenza ci sono 300 metri cubi d’acqua “dispersa” nella rete dell’ATO 4 – Latina mediamente ogni anno.

NASCE IL COMITATO CITTADINO DIFESA ACQUA PUBBLICA

A febbraio 2005 un gruppo di cittadini costituisce il Comitato Cittadino Acqua Pubblica di Aprilia. Si avvia uno studio approfondito per capire come fosse avvenuta la cessione del servizio al Acqualatina spa. La città, nonostante i primi allarmi del Comitato è ancora tranquilla, anzi scettica.
Quando a maggio 2005, iniziano ad arrivare le prime fatture dell’acqua “privatizzata” sono dolori: “Gli aumenti sono enormi“.
L’allarme diventa una brutta realtà, gli scettici di una volta si arrabbiano. Si susseguono manifestazioni e dibattiti cittadini.
Nel frattempo il Comitato si è organizzato, ha studiato tutti i passaggi che hanno portato alla cessione della gestione del servizio e delle reti idriche alla nuova società.
Si capisce subito che tanti passaggi di legge che dovevano coinvolgere la popolazione ed il consiglio comunale sono stati saltati. La società, che avrebbe dovuto far conoscere le nuove regole contrattuali (tali regole sono poi state dichiarate vessatorie dal Tribunale di Latina), ha preferito invece inviare semplicemente la bolletta con la richiesta di pagamento entro un mese.

I cittadini si organizzano. Si decide la strategia: le bollette saranno pagate, ma i bollettini di versamento saranno intestati all’ente comunale che fino al 2004 gestiva le reti e l’acqua.
Aderiscono alla strategia prima 500 famiglie, poi 1400, alla fine le famiglie sono 6500. D’altronde non si capiva e non si capisce perché nonostante tanti passaggi di legge siano stati saltati, gli unici ad avere obblighi e a doversene restare zitti siano i cittadini.

Naturalmente la società Acqualatina reagisce e si rivolge alla magistratura. Da allora è un susseguirsi di cause nei tribunali amministrativi e civili il cui costo è sostenuto dagli stessi cittadini che si autotassano.

Un gruppo di consiglieri comunali nel febbraio 2006 riesce a far votare una delibera con la quale viene respinta e stigmatizzata la cessione del servizio al nuovo gestore. Altri Comuni (Anzio, Amaseno, Cori, Formia, Pontinia) fanno la stessa cosa.
I cittadini portano in causa la società e chiedono di annullare la partecipazione del Comune alla compagine societaria di Acqualatina spa.
La rivolta dei cittadini continua nel 2006, nel 2007 e nel 2008. Il gestore capisce che se le cose continuano così, l’oro blu non rende più e l’affare non conviene.
Mette in atto quindi la “sua strategia”: cercare di fiaccare la “resistenza” chiudendo l’acqua a chi continua a pagarla al Comune anziché alla nuova società che non vuole riconoscere. Le maniere diventano sempre più “convincenti”: per eseguire i distacchi le squadre degli operai della società si presentano scortate da vigilantes armati al seguito.
L’amministratore delegato di Acqualatina dichiara a più riprese che: “I cittadini di Aprilia ne usciranno con le ossa rotte“.

La popolazione è avvilita e stanca. Tuttavia non demorde. Le famiglie che Acqualatina spa continua a chiamare “morose” sono 6500. La società dovrà “catturarle” una per una, e non è facile.

VIGILANTES ARMATI PER STACCARE L’ACQUA

Nella sola città di Aprilia oltre 6.000 famiglie contestano le bollette inviate da ACQUALATINA e versano degli acconti al Comune di Aprilia (fino ad oggi è stato versato oltre un milione di euro), e allora l’estate passata dei Vigilantes armati hanno accompagnato i tecnici di Aqualatina per ridurre il flusso idrico.

Non solo, arrivano centinaia di cartelle “esattoriali” targate EQUITALIA GERIT per le bollette di Acqualatina, nonostante la magistratura stia continuando a sospenderle e annullarle puntualmente. Infatti 4 Giudici di Pace diversi ed uno del Tribunale di Latina hanno dato ragione a centinaia di cittadini che hanno contestato la procedura esattoriale che Acqualatina insiste a voler utilizzare attraverso GERIT.

Per maggiori informazioni: Il Caffè n. 175

Leggi la sentenza del Giudice di Pace di Terracina che condanna Acqualatina a “restituzione l’indebito pagamento della cartella esattoriale, al pagamento di 2.450,00 €, per aver agito in questo giudizio con mala fede e colpa grave, al pagamento delle spese di lite“.

MA CHI DOVREBBE CONTROLLARE LA GESTIONE?

Presidente della società è il Senatore CLAUDIO FAZZONE (si avete capito bene, quello che nella trasmissione Annozero PROFUMO DI MAFIA difendeva il Comune di Fondi contro lo scioglimento per Mafia richiesto dal Prefetto di Latina, che tra l’altro vuole querelare).

Per Fazzone il problema ACQUALATINA è tutta colpa della stampa, un pò la stessa tesi che sostiene contro le infiltrazioni mafiose di Fondi… infatti tutti sanno che la stampa in provincia di Latina sta nelle mani di un noto comunista…

Questo senatore nella passata legislazione è stato dichiarato (dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari) INCOMPATIBILE nella carica di presidente di ACQUALATINA e di senatore della Repubblica e si sarebbe dovuto dimettere entro 30 giorni.
Leggi il resoconto del senatore Antonio Boccia in ordine alle cariche rivestite da senatori

Poi il GOVERNO PRODI è caduto e si è riandati alle elezioni, adesso FAZZONE è ancora incompatibile (essendo sempre presidente di ACQUALATINA e di nuovo senatore della repubblica) ma ora è membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari quindi dovrà decidere sulla sua incompatibilità.

CONFLITTO DI INTERESSI?

CLAUDIO FAZZONE DAL 2010 GUADAGNERA’ 73.600 EURO ANNUI, A FRONTE DEI 92 MILA PRECEDENTI, FINORA HA GUADAGNATO COME AMMINISTRATORE DI ACQUALATINA ALMENO 425 MILA EURO.

I BILANCI DI ACQUALATINA

Il Bilancio dell’anno 2003 si è concluso con un attivo di 103.162 €

Il 2004 è l’anno del crack: il 16 aprile 2004, la Conferenza dei sindaci dell’Ato 4 approva un accordo dove si dice, nero su bianco, che i guadagni spettano ai privati e le perdite al pubblico. «Qualora, alla chiusura dell’esercizio 2004, il volume fatturato all’utenza fosse inferiore a quello preventivato di 38,6 milioni di metri cubi», recita l’articolo 2 dell’accordo, «o i costi siano superiori 346 milioni di euro, ovvero gli introiti da tariffa minori dei costi del 2004, l’Ato garantirà l’equilibrio economico fìnanziario dell’esercizio 2004 stesso».

A fine anno, l’esercizio 2004 si conferma pessimo, la parte pubblica minaccia di non approvare il bilancio. Acqualatina rischia di dover portare i libri in tribunale. Alla fine il bilancio passa con i soli voti del privato perché all’assemblea dei soci del primo giugno i sindaci disertano in massa. La voragine dei conti è di 14,7 milioni di euro: due terzi della cifra, corrispondono ad appalti che Acqualatina ha concesso in affidamento diretto a società che fanno capo alla parte privata: la stessa Veolia e la sua controllata Siba.

Il Bilancio dell’anno 2005 si è concluso con una perdita di 1.109.697 €.

Il Bilancio dell’anno 2006 si è concluso con un attivo di 347.298 €.

Il Bilancio dell’anno 2007 si è concluso con una perdita di 1.763.515 €, ma la voce di bilancio che più incuriosisce, oltre agli ormai ben noti “compensi degli amministratori”, è la voce relativa al costo del personale. Ha raggiunto la cifra di quasi 16 milioni di euro: quasi il 17,7% in più rispetto al 2006. Voce che già era aumentata di oltre il 12% nel biennio precedente. In 4 anni, dunque, gli stipendi sono lievitati di quasi il 30%, pur avendo la società affidato all’esterno la maggior parte dei suoi servizi (lettura contatori, call center, manutenzioni ecc.)

Per l’ennesima volta, il bilancio del 2008 si chiude con una perdita, pari a 4.361.102 €.

Le cifre del disastro del 2008

183,4 milioni € di debiti, 730 € il debito medio di ogni utente, 60 milioni di debiti verso i Comuni, 5,5 milioni di euro di debiti verso i Consorzi di Bonifica, 55% le bollette emesse su consumi presunti, 90.000 € lo stipendio del presidente Fazzone, 170.000 € lo stipendio dell’ex amministratore delegato Morandi.

I COSTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Esponenti di parte pubblica del consiglio di amministrazione sono:
Il Senatore CLAUDIO FAZZONE, eletto nelle file di Forza Italia, percepisce un compenso annuo di 92.000 € come Presidente di Acqualatina spa. Nel CDA della società dal 2002 al 2008 ha percepito almeno 425mila € (più di 840 milioni delle vecchie lire);

Il sig. GIUSEPPE SIMEONE, consigliere di Forza Italia al Comune di Formia, capo di Gabinetto del Presidente della Provincia, ARMANDO CUSANI. Percepisce un compenso annuo di 32.000 € come consigliere di Acqualatina spa. Dal 2002 al 2008 ha percepito almeno 248 mila € (quasi 500 milioni delle vecchie lire);

Il sig. ONORATO DE SANTIS, ex assessore provinciale di ALLEANZA NAZIONALE, che percepisce un compenso annuo di 32.000 € come consigliere di Acqualatina da Giugno 2006;

Il dott. GAETANO STEFANELLI, addetto stampa dell’ex senatore MICHELE FORTE nonchè segretario provinciale dell’UDC, che percepisce un compenso annuo di 32.000 € come consigliere di Acqualatina da Giugno 2006;

Complessivamente il CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE (membri pubblici e privati) dal 2003 al 2008 è costato quasi 4 milioni di euro (circa 8 MILIARDI delle vecchie lire);

LA LUNGA MANO DELLE BANCHE

Acqualatina, il 23 maggio 2007, ha stipulato con la Depfa Bank plc un contratto di finanziamento a lungo termine, “no recurse” (project finance) per un importo complessivo di 114,5 milioni di euro.
Il finanziamento dovrebbe servire a fare quegli investimenti promessi, ma non ancora realizzati, dal socio privato quando si aggiudicò l’appalto…
Come forma di garanzia al soggetto finanziatore non è bastato il pegno sulle azioni della Società del 49% in mano ai privati, ma ha voluto anche almeno il 17,7% di azioni riferibili ai Soci Pubblici (i Comuni).Perchè la banca ha voluto anche il 17,7% delle azioni dei Comuni? E’ semplice: perchè “l’Assemblea delibera validamente con il voto favorevole di due terzi del capitale rappresentato“. (che corrisponde al 66,6% delle azioni, quindi con 49% + 17,7% = 66,7% la Banca fa quello che vuole)
I Comuni di Sperlonga, Sonnino, Cisterna di Latina, Lenola, Minturno, Terracina, Fondi, SS. Cosma e Damiano, Sabaudia e Latina (24,82% del capitale sociale di Acqualatina), (tutti guidati da amministrazioni di centrodestra fedeli a FAZZONE) si sono affrettati subito a concedere, attraverso delibere di giunta comunale, questo pegno. Però, sembra che l’atto di pegno firmato dai rappresentanti dei Comuni davanti al notaio risulta essere diverso da quello approvato dalle giunte o dai consigli comunali.
Sono stati inseriti ex novo due commi: un trucco per consentire alla Depfa Bank la possibilità di appropriarsi delle quote pubbliche di Acqualatina.

Non dimentichiamoci mai di chi stiamo parlando. La Depfa Bank è la stessa banca per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio a Milano con l’accusa di truffa aggravata per le presunte irregolarità nell’emissione di un bond da 1 mi­liardo e 685 milioni di euro sot­toscritto dal Comune e accom­pagnato da un derivato.
Corriere della sera del 13/11/2009.

Ma la Depfa Bank è anche la filiale irlandese che ha portato la sua “casa madre”, la Hypo Real Estate, ad ottobre 2008 ad un passo dalla bancarotta, cui è riuscita a sfuggire solo grazie ad un pesante salvataggio da parte del governo tedesco.

L’INCHIESTA FINITA NEL NULLA

Nel gennaio del 2008 ci fu un’inchiesta della Procura della Repubblica che portò all’arresto (per associazione a delinquere, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) di Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina e contemporaneamente Presidente di Acqualatina (anch’esso incompatibile nella doppia carica, come dichiarato anche dal Tribunale di Latina), l’allora amministratore delegato della società Silvano Morandi, l’allora vicepresidente Raimondo Besson, i francesi Bernard Cyna (amministratore delegato della Generale des Eaux) e Louis Marie Pons (dirigente della Veolia Vivendi) e il primo amministratore delegato di Acqualatina Giansandro Rossi.In seguito comunque furono tutti prosciolti dalla corte di cassazione, ma restano inquietanti alcune intercettazioni di email pubblicate nell’ordinanza del gip: “Le mail del 10.01.03 di Morandi a Pisante e del 9.12.03 di Cyna a Pons e Morandi «sono esplicite in merito al perseguimento di maggiori utili per i ‘soci’ prossimi aggiudicatari».

Gl indagati erano talmente sicuri che si lasciano andare a battute. Silvano Morandi il 07/01/2003 scrive a Cyna e a Pons alcune cose precise sulla questione economica relativa ai sistemi informativi: «… Pisante mi ha chiesto di fare un sacrificio, di non voler fare indigestione di antipasti prima di fare la cena, etc, etc. Vale a dire: offerta economica per questi sei mesi bassa. Io gli ho detto che gli farò i conteggi dei puri costi aziendali. Prima ve li manderò per i commenti. Pisante mi ha chiesto di poter contrattare lui per noi eventuali ‘arrotondamenti’ (in negativo) di prezzo». E’ il classico esempio del contratto camuffato ad arte.

Scrive Morandi a Pons e Cyna: «Ho fatto il lavoro come d’accordo ma nel tempo che lo facevo pensavo sempre che mettere in piedi con Martella un meccanismo: tu chiedi e noi apriamo tutti i libri è pericoloso…. Potrebbe rivelarsi un meccanismo a doppio taglio anche per lui (più cose sai e meno puoi dire che ignoravi)» .

Per maggiori informazioni si consiglia di guardare la registrazione della trasmissione MONITOR di LAZIO TV del 31/01/2008 dal titolo Lo scandalo Acqualatina, l’inchiesta e la politica

In continuo aggiornamento…

Del caso Aprilia se ne sono occupate tutte le maggiori trasmissioni televisive nazionali, nella sezione video potrete trovare i video di Exit, Ambiente Italia, Punto Donna, Formato famiglia, Report – seguito, Primo Piano, Tempi Moderni, Speciale TG1, Report che esprimono benissimo quello che sta succedendo nel nostro territorio.

Per approfondire:

Diario della Settimana Anno XII N.11 L’inchiesta vecchio stile di Mario Portanova da Aprilia (Latina)
I furbetti dei rubinetti

Articolo a cura di Fabrizio Consalvi per il Comitato cittadino difesa acqua pubblica di Aprilia, per info o chiarimenti mandare una email a fconsalvi@gmail.com

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