“Thermae in fabula”, parte seconda: le opere di “Turiddu u moru” vanno catalogate


DSC_9287 (Copia)

Apprendiamo da diversi organi di stampa, che riportano l’intervento del noto geologo saccense Franco Lo Bue, che la sorgente segnalataci dal nostro fotoreporter, non avrebbe origine naturale ma si sarebbe “prodotta a seguito di trivellazione geognostica e di un alto livello piezometrico della falda idrotermale ivi sottostante. – e continua lo Bue – Tutto ciò provoca la fuoruscita dell’acqua termale, con gli effetti che tutti possiamo vedere”.

Quest’affermazione da un lato ci rassicura perché non si tratta di una delle tante risorse naturalistiche del nostro territorio che ci siamo fatti scappare, dall’altro ci rende molto curiosi.

Alcune domande sorgono spontanee:

  1. Chi ha eseguito la trivellazione, quando è stata effettuata e con quale intento?
  2. Perché il sondaggio non è stato opportunamente sigillato, così come previsto dalla buona pratica e dalla normativa vigente?
  3. Come mai il geom. Bongiovì delle Terme di Sciacca non ne sapeva nulla? Chi dovrebbe salvaguardare il bacino idrotermale e conoscerne gli interventi effettuati su di essi se non le Terme di Sciacca S.p.A.?

A queste domande forse potrà rispondere lo stesso geologo Lo Bue data la sua conoscenza dei luoghi oppure l’assessore Monte che, come sempre disponibile, potrebbe documentarci a riguardo.

Tuttavia, anche se non si tratta di sorgente naturale, torniamo a sottolineare l’importanza dei luoghi e soprattutto delle opere di Salvatore Bentivegna, detto “Turiddu u moru”, esprimendo la necessità della catalogazione delle stesse come patrimonio artistico comunale e rilanciamo la nostra proposta di un percorso naturale e artistico che parta  dalla Chiesetta della Madonna del Riposo fino al Museo del Mare, speriamo di prossima apertura.

DSC_9291 (Copia)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.