LA VERGOGNA DEL DDL SUGLI IDROCARBURI DELLA SEN. VICARI


Mentre il mondo inorridisce per il disastro che sta avvenendo in Louisiana.

Quando anche il Mar Rosso e la lontana Cina devono combattere contro la marea nera generata da altri disastri petroliferi.

Quando la stampa nazionale titola “L’Italia il Paradiso fiscale dei petrolieri” e “Le trivelle sul vulcano“.

Quando anche la coscienza civile di un intera Regione, normalmente costretta al silenzio da secoli di malapolitica e di mafia, sembra aver preso forza contro lo scempio del proprio territorio naturalmente vocato al turismo ed oggi destinato a diventare squallida zona industriale per l’estrazione di petrolio col solo fine di arricchire pochi petrolieri con società aventi sede in paradisi fiscali.

Ecco che arriva, proprio da una siciliana, una stilettata al cuore della nostra Regione. La sen. Simona Vicari (palermitana) ha proposto con Gasparri ed altri parlamentari del PDL, un disegno di legge volto alla semplificazione delle procedure per l’ottenimento dei permessi di coltivazione nel nostro paese.

Citando proprio la senatrice Vicari:” … è inaccettabile che si possa aspettare anche 7 anni per una concessione.”

Così, pensando bene di agevolare i nostri petrolieri, i nostri paladini hanno presentato un disegno di legge che ha come obiettivo quello di rendere più snelle e veloci le procedure per il rilascio di concessioni petrolifere.
Evidentemente il neonato DM del 26 Aprile 2010 proposto dall’ex Ministro Scajola, che “semplificava le procedure per il rilascio di concessioni per la ricerca e coltivazione di idrocarburi” non gli era bastato.

L’iter è ancora troppo complesso per i petrolieri! Bisogna semplificare!

Da qui la proposta di creare un agenzia unica per il rilascio della concessione, probabilmente nell’intento di eliminare del tutto buona parte delle fastidiose autorizzazioni.

Ma c’è di più: la Vicari giustifica anche le bassissime royalties pagate dai petrolieri, vero scandalo e vergogna dell’italico paese.
Dice infatti la senatrice siciliana che i nostri imprenditori dell’oro nero devono affrontare spese enormi per la ricerca del petrolio in Italia, perché scarso e di difficile estrazione. Ecco dunque l’idea di tassare a livello minimo l’estrazione di idrocarburi, con l’eccellente risultato di avere un intero paese scempiato e le casse dello Stato vuote. Gli unici che devono guadagnare sono i poveri petrolieri.

SEMPLICEMENTE GENIALE!

Dulcis in fundo, al termine del disegno di legge c’è quello che possiamo considerare una vero e proprio insulto: secondo la senatrice le royalties pagate dai petrolieri andrebbero ripartite sul territorio.
Ma ci domandiamo: “Quali sono i vantaggi che il territorio trae dalla ripartizione di royalties così dichiaratamente basse?”

Nel 2009, per le decine di pozzi in Sicilia che estraggono gas e idrocarburi per 300/400 milioni di euro, i petrolieri hanno pagato circa 700’000 Euro. Questa cifra, che prima andava ripartita tra Stato (300.000 Euro) e Regione (400.000 Euro) secondo la Vicari andrebbe destinata interamente a Regione e Comuni.
Con un guadagno netto per la nostra comunità di ben 300’000 Euro.
Ringraziamo sentitamente per l’elemosina.

La storia è sempre la stessa vogliono usarci violenza in cambio di pochi spiccioli. Ma questa volta il vento è cambiato: NON LO PERMETTEREMO!

DISEGNO DI LEGGE (clicca qui)

RELAZIONE DELLA SEN. VICARI (clicca qui)

E’ giusto che si metta in evidenza che i firmatari del DDL sono i senatori Simona VICARI, Maurizio GASPARRI, Gaetano QUAGLIARIELLO e Cesare CURSI, tutti del PDL.

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