Noi facciamo la differenza… e tu? 2


Noi de L’ALTRA SCIACCA riteniamo che il tema dei rifuti e della relativa Raccolta Differenziata sia uno dei problemi più urgenti che la società moderna deve porsi e risolvere al fine di salvaguardare l’ambiente e lo stesso habitat umano… a tale scopo intendiamo sensibilizzare ed informare la popolazione con questo articolo.

La Raccolta Differenziata è un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani suddivisi per tipologia di rifiuto (carta, vetro, plastica, legno…).
Il processo deve partire all’interno delle nostre case: basta munirsi di quattro diversi sacchetti di plastica, ognuno dei quali raccoglierà una tipologia di rifiuto, di un po’ di pazienza e di attenzione nella suddivisione degli stessi.

Una volta che il nostro sacchetto sarà pieno, ci adegueremo al Metodo di Raccolta che più ci aggrada o che il Comune di appartenenza ci propone.
Di solito i Metodi di Raccolta più utilizzati sono: La Raccolta Stradale servendosi di appositi contenitori (le cosiddette “Campane”) sui quali viene indicato il tipo di rifiuto che può incamerare o la Raccolta Porta a Porta durante la quale un operatore ecologico ritira i nostri sacchetti, già suddivisi per tipologia di rifiuto, e si fa carico di collocarli negli appositi spazi.
Imparare a Differenziare i nostri rifiuti non è solamente un metodo consapevole per rispettare l’ambiente e il pianeta ma è anche un dovere sancito da diverse normative che impongono ai Comuni di raccogliere in maniera differenziata il 65% dei rifiuti entro il 2010. E i Comuni sono formati da cittadini, ossia da tutti noi.
In molti Comuni, poi, nella stesura delle Tasse sui Rifiuti, per incentivare questa procedura, adottano il principio del “più inquini e più paghi” e, di conseguenza, “più ricicli e più risparmi”.
Inoltre, proprio partendo dalla Raccolta Differenziata, sono innumerevoli i prodotti che si possono ottenere dalle singole tipologie di rifiuto

Si possono fare quattro facili esempi al riguardo:
CARTA: Tutta la carta può essere raccolta con l’eccezione della carta accoppiata a materiali plastici (per esempio: cartoni del latte) e della carta carbone. La carta raccolta può dare origine alla cosiddetta Carta Riciclata. Quanti alberi in meno sarebbero in questo modo abbattuti con la conseguenza di avere più aree verdi e più aria pulita.
PLASTICA: Rappresenta il rifiuto che occupa lo spazio maggiore, quindi sarebbe già importante limitare il più possibile l’uso di questo materiale. Non tutta la plastica può essere riciclata con i macchinari degli attuali impianti: si possono depositare i contenitori per liquidi, per bevande, i flaconi dei detersivi e tutti quei prodotti di plastica che riportano su di essi il simbolo caratteristico (tre frecce a formare un triangolo) con all’interno la sigla SPI (Society of the Plastics Industry). Significa che quel prodotto può venire riciclato. Avremmo in questo modo meno componenti tossiche e chimiche nell’aria e nel sottosuolo rispetto a quelle che si ottengono gettando la plastica insieme agli altri rifiuti attraverso il metodo tradizionale.
VETRO: È il prodotto che si ricicla meglio e lo si può fare infinite volte. Tutto il vetro è riciclabile eccezion fatta per la ceramica. Anche in questo caso si giungerebbe ad avere un minore impatto ambientale evitando di utilizzare eccessivamente gli addottivi chimici che servono per la sua realizzazione ex novo.
METALLI E ALLUMINIO: La loro produzione comporta un elevato dispendio di energia e un inquinamento così marcato che sarebbe meglio non acquistare prodotti confezionati in alluminio. Lattine, barattoli, vassoi, piatti realizzati con questo materiale possono essere tutti riciclati. Ci sono macchine che sono in grado di riprodurre materiali metallici proprio partendo dai rifiuti che noi abbiamo raccolto.

Alla luce di quanto detto, ci possiamo rendere ben conto che la Raccolta Differenziata è un metodo che ci porta dei vantaggi: minori danni all’ambiente, riduzione dei pericoli per la salute dei cittadini, risparmio per gli utenti sulla tariffa sui rifiuti, crescita economica ed occupazionale (più si ricicla, più aumentano i posti di lavoro nelle aziende che si occupano di questo settore).

IL COMPOSTAGGIO

Il Compostaggio è un insieme di processi naturali di decomposizione dei materiali organici. In natura questi processi avvengono nei boschi dove milioni di microrganismi decompongono le sostanze organiche, poi sintetizzate nel cosiddetto “Humus”. Il compostaggio dei rifiuti parte proprio da questo presupposto naturale al fine di ottenere il riciclaggio dei rifiuti organici. Esso permette lo smaltimento della parte più complessa di rifuti, evita di portare alla combustione materiali poco adatti alla stessa e produce il Compost che, come l’humus, rende più fertile e ricca la terra. È un processo naturale che può essere sempre controllato e migliorato con le nuove tecnologie, permette di ridurre lo smaltimento in discarica e consente di ottenere nuove risorse, risorse da riciclare.

Il tutto viene realizzato in appositi impianti di compostaggio nei quali vengono tratti i rifiuti organici differenziati dal cittadino.

Gli automezzi, dopo la raccolta, portano i rifiuti nel capannone di ricezione. Niente viene disperso nell’ambiente, né materiali né odori. Il materiale viene inserito successivamente in un grande cilindro dove rimane per circa 72 ore e dove viene debitamente triturato. Passa, quindi, nell’aia di compostaggio nella quale sono presenti diversi tipi di vasche ognuna della quali può portare i rifiuti già triturati ad un diverso tipo di “maturazione”. La sezione di vagliatura scinde, infine, la parte raffinata del compost (sottovaglio) da quella parte dei rifiuti (sovvaglio) che saranno ulteriormente trattati per non dare origine a scarti e arrivare alla completa trasformazione.

I TERMOVALORIZZATORI

I Termovalorizzatori (o Inceneritori con recupero energetico) sono impianti utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti attraverso un processo di combustione ad alta temperatura. Il calore sviluppato durante la combustione viene recuperato per produrre vapore o energia elettrica. È in queste macchine che viene trasportata la maggior parte dei nostri rifiuti urbani. I pareri su questi Termovalorizzatori sono da sempre discordanti. Da una parte producono una buona quantità di energia elettrica e l’incenerimento è il metodo più economico per smaltire i rifiuti, dall’altra molti pensano che valorizzare un rifiuto non significhi incenerirlo ma renderlo pronto per il riciclo. È soprattutto la diatriba tra ambientalisti e comitati scientifici a fomentare la polemica: per i primi gli inceneritori hanno un elevato impatto ambientale perché, secondo le loro tesi, le reazioni chimiche di combustione generano la diossina e comunque, nel dubbio, si fanno promotori di quello che viene chiamato “Si, ma non nel mio cortile”, ossia trovare degli spazi isolati dove la presenza dei termovalorizzatori non causi problemi e angosce ai cittadini. Per i comitati scientifici, invece, i termovalorizzatori non emettono sostanza tossiche perché posseggono dei macchinari adatti che eliminano quanto prodotto con la combustione prima che venga emesso nell’aria.

Come si evince dalla mappa, la maggior parte dei termovalorizzatori si trova nel nord Italia, soprattutto in Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Nel sud Italia non esiste alcun inceneritore con i danni, i problemi e le polemiche a cui si è assistito in questi giorni, specie in Campania.

A Brescia è presente uno dei termovalorizzatori più grandi d’Europa che da solo riesce a soddisfare un terzo del fabbisogno di calore dell’intera città.

Dallo schema si può percepire quanto l’Italia sia ancora agli ultimi posti nella classifica tra i principali Stati Europei ad affidarsi all’incenerimento dei rifiuti. Si utilizza prevalentemente ancora il sistema delle discariche pur consapevoli dei liquami che si sciolgono nel sottosuolo e nella combustione che si genera con l’azione del sole, inquinando in maniera spesso irreversibile terra e aria della zona soggetta a discarica.

Calogero Parlapiano

BIBLIOGRAFIA

“L’impianto di compostaggio”, 2005, GEOinFORma, www.geofor.it
“La raccolta differenziata”, www.wwfroma11.it
“La mappa dei termovalorizzatori e delle discariche in Italia”, www.ecoblog.it
“Rifiuti organici, compost, compostaggio: impariamo a conoscerli”, 2004, www.fareverde.it
“Inceneritore”, www.wikipedia.it
“Bergonzini Filippo”, www.flashfumetto.it
“Raccolta Differenziata”, www.comune.pianiga.it
“Raccolta Differenziata”, www.comune.baiano.av.it
“Discarica e incenerimento”, www.ecoage.com
“I processi di compostaggio”, www.portale.provincia.ms.it
“Compost di qualità”-Annuario 2006/2007, Consorzio Italiano Compostori, La Fenice Grafica- Borghetto Lodigiano (LO).


Informazioni su Redazione

Mi chiamo Calogero Parlapiano. Ho 24 anni, sono studente di Lettere all'Università di Palermo. Ho svariati interessi e diversi hobbies, adoro leggere e scrivere. E amo la mia città natale, Sciacca.

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2 commenti su “Noi facciamo la differenza… e tu?

  • brembana

    Ma dopo lo stoccaggio di S. Maria, dove va a finire il cumulo di materiali precedentemente raccolti in città e già differenziati?

  • matteo72

    Bella domanda… non possiamo che girarla a chi di dovere per le opportune risposte…