Coda della Volpe… non c’è tempo da perdere


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Coda della Volpe è senz’altro uno dei luoghi più suggestivi che la città di Sciacca possiede, il costone naturale sito davanti alla zona termale in cui tanto tempo fa un pastore genovese decise di scavare un varco per far passare il suo gregge, il famoso “pittusu” di Cammordino.

Sull’indegno stato in cui versa il costone siamo intervenuti più volte. Col passare del tempo si sono succedute segnalazioni varie, finanziamenti mai utilizzati, nuovi crolli e progetti di salvaguardia del costone mai realizzati e ad oggi nulla è cambiato! Come potete vedere dalle foto scattate pochi giorni fa, sul costone compaiono nuove e profonde crepe, che spesso diventano anche il riparo dei volatili che popolano la zona.

Ancora più grave è la presenza, manifestatasi ormai da anni a pochi metri di distanza, di una copiosa cascata dovuta a una perdita fognaria non ben localizzata che, macchiando inesorabilmente la parete rocciosa del costone, cola dritta in mare. Tale situazione vergognosa va avanti da troppo tempo e sembrerebbe che il gestore del servizio idrico, Girgenti Acque, sia impossibilitato ad intervenire nella riparazione poiché non avrebbe l’autorizzazione comunale per la ricerca della perdita e la conseguente riparazione dato che ciò significherebbe paralizzare la zona.

Ci chiediamo come sia possibile preferire la vergogna di una fogna che sgorga a cielo aperto in uno dei punti più belli e fotografati della città ad un disagio che può durare al più qualche settimana. Come possa essere tollerabile continuare ad assistere inerti a tale continuo degrado.

Sapevamo di un interventi di messa in sicurezza del costone e del relativo progetto, ma siamo venuti a conoscenza che tale progetto di consolidamento della parete rocciosa di Coda della Volpe, a seguito dei crolli che si sono nel frattempo verificati, richiede un adeguamento alla situazione attuale e che questo adeguamento dovrà essere redatto da uno o più tecnici con costi aggiuntivi (vedi verbale della conferenza dei servizi del 1 agosto 2012, pagg. 1, 2, 3 e 4). Pertanto, ad oggi, cosa si sta facendo di concreto per evitare un eventuale ulteriore crollo?

La classe politica di questa città si sta assumendo gravi e grandi responsabilità nei confronti dall’intera città che, siamo sicuri, non la perdonerebbe per il crollo di “Cammurdinu”.

Chiediamo, pertanto, al Sindaco di Sciacca di sapere quali siano le concrete iniziative in atto per la salvaguardia del promontorio di Coda della Volpe e per l’eliminazione dell’incredibile perdita fognaria che su esso si riversa.

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