Relazione attività Cittadinanz@ttiva – Tribunale per i Diritti del Malato 2011


CITTADINANZ@TTIVA-ONLUS

TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO

SEZIONE DI SCIACCA

Fare i cittadini è il modo migliore per esserlo

Relazione attività dal 1 novembre 2010 al 31 ottobre 2011

PREMESSA

LUCI ED OMBRE DEL PIANO SANITARIO REGIONALE E DEL PIANO DI RIENTRO

L’anno che si va a concludere è  stato sicuramente un anno impegnativo per la sanità non solo del nostro territorio ma di tutta la Regione Siciliana.

Il piano sanitario dell’Assessore Russo, del Governo Lombardo, ambizioso nel progetto, ha sicuramente incontrato diverse difficoltà nella realizzazione.

Tale piano da noi caldeggiato ed appoggiato comprendeva la rivoluzione di tutto il sistema sanitario ed aveva anche lo scopo di far rientrare l’enorme disavanzo del nostro bilancio.

Tale disavanzo, com’è noto, era stato causato dagli sperperi del passato, ma anche da un sistema vecchio e non adeguato agli standard qualitativi ed economici del nostro tempo.

Inoltre riteniamo che in sede politica ed amministrativa, l’Assessore Russo è stato ostacolato dai troppi interessi particolari che venivano, come’è naturale, intaccati da un sistema innovativo che necessitava anche di corposi tagli  in tutti i settori.

Attualmente si è certo scongiurato il dissesto finanziario e si è riusciti a far rientrare il bilancio ma ancora si vedono poco gli effetti positivi del cambiamento.

Si è tagliato molto senza però effettuare quel concreto cambiamento di rotta che doveva vedere la diminuzione dei posti letto dei nosocomi compensati dall’aumento concreto dei servizi sul territorio.

Gli utenti non trovano i servizi sul territorio e spesso proprio per questo si acutizzano e finiscono in ospedale dove spesso trovano il pronto soccorso intasato e hanno difficoltà a trovare un posto letto.

Inoltre, cosa ancora più grave i servizi territoriali, specialmente quelli della specialistica, hanno liste d’attesa lunghe oppure strumenti diagnostici non adeguati  e molti cittadini sono costretti a ricorrere alla sanità privata non convenzionata.

Nonostante tutto ciò  il nostro Movimento è ancora convinto della bontà del piano ed è quindi necessario perseverare nel cambiamento perché è l’unica via per poter dare alla nostra regione una sanità moderna, efficace ed adeguata ai bisogni del malato.

RELAZIONE T.D.M. CITTADINANZATTIVA DI SCIACCA

ATTIVITÀ  PUNTO D’ASCOLTO DELL’OSPEDALE DI SCIACCA

Il Punto d’ascolto TDM, operante all’interno dell’Ospedale di Sciacca, ha anche quest’anno operato in modo continuativo tenendo il centro aperto per 5 giorni la settimana per complessive 10 ore settimanali.

Hanno prestato la loro opera 14 volontari a titolo gratuito che hanno effettuato 650 ore d’attività.

Si è offerto all’utenza un punto d’informazione e di supporto per il soddisfacimento dei propri diritti.

Nei giorni d’apertura del punto d’ascolto ci si è adoperati, data la sospensione del servizio civile, per aiutare moltissimi utenti ad orientarsi nel grande e complesso nostro Ospedale.

E’ continuata proficuamente la collaborazione con altre realtà associative che operano nel campo sanitario e sociale.

Inoltre sono state raccolte n. 70 segnalazioni scritte di reclami, encomi, denunce e suggerimenti di tanti cittadini che sono state girate agli enti di pertinenza.

Quando non sono state date risposte ai cittadini si è protestato presso gli enti interessati per rimuovere le cause dei disservizi.

Per molti cittadini che si sono rivolti al nostro P.A. si è operato, quando era possibile, per  difendere i loro diritti aiutandoli a risolvere i  problemi sanitari e sociali.

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IL NOSTRO GIUDIZIO SULL’OPERATO DEL MANGEMENT “OLIVIERI”

Siamo consapevoli del grado di difficoltà nell’affrontare l’importante incarico di amministrare l’Azienda Sanitaria d’Agrigento.

Una realtà,  quella della provincia di Agrigento, molto complessa   e  con una situazione  economica veramente severa.

Per il 2011, il nostro apporto propositivo e collaborativo con il direttore Generale Salvatore Olivieri ed il suo staff  ha sortito  qualche effetto positivo.

Alcune delle nostre sollecitazioni ma anche segnalazioni sono state prese in considerazione comportando delle migliorie in alcuni aspetti sia del nostro distretto ma anche del presidio ospedaliero.

Però non possiamo  esimerci dal sottolineare che,  a nostro parere, parte degli obiettivi non sono stati raggiunti sia per l’oggettiva difficoltà della situazione economica dell’ASP di Agrigento ma anche per una visione della sanità non aderente alle nuove e moderne tecniche manageriali.

Riteniamo che tutta la gestione “Olivieri”, si è concentrata sul risanamento dei bilanci mirando principalmente  al contenimento della  spesa ed evitando gli sprechi.

Di contro però non si è investito in proposte di marketing e d’allargamento delle offerte anzi si sono ridimensionate o anche eliminate alcune offerte di qualità dei presidi ospedalieri che attiravano utenza anche da fuori provincia.

Riteniamo che oggi un dirigente deve avere attenzione a far quadrare i conti ed evitare gli sprechi ma deve anche fare una politica di promozione pubblicitaria dei prodotti sanitari offerti cercando di mettere in atto tutte quelle azioni che attraggano utenti anche da fuori il proprio territorio evitando così, come si prefigge il nostro assessore Russo, l’emigrazione dei nostri cittadini verso altre Regioni.

Le ricerche di mercato, la pubblicizzazione dei servizi offerti, la qualità e la varietà delle prestazioni, sono metodi ormai obbligatori per qualsiasi azienda sanitaria che miri al miglioramento dei bilanci e che vuole investire in nuovi servizi di qualità.

La scelta di una politica agrigento-centrica è poi stata frutto di un’errata valutazione della situazione geografica della nostra provincia che si trova divisa in due ben netti territori, uno

che racchiude comprensori attorno all’area del capoluogo e un altro che insiste attorno al distretto sanitario di Sciacca e Ribera.

Questo territorio, che comprende 15 comuni, si trova ad essere geograficamente ma anche logisticamente, per comunicazioni viarie e mezzi pubblici, lontana da Agrigento e più vicina al territorio palermitano e trapanese che si distinguono per una variegata offerta sanitaria.

PRESIDIO OSPEDALIERO DI SCIACCA

Concentrare i servizi ad Agrigento impoverendo le offerte di qualità che l’ospedale di Sciacca erogava (ricordiamo era un’azienda) ha comportato una perdita d’immagine del nosocomio che ha avuto, secondo noi, come conseguenza una fuga d’utenti dalla provincia Agrigentina verso altre realtà sanitarie e ancora peggio verso altre regioni dell’Italia settentrionale.

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PRINCIPALI CRITICITÀ

Le criticità del nostro nosocomio abbracciano ambiti diversi e complessi, noi ci limiteremo ad evidenziare quelle scaturite dalle segnalazioni  e dalle lamentele dei malati ma anche da nostre osservazione ed analisi.

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MANCATA ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO CIVILE E DELLA FORESTERIA

Più che la diminuzione dell’offerta dei servizi e della loro qualità quello che ha concorso, a nostro avviso, a danneggiare l’immagine dell’ospedale di Sciacca è stato il non aver voluto mantenere quei sevizi d’accoglienza che davano al nostro nosocomio un’impronta d’efficienza e di modernità.

Si è voluto deliberatamente eliminare il servizio civile che con il progetto”accogliere con un sorriso” offriva un servizio a quanti frequentavano il nosocomio ed aiutava i cittadini ad orientarsi negli innumerevoli e complessi spazi comuni dell’ospedale.

La foresteria dell’ospedale inoltre, gestita egregiamente dal servizio civile, dava un concreto aiuto ai familiari di quanti sono, per mesi, ricoverati nel centro Maugeri per la riabilitazione.

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SERVIZI DI SPECIALISTICA ESTERNALIZZATI

Molti dei servizi di specialistica d’ottima qualità che l’ospedale offriva al territorio e che richiamavano utenza da fuori distretto, sono stati interrotti o ridimensionati comportando difficoltà e disagi a quanti ne usufruivano.

Ci riferiamo in particolare al servizio della cura del dolore, alla diabetologia, all’angiologia, all’otorino.

La sospensione dei primi due, poco presenti nel territorio, ha costretto quanti ne usufruivano a ricorrere alla sanità privata non convenzionata.

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AMBIENTI E CONFORT ALBERGHIERO

La trascuratezza degli ambienti con la presenza di pavimenti sconnessi quasi in tutti i reparti e in tutti i corridoi, la mancanza spesso di biancheria, di carta igienica, sapone e carta per asciugamano in alcuni U.O. e infine l’insufficiente o non esistente segnaletica, in special modo orizzontale degli spazi esterni, hanno danneggiato non poco l’immagine del nostro ospedale.

Inoltre la conformazione variegata della struttura ospedaliera con la presenza di numerosi ingressi non controllati mette a rischio la sicurezza degli utenti specialmente nelle ore notturne.

Infine si rende necessario non trascurare la disinfestazione dei sotterranei del nosocomio che per vari motivi vengono spesso allagati rendendoli luogo privilegiato per la proliferazione delle zanzare.

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BANCA DEL CORDONE OMBELICALE

Riteniamo che non aver sostenuto sufficientemente il processo di recupero della Banca del Cordone Ombelicale di Sciacca è stato un errore da parte di Olivieri che doveva  intervenire presso l’assessorato per far assumere alla Regione la responsabilità di riattivare la Banca con fondi regionali non intaccando le risorse economiche dell’ASP sostenendo che la banca del Cordone Ombelicale non appartiene a Sciacca ma dovrebbe essere un fiore all’occhiello di tutta la Sicilia poiché la sola esistente di tutta l’Italia meridionale e ricordiamo era la prima in Europa e la seconda in tutto il mondo per numero di cordoni raccolti.

Pensiamo che la Banca cordonale di Sciacca debba essere presa in carico dalle istituzioni sanitarie regionali utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per renderla attiva ed efficiente come lo è stata nel passato.

Si tratta, oltre che di una difesa del diritto del malato, di un principio d’orgoglio e di prestigio per la Sicilia.

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VITTO

Il vitto, della cui commissione fa parte un componente del T.D.M., è di ottima qualità con un’ottima mensa aperta ai sanitari e ai familiari dei degenti.

Però purtroppo il menù per la scelta dei cibi troppo spesso non viene fornito ai ricoverati con la conseguenza che vengono offerti cibi non graditi all’ammalato.

Questo comporta un giudizio negativo del vitto con uno spreco di cibo che spesso viene rifiutato.

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CONSENSO INFORMATO E ABORTO TERAPEUTICO

Avevamo ricevuto alcune segnalazioni di donne che erano ricorse all’aborto terapeutico e che lamentavano di non essere state informate adeguatamente sui rischi sia fisici sia psichici dell’aborto terapeutico.

Da una nostra indagine è emerso che nell’U.O. d’Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Sciacca vengono effettuati moltissimi degli aborti terapeutici della nostra provincia ma vengono trattati anche casi di utenti provenienti da altre province.

Abbiamo richiesto e ottenuto un incontro con il dirigente medico dell’UO. Dott. Incandela e con il medico non  obiettore e dopo un’interessante discussione siamo venuti alla  conclusione che i tempi  che il medico aveva per informare le donne era limitato e spesso non sufficiente a dare  loro la consapevolezza dei rischi a cui  andavano incontro, inoltre era plausibile che le donne al momento del colloquio si trovavano, a causa del particolare stato psichico ed emozionale, poco preparate a percepire bene quello che  veniva loro spiegato.

Per ovviare a tutto ciò ed assicurare un più efficace “consenso informato” abbiamo proposto ai sanitari dell’U.O., che lo hanno condiviso, di attivare un servizio d’informazione e d’accoglienza per le donne che richiedevano l’aborto terapeutico.

L’incontro con le donne che avevano programmato un aborto terapeutico, sarebbe avvenuto in un giorno prestabilito alla presenza del medico, dell’assistente sociale dell’ospedale e con il supporto di associazioni di volontariato e in quella sede si sarebbe dovuto fornire

informazioni dettagliate sui rischi dell’aborto procurato come previsto dalla legge, ma facendo  seguire al colloqui la consegna del foglio del consenso informato da portare a casa per poterlo consultare con calma nei dieci giorni di riflessione che la legge prevede.

Abbiamo fatto per iscritto tale proposta alla dirigenza Olivieri, ma purtroppo non c’è stata data nessuna risposta né positiva né negativa. Torneremo a riproporlo al nuovo manager e speriamo che sia più aperto e disponibile ai nostri suggerimenti.

SERVIZI TERRITORIALI

Come già detto, per effetto del nuovo piano sanitario, si è ridimensionato l’ospedale di Sciacca, anche se si sta lavorando per migliorare la qualità dell’offerta, ma sul territorio i servizi di specialistica e strumentali continuano ad essere insufficienti e spesso mancanti di dell’attrezzatura necessaria alle corrette diagnosi.

Questo non ha permesso il contenimento dei ricoveri impropri che sono ancora troppi e costringono i cittadini, troppo spesso, a ricorrere a servizi privati non convenzionati.

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PRINCIPALI CRITICITÀ

Continua ad essere grave la mancanza a Sciacca di centri di riabilitazione per i minori che sono ubicati fuori dal territorio comunale con  enormi disagi per i bambini e per i loro familiari.

Ci sembra che si sta facendo poco nel campo della prevenzione e troppo spesso questi compiti vengono svolti dalle onlus che operano nel territorio.

Bisognerebbe creare ed incentivare  i servizi nel territorio di specialistica come: diabetologia, angiologia, cardiologia, ortopedia, dermatologia, oculistica, terapia del dolore, geriatria, angiologia.

Grave è la situazione del servizio di strumentistica diagnostica come l’ecografia, la rettocolonscopia, l’ecodoppler che sono gli esami  più richiesti, inoltre molti servizi di specialistica non hanno la strumentazione necessaria per fare corrette diagnosi.

Le ore messe a disposizione dell’utenza sono molto limitate comportando troppo spesso che le liste si blocchino con gravi disagi per il cittadino.

Molti anziani soli hanno difficoltà ad accedere ai servizi  erogati presso l’ospedale di Sciacca per l’eccessiva distanza dal centro urbano.

A tal proposito sarebbe auspicabile un’interazione tra l’ASP, i medici di famiglia e l’Ente Comune per concordare modalità d’intervento integrato più efficace per le fasce deboli dell’utenza.

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COMMISSIONE PATENTI SPECIALI

Nonostante le nostre numerose richieste inoltrate alle sedi istituzionali e le proteste fatte attraverso i mass-media, per attivare una seduta periodica della commissione per le patenti speciali a Sciacca, dobbiamo  ammettere,  nostro malgrado,  una nostra  sconfitta.

Abbiamo scritto al manager dell’ASP di Agrigento ed anche all’Assessore alla Sanità sperando che si potesse risolvere un problema che si trascina da molti anni e che coinvolge un alto numero di cittadini disabili e anziani del distretto di Sciacca costretti a recarsi ad Agrigento ogni qualvolta debbono rinnovare la patente speciale.

Però la risposta è stata negativa con giustificazioni che riteniamo inconsistenti.

Infatti, si obiettava che la commissione non poteva operare a Sciacca perché la legge prevede una sola commissione per provincia.

Però la legge non vieta che la stessa possa essere itinerante come più volte abbiamo richiesto e come gia realizzato in altre province.

Tutto ciò ci ha molto amareggiato, ma non demorderemo e continueremo a chiedere quello che riteniamo sia un sacrosanto diritto di  moltissimi cittadini disabili ed anziani che non possono continuare a fare la faticosa  e incredibile trafila burocratica ogniqualvolta debbono rinnovare la patente di guida.

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DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E CENTRO ALZHEIMER

Al direttore Olivieri va dato il merito di aver fatto trasferire il centro di salute mentale in locali più gradevoli e confortevoli di quelli precedenti.

Però purtroppo i locali non sono dotati di ascensore e non rispettano le norme sulle barriere architettoniche.

Tutto ciò comporta specialmente per i malati d’alzhaimer e i loro congiunti, un grosso problema. Bisognerebbe trovare al più presto una soluzione.

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SERT

Abbiamo avuto modo di visitare il SERT del distretto di Sciacca, nonostante la professionalità e l’umanità di tutto il personale, dobbiamo evidenziare che i locali dove si svolgono le attività risultano essere inidonei a ricevere un’utenza particolare come quella dei tossici che abbisognano di essere circondati da ambienti accoglienti  e gradevoli.

Riteniamo che sia urgente e improcrastinabile la ricerca di locali idonei e d’arredi adeguati.

CONCLUSIONI

Per il T.D.M. è stato un anno difficile ed impegnativo poiché il piano di rientro, che il Movimento ha voluto e sostenuto, ha comportato alcuni disagi ai cittadini che spesso ci hanno criticato per l’appoggio dato all’assessore Russo.

Però a volte è necessario anche essere impopolari se questo può comportare un cambiamento positivo nel futuro della nostra realtà sanitaria che, ricordiamo, era arrivata quasi a un punto di non ritorno.

Infatti se malauguratamente il piano di rientro non avesse funzionato le conseguenze per tutti i siciliani sarebbe stata molto grave e avrebbe sicuramente colpito le fasce più deboli della popolazione.

Inoltre una rivoluzione del nostro sistema sanitario era improcrastinabile poiché se non fosse stata attuata il disavanzo, che ci portavamo dietro da anni, avrebbe continuato a crescere inesorabilmente.

Si spera che questo momento di difficoltà sia superato al più presto confidando nella competenza e nell’onestà di chi ci governa.

Noi saremo sempre disponibili a collaborare con quelle istituzioni che lavorano per la difesa e la salvaguardia dei diritti dei cittadini.

Per concludere è doveroso ringraziare tutti  i volontari che si sono impegnati  in tutte le attività del Movimento donando gratuitamente  il loro tempo.

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Il Responsabile T.D.M. Cittadinanzattiva

Calogera Piazza

 

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