Permessi di ricerca di fronte Sciacca e Ribera: il tempo è scaduto, a breve la decisione


Sta per concludersi l’istruttoria dei permessi di ricerca d29 e d30 della Northen Petroleum situati a sole 2 miglia della costa tra Sciacca ed Agrigento. E’ infatti stata depositata al Comune di Sciacca, lo scorso 24 dicembre, un integrazione alla documentazione propedeutica alla chiusura dell’istruttoria. Si attende l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente nei prossimi mesi, se dovesse essere concessa, le compagnie petrolifere potrebbero iniziare la loro campagna sismica già da questa estate.

Ricordiamo che questi permessi di ricerca così vicini alla costa (entro le 12 miglia) sono ridiventati possibili a causa del decreto voluto da Passera, e votato con ampia maggioranza dal nostro parlamento e dai nostri deputati locali, due fra tutti Marinello (PDL) e Capodicasa (PD),

Ecco la mappa dello scempio (distanza minima dalla costa circa 2 miglia).

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I due permessi di ricerca, il d29 GR-NP e il d347 CR-NP, arrivano a poche miglia dalle coste siciliane e saccensi, coinvolgendo un tratto del canale di Sicilia rinomato per le straordinarie peculiarità ambientali, lo sviluppo turistico, le emergenze archeologiche, le zone di pesca e di riproduzione di specie ittiche di straordinaria importanza commerciale.

Tutto ciò che era sopra la linea arancione della mappa, era stato bloccato, almeno fino ad oggi, dal decreto Prestigiacomo. Ora grazie a Passera e a i nostri parlamentari, la Northen Petroleum, ha chiesto ed ottenuto di potere operare, in deroga al decreto Prestigiacomo, all’interno delle 12 miglia, cioè a poche bracciate da casa nostra.

Su questi permessi di ricerca la Regione Siciliana su sollecitazione del Comitato Stoppa La Piattaforma, aveva presentato delle puntuali osservazioni tecniche. Incredibilmente queste osservazioni regolarmente presentate al Ministero dell’Ambiente non sono state riscontrate nelle integrazioni presentate dalla NP. Indagheremo sulle motivazioni di questa grave dimenticanza.

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Ricordiamo ai lettori che i potenziali permessi di ricerca sono circondati da vulcani di natura esplosiva e che la zona è nursery e zona di pesca per numerose specie ittiche di importanza commerciale, oltre ad essere zona di importanza turistica di rilevanza nazionale.

Fra le nuove dimenticanze da inserire a pieno titolo nella top ten della speciale classifica dei nostri amici petrolieri, c’è questa volta l’assenza assoluta dei numerosi banchi coralligeni nello studio redatto dai loro estensori di parte, in particolare dei banchi di rubrum (corallo rosso del Mediterraneo) che circondano l’area oggetto della loro avidità. Si legge infatti a pag. 29 delle loro integrazioni “Sebbene non siano presenti in prossimità della zona di prospezione biocenosi di coralligeno, ubicate solamente a SW di Malta verso la Tunisia, è doveroso riportare la presenza di diverse comunità di corallo bianco nel canale di sicilia e in prossimità delle aree esaminate“. Non un cenno ai numerosi banchi di corallo rosso presenti in tutto il Canale di Sicilia e non una riga sul prezioso corallo di Sciacca.

Come Comitato scriveremo immediatamente al Ministero dell’Ambiente per sottolineare queste gravi mancanze. Noi non ci sottraiamo al nostro dovere di cittadini. Siamo invece ancora in attesa dei provvedimenti di legge da mesi allo studio del Parlamento che dovrebbero tutelare dalle estrazioni petrolifere questi paradisi biologici situati difronte le nostre coste.

PARLAMENTARI, MUOVETEVI!

Tra pochi mesi la Northen Petroleum potrebbe avere i permessi per cercare petrolio, almeno nella prima fase di ricerca sismica, se i provvedimenti legislativi non arriveranno prima sarà troppo tardi per tutelare il nostro mare.

Il Comitato “Stoppa la Piattaforma”

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