Busta paga dei deputati regionali, ecco nel dettaglio tutti i loro privilegi.


Per completare il quadro sulle competenze dei deputati regionali siciliani, riportiamo qui l’articolo pubblicato sulla rivista de “L’Altra Agrigento” il mese di novembre 2009 e l’articolo apparso sull’omonimo sito il 13 febbraio 2012 unitamente alla copia di una distinta competenze originale. La differenza tra il netto in busta figurante in questa distinta e quello figurante nella distinta dell’articolo precedente è legata sostanzialmente a tre voci: infatti nella prima manca la competenza relativa al “rimborso trimestrale spese viaggi” ammontante a circa 2.500 Euro e sono presenti la trattenuta “ritenuta gruppo PD” e la trattenuta “riscatto previdenza …”.

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MARTEDÌ 25 SETTEMBRE 2012 09:33

Noi del’Altra Agrigento ce ne eravamo occupati tre anni fa, sulla rivista cartacea, quando pubblicammo nel dettaglio la busta paga di un altro deputato regionale e attuale sindaco di Raffadali Giacomo Di Benedetto che ci spiegò nel dettaglio tutti i guadagni dei regionali facendo mugugnare qualche collega.

Ecco nello specifico gli introiti punto per punto della busta paga del deputato Di Benedetto di cui sopra.

Per la prima volta vi mostriamo la busta paga in originale di un deputato regionale siciliano

SABATO 13 FEBBRAIO 2010 09:38

Qualche settimana fa abbiamo inaugurato il sito internet della rivista (www.laltraagrigento.it) e pochi giorni dopo l’esordio del portale abbiamo pensato di rendere edotti i nostri lettori sui guadagni e i privilegi dei deputati regionali siciliani che sono retribuiti alla pari dei senatori della Repubblica. Ora a grande richiesta pubblichiamo la busta paga in originale, o meglio la pagina riferita all’articolo in questione che abbiamo pubblicato nella rivista cartacea tempo fa.

Articolo pubblicato nel novembre 2009 sulla rivista "L'Altra Agrigento"

Articolo pubblicato nel novembre 2009 sulla rivista “L’Altra Agrigento”

Si, perchè una legge del 1965 equipara i guadagni dei nostri onorevoli a quelli degli inquilini di Palazzo Madama. Così, dopo il nostro articolo nel sito internet, intitolato “Onorevoli Prebende”, abbiamo ricevuto una gentile chiamata da un deputato regionale che ci ha invitati a visionare di persona la propria busta paga con annessi e connessi. Accettato l’invito, ci siamo diretti nella segreteria dell’onorevole Giacomo Di Benedetto che ci ha gentilmente mostrato il cedolino dello stipendio di Gennaio 2009 e ci ha spiegato che oltre a questa indennità i deputati usufruiscono anche di altri privilegi. Intanto lo stipendio netto di un deputato Regionale è di 7.908,00 euro, considerando però, una serie di detrazioni che andremo a vedere singolarmente.

L’indennità parlamentare è di 11.703,64 a cui vanno sommate euro 4.003,11 di Diaria e Rimborso spese, euro 1.331,60 di Indennità di trasporto (per gli spostamenti con l’auto propria da e per la città di provenienza), euro 345,00 per le spese telefoniche mensili per un totale di euro 17.384,19.
A questa cifra però devono essere tolti euro 1.500,00 per la ritenuta mensile, in questo caso del Gruppo del Partito Democratico, partito di Giacomo Di Benedetto che ci fa anche sapere che tale quota non è obbligatoria ma è “consigliata” dallo stesso partito agli onorevoli.
Secondo noi, invece è una sorta di obolo a cui devono sottostare tutti i deputati “anche per sostenere i costi e le spese di gestione delle sedi di partito” ci dice l’onorevole.

Come si evince dall’immagine della busta paga abbiamo un “Riscatto previdenza Scadenza Febbraio 2012” di euro 1232,62 riferito ad un versamento volontario del deputato per gli scatti previdenziali ai fini pensionistici; una addizionale comunale di euro 180,05 e una serie di ulteriori ritenute Irpef che sommano una cifra di euro 6743,57.

Dunque un totale tra ritenute, versamenti volontari e riscatti previdenziali di euro 9476,19. Cifra che si deve detrarre da indennità, diarie ecc.. per un totale netto incassato dal deputato Giacomo Di Benedetto nel mese di Gennaio 2009 di euro 7.908,00.
Non abbiamo, però, finito. Mancano ancora le indennità “fuori busta” a cui facevamo riferimento nell’articolo sul sito internet che sono: euro 4.700,00 al mese come spese per i collaboratori (i portaborse), euro 800,00 al mese come rimborso forfettario per i viaggi.
Inoltre i deputati regionali hanno anche euro 4.000,00 da spendere nell’arco del quinquennio di legislatura come spese per attrezzature informatiche come PC portatili, Cellulari, e tutto quello a cui corrisponde la voce “informatica” (a dimostrazione fatture); euro 5.000,00 per spese funerarie (a dimostrazione fatture da parte dei familiari del defunto onorevole).

Vediamo ora i “supplementi” per i deputati con incarichi speciali; alle cifre sopra citate saranno aggiunte ulteriori euro 1.500,00 per i presidenti di commissione mentre euro 460,00 per i vice-presidenti; ancora euro 1.500 se il deputato è Segretario d’Aula. Non sono state rese note dall’onorevole Di Benedetto (nella foto) le diarie e le indennità degli assessori regionali e del presidente della Regione poichè lo stesso non ne era a conoscenza, anche se nell’articolo sul sito internet del nostro giornale qualcosa a riguardo l’abbiamo inserita. L’onorevole Di Benedetto ci ha spiegato anche che vi sono ulteriori privilegi gratuiti all’interno della sede della Regione Siciliana: la Barberia (il barbiere), un ambulatorio medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, il ristorante (con cuochi e cibo di qualità), uffici a disposizione.
Non vi sono rimborsi (al contrario dei senatori ci segnala l’onorevole) per: spese mediche personali, affitto locali, viaggi in aereo, cinema, stadi, tessere gratuite varie.

“Qualche volta, ad onor del vero”, ci confida Giacomo Di Benedetto, “qualche biglietto per le partite del Palermo ci viene offerto da amici, se richiesto”.
Le auto blu e rimborsi per viaggi con aereo, treno o altro mezzo di trasporto vengono concessi solo quando il deputato è in missione.
Ultimo, ma non meno importante privilegio è quello della pensione. Per la prima volta l’onorevole ci ha mostrato un libriccino che solitamente viene affidato al deputato con il consiglio di tenerlo segreto e non diffonderlo nei suoi contenuti. E’, in sostanza, il regolamento della Regione Siciliana che comprende anche la percentuale riscattabile ai fini pensionistici.

Dopo una legislatura ad esempio, il deputato avrà diritto al 25% lordo dell’indennità parlamentare rivalutato al costo del denaro e a raggiunti almeno i 60 anni di età; ad esempio se un onorevole dovesse andare oggi in pensione con l’attuale indennità di euro 11.703,64 lorde incasserebbe con soli 5 anni di legislatura ben euro 2925,91 lorde di vitalizio. Andiamo avanti: con due legislature il deputato che abbia raggiunto il limite di età andrebbe ad incassare il 38% dell’indennità parlamentare equivalenti attualmente a euro 4447,38 lorde; infine con tre legislature, e cioè con quindici anni di attività parlamentare alla Regione Sicilia il vitalizio sarebbe del 53% cioè di euro 6202,92 sempre lorde ma ugualmente sostanziose. Altro che Win for Life! Il SuperEnalotto lo vincono i deputati che arrivano a Palazzo D’Orleans.

Ad ogni modo ringraziamo l’onorevole Giacomo Di Benedetto per averci chiarito tanti dubbi: è stato davvero un ottimo esempio di trasparenza ed invitiamo altri onorevoli ed assessori a fare la stessa cosa. Noi siamo disponibili alle pubblicazioni. Per finire volevo segnalare una curiosità presente sul sito www.ars.sicilia.it nella sezione “è vero che” dove abbiamo trovato questa bizzarria: “È vero che gli stipendi dei deputati sono troppo alti?”

Risposta: “Gli stipendi dei deputati sono alti perché i deputati svolgono un lavoro importante che può anche fare la fortuna di tanta gente. Conducono una vita dispendiosa e intensa e ricevono molte pressioni.
La indipendenza dei deputati può essere meglio salvaguardata se essi non hanno bisogno di incrementare il loro reddito. Non tutti i deputati lavorano intensamente e sono capaci di salvaguardare la loro indipendenza di giudizio, ma questo rischio i cittadini elettori devono correrlo.
Non c’è alternativa alla democrazia parlamentare. Un regime dispotico concede alti redditi ai despoti senza che nessuno possa vigilare sul loro operato”. Senza parole!

Fonte: laltraagrigento.it, laltragrigento.it

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