Girgenti Acque: i nodi vengono al pettine


Come il precedente, ecco un altro interessante articolo tratto da “L’AMICO DEL POPOLO” che porta la firma di Marilisa Della Monica. Buona lettura:

Ci saremmo aspettati dei chiarimenti precisi sulla questione volture, nuovi contratti, emergenza idrica ed invece, non ci stiamo capendo più niente. Dopo avere ascoltato il geom Giuffrida siamo più confusi che altro, della nostra situazione attuale adesso non comprendiamo più su chi ricada la colpa di tutto il caos che stiamo vivendo: Girgenti Acque? ATO Idrico? Vecchi gestori del servizio? Tutti e tre questi soggetti hanno sicuramente delle responsabilità ben precise ma che si confondono ed intersecano tra di loro, in un miscuglio tale da non permetterne più l’addebito concreto ad uno di essi; di certo vi è una cosa: degli errori, delle mancanze, delle inadempienze, degli scarica barile quelli che ne stanno pagando le conseguenze sono gli utenti- cittadini. Di certo vi è anche la sicurezza che Girgenti Acque possiede nel compiere le proprie azioni e la conferma la si ha quando chiediamo della situazione riguardante le volture, le parole che l’AD utilizza non riescono a sortire l’effetto voluto: il dire che esse vengono effettuate soltanto in casi davvero particolari e necessari mentre per tutti gli altri casi si attende il regolamento non è una risposta realmente affermativa o negativa è l’ammissione di un potere discrezionale che permette loro (Girgenti Acque) di decidere quali siano i casi passibili di voltura o meno. Ma tutto questo perché accade? Perché da sei mesi giace su una scrivania una bozza di regolamento presentata da Girgenti Acque e che ancora attende di essere visionata ed approvata dall’ATO idrico; e durante l’attesa? Nell’attesa, sulla carta Girgenti acque ha l’obbligo di applicare i regolamenti dei precedenti gestori, ma come sappiamo, questo non accade e chi dovrebbe controllare e far applicare gli articoli della convenzione stipulata a tutela dell’utente, non fa nulla, si lamenta grida allo scandalo, chiede una legge speciale per l’emergenza idrica, fa lo sciopero della fame, quando dimentica che forse c’è un regolamento che se venisse approvato migliorerebbe la situazione e non di poco, di molti cittadini.

Sempre nella lunga conversazione con il geom. Giuffrida scopriamo il motivo per cui i vecchi contatori in nostro possesso debbano essere sostituiti: quelli che abbiamo nelle nostre case non sono a norma di legge. Cioè il comune ci ha fatto acquistare, montare ed utilizzare, in tutti questi anni dei contatori sprovvisti della autorizzazione CEE, e dunque nel nuovo regime Girgenti Acque nel quale le regole devono essere rispettate al cento per cento (è una società privata non dobbiamo dimenticarlo, ed ogni danno alle casse non è bene accetto) i vecchi contatori devono essere assolutamente sostituiti. Per quanto riguarda l’emergenza idrica Girgenti Acque spiega di non poter far niente, lei gestisce e distribuisce l’acqua che altri le forniscono e se l’acqua manca negli invasi, ormai a secco, cosa deve distribuire? È come voler creare un vestito con della stoffa che, in questo caso è davvero molto ma molto poca. Altra nota dolente, la consegna da parte delle amministrazioni locali, degli impianti e qui comprendiamo come molti amministratori abbiano la faccia tosta di lamentarsi quando sono loro stessi la causa del proprio male. Se infatti il comune di Agrigento ha consegnato gli impianti nel marzo dello scorso anno, vi sono stati altri, come il comune di Licata che lo hanno fatto soltanto lo scorso 13 ottobre; tutto questo non ha fatto altro che causare un rallentamento in quello che doveva esser il lavoro di ricognizione ed accertamento della rete idrica da parte di Girgenti che adesso si trova ad avere affrontare problemi dei quali non conosce gli aspetti più profondi.

Dopo di ciò, Giuffrida ha tenuto anche una lezione di fisica idraulica; ciò che rallenta fortemente la distribuzione idrica nella città di Agrigento è la presenza di vasche di accumulo, nemiche indiscusse di una rete idrica che voglia funzionare; infatti, fin quanto queste non si riempiono, la pressione dell’acqua nella condotta è minore e dunque si verifica una maggiore difficoltà nella distribuzione dell’acqua anche nella stessa strada. E la domanda sorge spontanea ma se io non ho la possibilità di avere l’acqua tutti i giorni come faccio per avere una riserva del liquido primario? Certamente, come siamo noi soliti agrigentini a volte esageriamo se pensiamo che è stata ritrovata una vasca di accumulo acqua che serviva per riserva di un appartamento con una capacità di ben 400 metri cubi di acqua, cifra notevole se raffrontata alla capienza del serbatoio di Naro la cui capienza è di 300 metri cubi.

A conclusione dell’incontro la prima sensazione che proviamo è una grande amarezza. Anche questa volta, come ai tempi del generale Jucci, siamo stati bacchettati sulle mani, è stato portato alla luce come negli anni passati i vari uffici idrici dei comuni oggi dell’ATO, abbiano lavorato, di come fosse possibile omettere o dimenticare di presentare la documentazione richiesta per legge: esistenza catastale della struttura da allacciare alla condotta idrica; perizia giurata se la costruzione antecedente al 1977 per accertarne le condizioni dell’impianto; concessione edilizia. E noi eravamo avvezzi a quel costume; adesso ditemi cosa si può rispondere a chi afferma che segue le regole imposte dalla legge e non un sistema di tipo clientelare? Tirando le somme cosa è venuto fuori da questo incontro? Che gli errori commessi nel passato dai nostri amministratori lentamente stanno venendo alla luce proprio grazie a quel privato sul quale si sono scagliati con rabbia. Che quello che viene chiesto adesso è un rispetto delle regole al quale noi non siamo stati abituati da chi gestiva il servizio in precedenza. Che se ci sono problemi nel volturare le utenze è dovuto anche all’immobilismo di un ATO che da oltre sei mesi deve ancora esprimersi sulla bozza di regolamento presentata da Girgenti Acque. Ma anche Girgenti ha le sue responsabilità, prima fra tutte la poca chiarezza nei rapporti con l’utenza, sia per quanto riguarda semplici chiarimenti che le modifiche contrattuali. Da quello che si è compreso e che sia ATO che Girgenti Acque hanno delle colpe che si stanno riversando come un fiume in piena sui cittadini.

Marilisa Della Monica

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