L’Altra Opinione su volture, contratti e … ritardi con Girgenti Acque!


L’attuale situazione del servizio all’utenza svolto da Girgenti Acque presso i locali dell’ex EAS versa in un caos immaginabile. Decine e decine di cittadini di Sciacca e dell’hinterland, che diligentemente, si mettono in fila sin dalle prime ore del mattino per avere elemosinato un diritto da sempre negato ossia l’applicazione di una carta dei servizi che nessuno ha mai visto!

Da tempo ormai ci chiediamo su quali basi opera attualmente la Girgenti Acque S.p.A. dato che ad oggi manca ancora  l’approvazione della carta dei servizi né tantomeno delle tariffe idriche e dei servizi (allacci, volture, modifiche, ecc.) . Non ci rimane che girare questa domanda alla nostra Amministrazione e al nostro Sindaco affinché provvedano ad informarsi presso l’ATO Idrico di Agrigento e forniscano successivamente una risposta a tutti i cittadini.

Sarebbe bello conoscere ad esempio quanto costa alla collettività il sito internet dell’ATO idrico, chi lo gestisce e, principalmente, il motivo dell’assenza di documenti essenziali come il Piano d’Ambito.

Il servizio all’utenza è svolto da un solo impiegato all’interno di un orario assegnato oltre il quale giustamente è interrotto lasciando in asso decine di utenti che da più giorni attendono di sbrigare le loro pratiche.

Già, le pratiche! Potremmo chiamarle “documenti obbligatori di sottomissione incondizionata” al gestore della rete idrica. Infatti, un “contratto per presa generale con vasca di accumulo” o un “contratto di voltura”, come quelli proposti da Girgenti Acque, è quanto di più iniquo si possa immaginare in tema di rapporti tra utenza e gestore di un servizio essenziale. Poco importa delle eventuali clausole vessatorie presenti in esso: bisogna firmarlo e basta. Anche perché non abbiamo scelta. O firmiamo quel contratto o non otterremo la voltura o l’allaccio restando senz’acqua.

Una giornata tipica del cittadino costretto a rivolgersi al gestore del servizio idrico può essere così descritta.

Il primo pensiero che sorge spontaneo nella mente di ogni utente del servizio idrico alle prese col disbrigo pratiche presso l’ufficio nel quartiere di S. Michele è: “Lasciate ogni speranza … voi che vi recate negli uffici di Girgenti Acque.” La sua giornata comincia molto presto: alle 4:30-5.00 bisogna presentarsi sul posto per collocarsi in coda in una posizione vantaggiosa che non renda vana l’attesa di una giornata. Infatti, se si arriva troppo tardi, dove per tardi s’intende le 9.30-10.00, si rischia di non riuscire a parlare con l’impiegato della Girgenti Acque. Testimoni involontari di queste file sono i residenti nei pressi dell’ufficio che, loro malgrado, devono sopportare il vocio e l’insofferenza della gente in attesa.

Alle 8.30, all’apertura dell’ufficio, i più volenterosi tra i presenti si trasformano in bigliettai, distribuendo i “numeri” secondo l’ordine di arrivo segnato su un foglio improvvisato attaccato alla porta. E questo è solo l’inizio, perché comunque, la coda si deve fare ugualmente: arrivando alle 6.00 si trovano una decina di persone in coda, alle 7.30 possono essere già una trentina. Significa che, se tutto fila liscio, si riesce a parlare con l’impiegato solo alle 11.30-12.00. Di fatto l’ufficio Girgenti si è trasformato in ufficio per pensionati, nel senso che solo chi ha TANTO tempo a disposizione può riuscire a concludere le pratiche idriche, mentre la «gente normale che lavora» probabilmente non ne avrà la possibilità. Questa situazione peraltro non è un discorso temporaneo: da maggio-giugno 2011 l’ufficio di Girgenti Acque è inavvicinabile per via delle code assurde. Un solo dipendente al front-office, tante pratiche di ogni tipo, tante richieste di informazioni e tante segnalazioni di guasti, utenza di una certa età cui spesso risulta difficoltoso districarsi tra metri cubi, canoni, scaglioni e contatori illeggibili, bollette incomprensibili e gente stressata sia dall’attesa che dai problemi idrici rendono quest’ufficio un calderone infernale. Un quadro come quello appena descritto non può essere la regola quotidiana, si potrebbe tollerare come rara eccezione. E’ urgente almeno raddoppiare gli addetti allo sportello e estendere l’orario di apertura al pubblico, specie nel pomeriggio, in quanto lo sportello, come dicevamo, è punto di riferimento non solo per i cittadini di Sciacca e di tutti i paesi limitrofi.

Anche telefonicamente la situazione non è per niente rosea. Ecco cosa succede all’utenza che tenta di mettersi in contatto con il numero telefonico 0922 441539 messo a disposizione:

In data 29 settembre 2011

×           ore 10:50 il telefono squilla ma la chiamata viene staccata

×           ore 10:51 il telefono risulta occupato

×           ore 11:23 il telefono squilla ma nessuno risponde

×           ore 11:37 il telefono squilla ma nessuno risponde

×           ore 15:30 il telefono squilla ma nessuno risponde

×           ore 16:00 il telefono squilla ma nessuno risponde

Anche il giorno seguente la situazione non muta ed infatti:

×           ore 10:30 il telefono squilla ma nessuno risponde

×           ore 11:13 il telefono risulta occupato

×           ore 11:35 il telefono risulta occupato

La situazione è davvero insostenibile e, alla luce delle continue brutte sorprese, come l’aumento delle tariffe e la gestione di nuovi impianti, che riserva la Girgenti Acque, sicuramente peggiorerà. E dire che uno degli slogan recita: “uno sguardo al passato per apprezzare il presente e guardare con serenità al futuro”. Noi siamo indignati e seriamente preoccupati! Al Sindaco e ai rappresentanti dell’ATO il compito di vigilare e sollecitare soluzioni immediate al gestore idrico privato.

Tornando ai documenti che vengono sottoposti alla firma dei cittadini, ci chiediamo però :
Ma qualcuno dell’ATO Idrico ha visionato questi contratti? Oppure, peggio ancora, sono stati visionati e poi anche autorizzati?

Giriamo anche questa domanda alla nostra Amministrazione e al nostro Sindaco affinché si informino adeguatamente presso l’ATO Idrico di Agrigento e diano una risposta in merito a tutti i nostri concittadini.

Dopo avere letto il contratto, lo firmiamo e pensiamo con rabbia alle parole di chi ha detto “non avevamo scelta, dovevamo consegnare le reti al gestore privato”.
Cosa abbiamo firmato?

Prima di tutto “La parte richiedente dichiara di conoscere e di accettare in tutte le parti il Regolamento per il Servizio Idrico vigente che costituisce parte integrante del presente contratto”. L’ATO non ha fortunatamente ancora adottato il regolamento proposto da Girgenti Acque e fino a quel fatidico momento, che ci auguriamo non giunga mai, come previsto nella convenzione di gestione all’art.24, “vige il regolamento per il servizio idrico in uso dal precedente gestore”. Tutto ciò è almeno sulla carta.

Nessuna responsabilità potrà essere addebitata alla Girgenti Acque SpA”. Questa è una frase ricorrente in quel contratto e ciò sarà effettivo anche nel caso di eventuali interruzioni di deflusso, diminuzione di pressione dell’acqua o per i danni di ogni tipo derivanti dalla sospensione dell’erogazione.
Girgenti Acque non assume alcun obbligo” di preavvisare l’utenza in caso di sospensione del servizio per qualsiasi ragione o causa. La Girgenti Acque, nel caso in cui non possa mantenere i livelli qualitativi dell’acqua erogata entro i requisiti previsti dalla legge, allo stesso prezzo, può erogare acqua per esclusivo uso igienico-sanitario. E’ questa l’unica ipotesi in cui l’utente può recedere dal contratto con effetto immediato. In tutte le altre, il contratto, di durata annuale, potrà essere rescisso solamente dalla Girgenti Acque SpA. Nessun essere umano però (e qui entra in gioco tutto l’inganno della privatizzazione delle risorse e del servizio idrico) può prescindere dall’acqua. Nessuno quindi avrà mai motivo per chiedere la rescissione del contratto con l’unico gestore idrico che esercita le sue funzioni in regime di monopolio. Non c’è scelta, o Girgenti Acque o morire di sete e di sporcizia! E per il cittadino sarà sempre più difficile esercitare i propri diritti avendo a che fare esclusivamente con un gestore privato. Ciò che prima era “il diritto all’acqua” (e alla vita) diventa la scelta obbligata di avere a che fare col privato che antepone i propri interessi a quel diritto. Pagare per vivere, potrebbe essere questo il sunto del nostro discorso sulla privatizzazione di questo bene essenziale.

Ogni lavoro, dopo la firma del contratto, sarà eseguito da Girgenti Acque ma la spesa sarà sempre a carico dell’utente che deve soprattutto aver massima cura di tutta la sua parte di condotta della quale, come abbiamo detto, il gestore non è responsabile.

L’utente si obbliga a rimuovere la vasca di raccolta in qualsiasi momento a semplice richiesta della Girgenti Acque”. A buon intenditor poche parole. “Nel caso in cui l’impianto idrico dell’utente non preveda contatori divisionali (uno per ciascuna unità immobiliare) disposti in batteria centralizzata e allocati all’esterno dell’edificio condominiale prospicienti aree pubbliche, è diritto della Girgenti Acque, al fine di raggiungere la configurazione obiettivo, richiederne in qualsiasi momento l’adeguamento”. Secondo un chiaro disegno che appare evidente da queste ultime clausole, per Girgenti Acque ogni appartamento dovrà quindi avere un allaccio indipendente e nessuno potrà dotarsi di vasca di accumulo. Tutti i costi dell’adeguamento saranno ovviamente a carico dell’utente.

L’utente si obbliga a pagare, anticipatamente e a prescindere dal reale utilizzo e consumo effettivo, un canone fisso trimestrale corrispondente alla quota fissa d’acqua assegnatagli, in base alle tariffe vigenti e determinate dagli organi competenti” e, sempre trimestralmente “dovrà pagare i maggiori consumi”. L’unica nota positiva potrebbe essere l’impegno del gestore alla lettura, sempre trimestrale, del contatore. Si passerebbe quindi dalle zero volte l’anno attuali alle quattro, sempre però, come indicato nel contratto, che riescano ad eseguirle. In caso contrario si continuerà, come sempre, in maniera forfettaria (“ad muzzum”). “La tariffa applicata sarà conguagliata dopo l’approvazione del regolamento e della struttura tariffaria, da parte dell’Autorità d’Ambito”. E’ questo il nodo cruciale del contratto. Sappiamo per certo che le nuove tariffe saranno ben più alte di quelle attuali. Bene, non appena l’ATO approverà quel famigerato Regolamento pioverà una tempesta di conguagli sull’utenza che andranno dalla data di affidamento del servizio ad oggi. Speriamo che quel giorno non giunga mai!

Il Consumo sarà rilevato da apposito strumento di misura (contatore) provvisto ed installato a cura della Girgenti Acque. L’utente pagherà trimestralmente il canone di noleggio anticipato del contatore”.
Ma, scusate, non dovevano sostituirceli gratuitamente? Almeno così dicevano in TV qualche mese.

Probabilmente, avranno ragione, non ci saranno addebitati i costi del contatore ma all’utente, sostituito lo strumento di misura, sarà sottoposto il contratto di cui abbiamo parlato. La sottoscrizione di questo contratto equivale ad un nuovo allaccio o voltura ed il pagamento di questa operazione corrisponde ad una somma pressappoco identica al costo dell’installazione del nuovo contatore.

Così finisce la favola del “tutto gratis” e l’utenza comincia a capire che per usufruire di un servizio essenziale come l’erogazione dell’acqua adesso pagherà ogni cosa. I disservizi e le inadempienze saranno sempre gratis, il gestore non ne sarà mai responsabile.

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