QUEI LAVORI ESEGUITI A REGOLA D’ARTE (ASTRATTA)


Che le strade della nostra città versino in condizioni pietose è un dato di fatto. Nessuno è riuscito, nonostante i buoni propositi, a renderle “normali”. Ciò che però continua a sconvolgerci è il modo in cui le nostre strade sono distrutte in barba a chi dovrebbe vigilare sulle loro condizioni e sul loro corretto ripristino.

Uno degli esempi più lampanti è la buca che si trova nei pressi della rotonda della contrada Perriera per la quale, tempo addietro, avevamo invitato qualcuno a vergognarsi: ebbene se ancora non lo ha fatto, gli offriamo una nuova ghiotta occasione per rimediare a questa mancanza.

Giusto per ricordare di cosa stiamo parlando, nel novembre 2010 si era verificata una perdita idrica che, dopo diversi giorni, esattamente il 28/11, era stata riparata. La strada si presentava come potete osservare nella foto seguente: un po’ di terra a coprire lo scavo, invece dell’asfalto.

Avevamo seguito con estremo interesse l’andamento dei lavori (vedi) e avevamo atteso che, una volta ultimati, la buca venisse ricoperta nuovamente dal bitume.

E ciò era accaduto esattamente il 20 gennaio 2011 dopo la bellezza di oltre 60 giorni dall’inizio degli scavi. C’erano voluti dunque due mesi per vedere rattoppata la famosa buca nel modo illustrato qui di seguito.

Lavori eseguiti a “regola d’arte”? Certo i tempi e le modalità di esecuzione non sono accettabili, ma così vorrebbe quel regolamento comunale che viene disatteso finanche da chi dovrebbe controllare l’esecuzione di tali lavori. Se d’arte si tratta però, certamente è arte astratta, che non riusciamo a ben comprendere.

Osservate infatti come si presenza oggi la zona nei pressi della rotonda:

E’ riaffiorata l’acqua dall’asfalto. E lo ha fatto beffardamente da circa 10 giorni (intorno al 25 aprile). Da quella data non è ancora intervenuto nessuno e, se la “tradizione” continua, dovremo attendere almeno due mesi prima che i lavori (consistenti certamente in nuovi scavi e nuovi rattoppi) siano eseguiti e terminati.

Magari questa volta qualcuno proverà un minimo di pudore. Il gestore vorrà dare maggior prova di quella efficienza tanto declamata e di cui ancora non si è accorto nessuno, tranne nei casi di distacco delle utenze “morose”, anche perché siamo nel bel mezzo della campagna referendaria per l’acqua bene comune. L’Amministrazione, dal canto suo, non solo solleciterà a dovere l’ente gestore, ma pretenderà che i lavori vengano svolti in maniera celere ed efficace e che i luoghi siano riportati nel loro stato originale. Poi, se si vuole osare, si potrebbe annoverare anche questa semplice storia di “normale amministrazione” tra quelle degne di nota, nel caso in cui si volesse chiedere una buona volta per tutte la rescissione del contratto. Atto questo tanto difficile da attuare fuori dal clima della campagna elettorale!

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