L’EAS, le idee molto confuse dell’Amministrazione regionale e le spese a carico dei Siciliani


Da circa 2 anni la competenza sull’EAS è passata all’Assessorato al Bilancio che non ha minimamente idea di come gestire l’ormai famosa liquidazione dell’ex Acquedotti Siciliani.

Dobbiamo dire che noi Siciliani siamo talmente abituati a subire tali nefandezze, altamente costose e poco efficienti sotto il profilo dei servizi, che accettiamo supinamente da oltre 3 anni l’incredibile situazione in cui il personale dell’EAS è destinato a svolgere in modo assolutamente non proficuo lavori per i quali non risulta specializzato a nostre spese, mentre le aziende che hanno acquisito la gestione provinciale del servizio idrico hanno assunto nuovo personale caricandolo, di fatto, nelle bollette dell’acqua e dunque a nostro carico. Ne consegue chiaramente che paghiamo due volte gli errori di una classe politica che tutto persegue tranne la tutela dei diritti dei Cittadini che rappresenta.

Dobbiamo poi rilevare dalla GURS del 24 Giugno 2011 che Il Commissario dello Stato ha impugnato la norma inserita nel Bilancio della Regione a copertura del trattamento di pensione integrativo e sostitutivo spettante al personale del soppresso Ente Acquedotti Siciliani da erogare tramite il fondo pensione Sicilia (U.P.B. 7.2.1.2.1) che ritiene privo di autorizzazione legislativa e di quantificazione degli oneri e della correlata indicazione della copertura finanziaria. La norma oggetto del ricorso, chiarisce il Commissario, “inserisce tra le spese obbligatorie e d’ordine il capitolo 108149 (Trattamento di pensione integrativo e sostitutivo spettante al personale del soppresso E.A.S. da erogare tramite il fondo pensione Sicilia) senza indicare la quantificazione degli oneri per gli anni futuri e la relativa copertura finanziaria” e pertanto “viola l’articolo 81, 3^ e 4^ comma della Costituzione”.

Tra l’altro, cosa che pochi sanno, l’EAS, da ormai 7 anni in liquidazione, gestisce ancora oggi il servizio idrico in ben tre province siciliane, con grosse difficoltà finanziarie e con servizi al limite della sufficienza. In altre parole la Regione sulla questione ha legiferato poco e male e le poche idee partorite sono abbastanza confuse.

Relativamente ai crediti vantati dal Comune di Sciacca, ammontanti ad oltre 7 milioni e 300 mila Euro, come conclamato dallo stesso Comune di Sciacca, non è dato di sapere né come né quanto né quando tali somme saranno (se mai saranno) erogate all’Ente.

La “passerella” istituzionale delle visite dell’Assessore al Bilancio Armao al Comune di Sciacca ad oggi NULLA hanno prodotto in termini di rientro.

In questo momento di crisi che attanaglia tutti i Comuni, dopo aver subito lo spreco di ben 350 milioni di Euro per lo svolgimento di referendum che potevano benissimo essere accorpati alle elezioni amministrative, dobbiamo assistere all’indecoroso balletto di emendamenti al bilancio regionale, per quietare questo o quel deputato, questa o quella forza politica, con i CITTADINI totalmente dimenticati che, non godendo delle indennità dei propri rappresentanti politici, hanno qualche difficoltà in più per far quadrare i conti delle proprie famiglie, ma questa è una storia secondaria … e assolutamente non nuova.

Quindi riepilogando:

  1. Il Comune di Sciacca vanta un credito di circa 4 milioni di Euro su una transazione del 2005 con l’EAS e non riesce a riscuoterlo.
  2. Il Comune vanta altri 3 milioni di Euro di credito per somme anticipate su interventi al posto dell’EAS e non riesce a riscuoterle.
  3. Il Comune di Sciacca, non solo non riesce a riscuotere i soldi della transazione, ma si trova a dover chiedere un’anticipazione di Cassa per 4 milioni di euro e a pagare i relativi interessi, penalizzando la sua capacità di spesa e di liquidità.

Non è ancora sufficiente? Non siamo ancora soddisfatti? Bene! Ecco allora l’ultima chicca, o per meglio dire l’ultima beffa in ordine di tempo: la richiesta di pagamento degli emolumenti all’ex commissario liquidatore Massinelli, che per il suo massacrante ed estenuante lavoro di circa 4 anni all’EAS ha chiesta una somma ammontante a 7,7 milioni di Euro, anche questi naturalmente a nostro carico. Quasi 2 milioni di Euro all’anno! Complimenti non c’è che dire! Viva la Sicilia! Un po’ meno i suoi abitanti, ovvero tutti Noi.

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