SACCENSI ILLUSTRI: TOMMASO FAZELLO


Tra i saccensi che si sono distinti tanto in Sicilia quanto nel resto d’Italia un posto di primo piano occupa sicuramente Tommaso Fazello.

Tommaso Fazello nasce a Sciacca nel 1498 e fin da tenera età lo affascinano gli studi storici sia di ricerca attraverso le fonti librarie del tempo sia sul campo andando a visionare di persona i luoghi che maggiormente trasudavano esperienze storiche.

Si reca a Padova per approfondire gli studi teologici e diviene Frate nell’ordine dei Domenicani, ciò gli permette anche, dal 1555 in poi, di diventare insegnante a Palermo presso il locale Convento dei Domenicani.

Gli studi hanno occupato gran parte della sua vita tanto che, dopo ventennali ricerche, pubblica nel 1558 il “De Rebus Siculi Decades Duae” presso la tipografia Maida di Palermo. La grande opera rappresenta il primo libro stampato sulla storia della Sicilia.

L’aspetto principale che rende tale ricerca molto importante risiede nel fatto che il monaco si reca in prima persona nei luoghi protagonisti della propria ricerca storica. Non è un caso quindi il fatto che Tommaso Fazello riesca ad individuare alcuni tra i siti storici oggi più rinomati e visitati quali Selinunte, il Tempio di Zeus Olimpio ad Agrigento ed Eraclea Minoa.  In particolare la scoperta dell’antica Selinunte avviene nel 1551 quando il Fazello, a dorso del proprio mulo, andava alla ricerca dei resti delle città antiche da illustrare poi nei suoi scritti.

L’aspetto itinerante della ricerca ne fanno un esempio ed una guida per tutti i viaggiatori, anche stranieri, che nei decenni, anzi nei secoli successivi, si porteranno in Sicilia, consapevoli di arrivare in una delle maggiori culle della cultura e della civiltà antica.

L’opera del Fazello, l’unica sua produzione letteraria, consta di due decadi, la prima è maggiormente di carattere descrittivo e geografico mentre nella seconda si addentra completamente nella ricerca storica.

La sua fama deriva anche dal fatto che l’autore riesce a dare una forma estetica ed editoriale al suo capolavoro e, per questo, di sicuro si serve delle sue conoscenze sia palermitane che nordiche e di un ambiente culturale locale favorevole e pronto alle sue innovazioni.

Riconosciuto già in vita come uno dei maggiori teologi e storici italiani, si spegne a Palermo nel 1570.


Informazioni su Redazione

Mi chiamo Calogero Parlapiano. Ho 24 anni, sono studente di Lettere all'Università di Palermo. Ho svariati interessi e diversi hobbies, adoro leggere e scrivere. E amo la mia città natale, Sciacca.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.