UNA GIORNATA AL CARNEVALE DI… CENTO 1


Un amico de L’ALTRASCIACCA, residente al Nord per motivi di lavoro, che non è potuto rientrare nella nostra città per il Carnevale di Sciacca, ne ha approfittato per fare un salto a Cento e vivere, per un giorno, il Carnevale locale. Ecco il suo interessante resoconto:

22 Febbraio 2009. Per arrivare a Cento, traffico praticamente inesistente, tant’è che per un po’ ho pensato di aver sbagliato giorno. Arrivo alle 13.15 circa e parcheggio l’auto, senza problemi di posto, davanti ad un palazzetto dello sport che si trova, più o meno, a 400 metri di distanza dal centro storico, luogo interessato dal percorso della sfilata; non sento alcuna musica e per le strade c’è pochissima gente, chiedo conferma ad uno di loro se mi trovo sul posto giusto e questo, quasi irritato per la domanda che gli ho posto (forse pensava che lo stessi prendendo in giro) mi conferma che mi trovo a soli 300 metri dal circuito della sfilata.

Dopo pochi passi, infatti, noto un muro artificiale creato con pannelli di lamiera…

… e trovo una capannina adibita a biglietteria. Pago 30,00 Euro per due biglietti…

…e mi viene fornita anche una piantina del centro storico con cui mi illustrano, molto dettagliatamente, il percorso di sfilata, le uscite di emergenza, i vari punti informativi e quant’altro.

Mi avvio verso l’ingresso.

Finalmente comincio a vedere in lontananza qualche carro allegorico…

… poca gente all’interno, me ne aspettavo molta di più…

… sembra quasi d’essere a Sciacca quando, la mattina presto, la gente va a fare il giro in Viale della Vittoria per ammirare la bellezza dei carri prima che inizi il pienone.

Alle 14.00 in punto inizia la sfilata. Dall’amplificazione di ogni carro si sente musica di vario genere. Si spazia dai classici brani carneval-brasiliani alla musica dance. Allo stato attuale, chiaramente, non ci sono inni propri né gruppi a terra che precedono il carro. Il circuito della sfilata è un percorso di 1800 metri eseguito per ben 2 volte dai carri allegorici con un’unica breve sosta davanti al palco, dove avviene una cosa per me molto strana: ogni carro allegorico, passando davanti al palco, lancia degli oggetti verso il pubblico, materassini da mare, canotti anche molto grandi, ciambelle, palloni da calcio, peluche (dai più piccoli a quelli enormi) e molto altro.

Dopo qualche minuto, il primo carro prosegue la sua via. L’intervallo tra un carro e l’altro è allietato da un gruppo musicale che si esibisce sul palco, il presentatore annuncia quasi continuamente i vari passaggi televisivi che avvengono su tutte le reti nazionali (e sono davvero tanti) e pian piano si avvicina il secondo carro pronto a lanciare i suoi doni. E così avviene, per tutti i carri, e per tutte le due volte. Mi dicono che la classifica finale dipende anche dalla quantità e qualità di oggetti lanciati verso il pubblico.

Proseguo la mia passeggiata verso il percorso. La gente che era accalcata nei pressi del palco diminuisce vertiginosamente man mano che mi allontano.
Altro particolare che noto subito è il fatto che quasi tutti i carri non vengo trainati da un trattore che sta davanti, ma spinti da un mezzo che si trova sul retro. Attraverso un sistema meccanico, un timone, quasi nascosto sul carro, esegue le sue manovre.

Non posso infine non notare la presenza sui carri, di pupi a me molto familiari e visti sfilare a Sciacca nelle passate edizioni , come ad esempio la figura di donna notata nel nostro “Nelle mani di Re Scorpione” dell’anno scorso e addirittura il sub che per la prima volta abbiamo visto a Sciacca nel 2003 sul carro “Tra il dire e il fare”.

Approfitto di questa situazione per porre alcune domande agli organizzatori e responsabili di due associazioni di costruttori di carri allegorici, e nello specifico “I Ragazzi del Guercino” e “Risveglio”. La prima domanda, scontata, è sulla vicenda capannoni:

Per le vostre realizzazioni, avete a disposizione dei capannoni?
I Ragazzi del Guercino: Si, abbiamo dei capannoni dove viene montato tutto il carro tranne le parti più alte, come ad esempio la testa del pupo principale.
Risveglio: Si, il carro viene montato all’interno per l’80% circa, il resto viene lavorato fuori.

Quanto tempo lavorate per realizzare queste opere?
I Ragazzi del Guercino: Circa 7/8 mesi l’anno.
Risveglio: Dopo Carnevale ci fermiamo per circa un mese e poi da Aprile ricominciamo il lavoro per l’anno sucessivo.

A Sciacca c’è una polemica per il fatto che voi acquistate alcuni pezzi dei nostri carri senza indicarne la provenienza. Cosa risponde in merito alla questione?
I Ragazzi del Guercino: A noi le polemiche non interessano, noi siamo molto amici con i ragazzi di Sciacca. Domani, (lunedì 23 febbraio) andremo a Sciacca a trovarli e divertirci insieme, anche loro sono venuti qui a trovarci e abbiamo sfilato con loro eseguendo i vostri inni musicali per le strade di Cento. Perché scrivere “COSTRUITO A SCIACCA” su un pupo acquistato? Non vedo alcun motivo, tutti sanno che noi non li costruiamo, ma li assembliamo!
Risveglio: Tutti sanno che noi siamo assemblatori e non costruttori di carri allegorici, le polemiche non ci interessano. Io verrei a Sciacca a comprare il carro per intero, e non soltanto alcuni pezzi. Noi saremo anche disposti a citare la vostra provenienza, a condizione però di pagare i pezzi ad almeno il 40% in meno rispetto al prezzo pattuito!

Quanto li pagate i vari pezzi che acquistate?
I Ragazzi del Guercino: Non risponde.
Risveglio: Il sub, che gira ormai da molti anni per i carnevali d’Italia e che ha anche sfilato al Sambodromo di Rio grazie a noi, lo abbiamo acquistato a circa 3000 euro.
L’aragosta che sta sul lato destro del carro l’abbiamo acquistata dal carnevale di Putignano (Bari) ma anche quella dovrebbe essere stata realizzata a Sciacca in precedenza.

Mie considerazioni
Servizio di sicurezza: Impeccabile; Steward situati ovunque, sia all’interno che all’esterno, lungo tutto il tragitto e in maniera particolare nei pressi del palco, durante il lancio di oggetti. Praticamente formavano una catena umana per evitare la ressa tra gli spettatori. Molto ben organizzati le forze dell’ordine e i volontari. Circa 10 (dieci) persone a seguito di ogni carro.

Piazza: Molto più piccola della nostra Piazza Scandaliato e forse per questo motivo al passaggio dei carri la gente era parecchio accalcata.

Palco: Molto semplice e piuttosto basso rispetto al nostro. Noi siamo abituati a vedere un palco molto colorato e grande, loro giustamente hanno pensato bene di “addobbarlo” con scritte pubblicitarie (gli sponsor pagano bene e soprattutto sono tanti) e richiami ai vari patrocini, a cominciare dall’Alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio fino al Comune di Cento, passando per Regione e Provincia. Cosa molto interessante è che l’audio proveniente dal carro, al passaggio davanti al palco, si trasferiva sull’amplificazione generale, migliorando notevolmente la qualità. Sarebbe una bella idea se durante l’esecuzione delle nostre recite fosse realizzata anche a Sciacca.

Organizzazione Generale: Eccellente!

Pubblico: Secondo me, molto inferiore rispetto alle aspettative dell’organizzazione che si aspettava un’affluenza “altissima” di circa 70.000 persone. E pensare che a Sciacca, nella giornata domenicale, si superano abbondantemente le 100.000!

Numero e qualità dei carri: Forse 6 (sei) sono pochi per un carnevale così bene
organizzato, ma la qualità, devo dire, tutto sommato è buona, più o meno come la nostra. Forse i movimenti potevano essere meglio curati; molti pupi erano mossi ancora manualmente.

Abbiamo molto da imparare da questo carnevale!!!

Certo, se viene presentato come “Cento, Carnevale d’Europa” e gemellato con Rio de Janeiro, “Carnevale del Mondo” un motivo ci sarà. O no?

E pensare che qualche anno fa una delegazione formata da alcuni nostri amministratori è andata a vedere questa bellissima manifestazione, e a quanto pare non hanno raccolto nessun suggerimento. Forse le loro maschere erano senza i fori per occhi. Forse!

Lettera firmata


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