LA (IM)PAR CONDICIO


Tra le tante anomalie che siamo costretti a subire in tema di campagne elettorali, quella dell’applicazione della cosiddetta “PAR CONDICIO” è la più incomprensibile. Evidentemente non mi riferisco alla Legge n. 28 del 2000, istitutiva della regolamentazione per la parità d’accesso ai mezzi d’informazione durante le campagne elettorali e referendarie, bensì alla ormai collaudata consuetudine che in questa città si fa di tale disposizione.

E’, infatti, noto a Sciacca, che durante il periodo delle Elezioni , i mezzi d’informazione (Radio, TV e Giornali) si autoregolamentino su quanto deve passare in TV o pubblicato, ma lo si fa in maniera cosi stridente che nel novero delle notizie da “evitare” sono inserite quelle di informazione dei consumatori , indicative di un modo di gestire la città e delle scelte che i nostri amministratori fanno in nome e per conto della collettività.

Tra queste campeggia il tema: “Privatizzazione dell’Acqua“, ovvero, la scelta di affidare a due società per azioni la gestione delle risorse idriche (Siciliacque) e della distribuzione/manutenzione della rete idrica per Ambiti territoriali Ottimali (Girgentiacque) .

Ora è evidente che in un paese come il nostro (dove si vota in pratica ogni anno) l’osservanza di questa legge è essenziale per non avvantaggiare questa o quell’altra forza politica, ma se in questa sono inserite anche le notizie di scelte amministrative di grande rilevanza sociale, allora la Legge si trasforma in una sorta di im-par condicio, tutta a danno dei cittadini.

Noi de L’ALTRA SCIACCA pensavamo che:

* Informare la Città dell’aumento del costo dell’acqua fosse importante;

* Venire a conoscenza dei tempi e degli investimenti previsti per migliorare la nostra rete idrica in sostituzione dell’EAS fosse utile;

* Sapere che fine faranno i 4 milioni di euro che l’EAS ancora ci deve, tenuto conto che continuano ancor oggi a pervenire richieste di pagamento di bollette di consumo acqua per gli anni 2005-2006-2007, fosse conveniente;

* Fosse socialmente utile sapere che in quelle realtà dove la privatizzazione è stata concretizzata da tempo il costo dell’acqua è più che raddoppiato e gli utili delle società gestori altrettanto.

Evidentemente ci sbagliavamo, visto che nonostante le nostre continue sollecitazioni per affrontare tale argomento, anche in un pubblico dibattito, nessuno degli organi d’informazione ha voluto prendersi la “responsabilità” di informare, adducendo come scusa proprio la “par-condicio” in atto sotto le elezioni.

Ci chiediamo se l’inserimento di tali problematiche nell’alveo della legge sulla par-condicio non penalizzi proprio un diritto essenziale dei cittadini circa la conoscenza delle scelte fatte, e dei riflessi che tali scelte avranno per il loro futuro.

Ripetiamo, pensavamo che tutto ciò fosse estraneo alla politica dei partiti e rientrasse,invece, nella politica della buona amministrazione, dove il cittadino guarda l’operato dei suoi rappresentanti istituzionali e poi giudica.

Giorni fa abbiamo riportato una citazione di Paul Valery che diceva:

“La politica è l’arte di impedire alla gente di impicciarsi di ciò che la riguarda.”

Come non essere d’accordo !!

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