I giovani di Pantelleria che lottano contro le trivelle: «Referendum non basta, le ricerche continueranno»


I ragazzi dell’associazione culturale Agorà conducono una battaglia contro la ricerca di idrocarburi che interessa una vasta area vicino all’isola. «Continueremo a vigilare affinché le compagnie petrolifere rispettino il limite delle 12 miglia».

Di VALENTINA CONTICELLO – 

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I giovani dell’associazione culturale Agorà di Pantelleria da un anno sono impegnati in una grande battaglia contro le trivelle. Tutto è iniziato con lo Sblocca Italia, i giovani panteschi per sensibilizzare i propri concittadini hanno invitato a una conferenza contro le trivellazioni la fisica e attivista ambientale Maria Rita D’Orsogna, adesso si stanno mobilitando contro i nuovi provvedimenti della legge di Stabilità, cominciando proprio con una lettera alla ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi, in cui le ricordano la bellezza naturale dell’isola e il riconoscimento da parte dell’Unesco per la pratica agricola dello zibibbo.

Il 22 dicembre dello scorso anno Guidi ha firmato i decreti che autorizzano le ricerche nelle Isole Tremiti, nel golfo di Taranto e a Pantelleria. Il 23 dicembre (giorno in cui è stata approvata la legge di stabilità) viene aggiunto un emendamento esecutivo, che stabilisce il divieto di trivellazione nelle zone di mare poste entro le 12 miglia dalla costa per tutto il perimetro nazionale.

«Questo emendamento è un presa in giro – spiega Angelo Casano, dell’associazione Agorà – non bloccherà assolutamente queste autorizzazioni, perché la Legge di Stabilità è stata modificata a tempo debito: è vero che c’è il divieto di trivellazione entro le 12 miglia, ma questa divertente proroga che è stata aggiunta sottolinea che per gli stabilimenti petroliferi approvati precedentemente all’emanazione della legge non vi possono essere limitazioni o blocchi di alcun genere».

Sono tre le aree interessate da permessi di ricerca di idrocarburi a Pantelleria, le istanze sono di concessione di coltivazione a mare e di permesso di prospezione in mare. Dal sito del ministero dello Sviluppo Economico si evince che la prima area fosse concessa alla società Audax Energy già a partire dal 2002, ma il permesso è stato sospeso il 2 luglio 2008 e potrà riprendere al momento della disponibilità di un idoneo impianto di perforazione per acque profonde. Infine, nell’ultimo Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle geo-risorse del ministero dello Sviluppo Economico si legge che la società Schlumberger Italiana S.p.A ha richiesto la riperimetrazione dell’area oggetto dell’istanza di prospezione.

Nell’isola non si sono mobilitati solamente i giovani, ma anche il Comune. Il sindaco Salvatore Gabriele rimprovera alla Regione siciliana di non vedere la crescente e propositiva azione da parte dei cittadini e dei movimenti contro le trivellazioni, e chiede al governo Crocetta di rivedere la propria posizione, puntando sulla green economy e sulla bonifica dei siti.

Dopo che la Corte Costituzionale ha ammesso l’unico dei sei quesiti referendari contro le trivelle, i ragazzi dell’associazione Agorà saranno in prima linea con i comitati NoTriv nella campagna referendaria. «Non la consideriamo una vittoria, le ricerche si faranno, purtroppo questo referendum non è contro le trivellazioni tout court, continueremo a vigilare affinché le compagnie petrolifere rispettino il limite delle 12 miglia», conclude il vicepresidente dell’associazione.

Fonte: meridionews.it

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