L’ALTRASCIACCA: IL NOSTRO IMPEGNO PER L’ACQUA – SPECIALE SU “IL CORRIERE DI SCIACCA”


L’Acqua, nei suoi molteplici aspetti, è un argomento su cui L’ALTRASCIACCA ha incentrato buona parte delle sue battaglie, o forse è meglio dire, è stato da sempre il suo cavallo di battaglia. Ripercorriamo, con questo documento (scaricabile integralmente QUI), il nostro impegno a 360° sul tema. Il terzo numero, che vi invitiamo ad acquistare, del mensile saccense: “IL CORRIERE DI SCIACCA” diretto da Filippo Cardinale, in edicola domani, gli dedica uno speciale. Buona Lettura!

L’associazione di promozione L’ALTRASCIACCA viene costituita in Sciacca il 01 Dicembre del 2007. Due settimane più tardi, giungono in città, con quasi due anni di ritardo, le Bollette EAS di conguaglio relative all’anno 2005. Denunciamo subito alcune anomalie. E’ il 17 Dicembre 2007:

– La gestione fallimentare delle nostre risorse idriche da parte dell’EAS sta avviandosi alla conclusione. L’Ente Acquedotti Siciliani è infatti in liquidazione ma ciò nonostante, i cittadini saccensi continuano a pagare, con le loro bollette, le cosiddette “partite di giro”, ovvero i canoni di fognatura e depurazione, che i gestori, poi, dovrebbero riversare nelle casse comunali. Fin qui nulla di strano se non fosse che l’EAS trattiene per sé le ingenti somme, già dal 2004. Il Comune di Sciacca, dal canto suo, stranamente, non richiede né queste né quanto speso in riparazioni e manutenzioni della condotta idrica, in sostituzione dell’Ente inadempiente.
– Nessun impiegato EAS effettua la lettura dei contatori ma i conguagli arrivano lo stesso. Non riusciamo a capire le basi su cui questi possano fondarsi.
– Diverse fatture, fra l’altro, risultano inviate dopo la loro data di scadenza.

Tre giorni più tardi, il 20 Dicembre 2007, inviamo quindi una missiva al Comune chiedendo, in qualità di cittadini e di rappresentanti delle loro istanze:
– di pagare direttamente allo stesso le bollette in questione, in modo da far recuperare, in questo modo, parte del Credito vantato nei confronti dell’Ente in liquidazione;
– di sapere a quanto ammontano, a quella data, le somme pagate per canoni di depurazione e fognatura accantonate, cosi come prescrive la Legge Galli n. 36/94, per il futuro depuratore della città.
Non riceviamo alcuna risposta dal Municipio né dal nostro primo cittadino, interpellato direttamente con la nostra lettera. E questa, purtroppo, non sarà l’ultima volta. Nel frattempo, dopo qualche giorno, l’EAS invia nuove fatture. Questa volta le bollette si riferiscono al conguaglio consumi relativo all’anno 2006. I saccensi si infuriano e con questi anche noi. E’ il 2 Gennaio 2008 e torniamo a scrivere al nostro sindaco, chiedendogli formalmente:
– Una sua determina, per l’istituzione di un Conto Corrente del Comune di Sciacca in cui versare i canoni di depurazione e di fognatura richiesti dall’EAS per il 2005 e il 2006;
– L’intervento immediato da parte degli organi Comunali competenti, preposti per la verifica e correttezza dell’operato dell’EAS , circa gli addebiti inseriti nelle bollette e relative al calcolo delle eccedenze;
– Un incontro per esaminare le questioni in sospeso e trovare delle soluzioni ai disagi dei molti cittadini che si sono visti recapitare ingenti somme da pagare e l’avvertimento della sospensione dell’erogazione idrica in caso di mancato pagamento.

Sicuramente va fatta chiarezza. Non possono essere richieste somme di conguaglio, anche ingenti, alla nostra popolazione senza conoscere con esattezza le date in cui sono state fatte le letture del contatore all’utenza e senza quindi verificare l’esatto consumo d’acqua per ogni nucleo familiare. A tale scopo, il 6 Gennaio 2008, viene predisposto da noi e pubblicato sul nostro sito (www.laltrasciacca.it), un modulo di richiesta, già precompilato, da inoltrare all’EAS per chieder loro le dovute spiegazioni del caso.

Viene convocata per l’11 gennaio 2008 dal Sindaco Dott. Mario Turturici e dall’ Assessore ai servizi a rete Avv. Gianluca Guardino, una riunione coi rappresentanti dell’Ente. Noi veniamo ufficialmente invitati.

In quella conferenza di servizi, in presenza dell’amministrazione comunale e dei rappresentanti de L’ALTRASCIACCA, l’EAS si impegna a:
– Recepire il Modulo predisposto da L’ALTRASCIACCA, per l’ accesso alla visione o richiesta di copia delle schede di lettura
– Consentire una maggiore rateizzazione delle bollette (almeno tre rate) a chi ne fa esplicita richiesta scritta all’Ente;
– Sospendere il pagamento della bolletta in scadenza per 90 giorni, dietro presentazione di un’Istanza predisposta dal Comune di Sciacca, per permettere all’Ente una verifica del contatore e delle altre anomalie segnalate dall’utenza.

E’ questa diventa una piccola vittoria per la cittadinanza, ignara che da lì a poco passerà, suo malgrado, dalla padella alla brace. L’Acqua infatti, per volontà dei nostri amministratori, è stata trasferita, per trenta lunghi anni, nelle mani dei privati che con questa vorrebbero tentare di ricavarci profitto.

A Sciacca, ciò che viene inteso da tutti come il “passaggio di consegne” tra EAS e il nuovo ente gestore privato GIRGENTI ACQUE SpA (ma che noi chiameremo con il suo vero nome, ovvero “privatizzazione del servizio idrico”) è programmato per la fine di Maggio 2008.

Pochi giorni prima, il 17 dello stesso mese, scriviamo al nostro sindaco, componente del CdA dell’ATO Idrico di Agrigento e tra i soddisfatti artefici di questo “passaggio” per chiedergli, prima di consegnare “il tutto” al nuovo gestore, che si informino i nostri cittadini, in un pubblico confronto, su quello che sarà il futuro delle loro risorse idriche, a cosa andranno incontro, quanto pagheranno, come pagheranno e cosa succederà a quei cittadini che, malauguratamente, non riusciranno a pagare la salata bolletta dell’acqua privatizzata.

Ma l’argomento, come quello relativo al Credito EAS, scotta. Attendersi una risposta, anche se lecita, è quasi una chimera. Come se nulla fosse, infatti, il 27 Maggio 2008 viene consegnata la rete idrica cittadina al gestore privato. E’ l’inizio per noi, di una lunga battaglia.

Veniamo a conoscenza che nei Comuni vicini, a differenza di quanto ha fatto il nostro, si oppongono alla consegna delle reti. Sono gli stessi sindaci e i consigli comunali a fare trincea con le loro popolazioni. Tutti insieme si oppongono alla privatizzazione del servizio idrico in provincia e diventano per noi, un modello da seguire. La rivolta è trasversale alla politica. A quel Comitato appartengono Sindaci, infatti, di tutti gli schieramenti, senza distinzione, che condividono l’idea di un’acqua pubblica e che pensano che l’acqua non debba avere colore politico, deve soltanto essere accessibile a tutti. Lo stesso 27 Maggio 2008 i sindaci si riuniscono a Menfi e noi siamo presenti. In quell’occasione, conosciamo i rappresentanti del Forum Nazionale dei Comitati per l’acqua pubblica. Decidiamo di farne parte e aderire a quella causa comune già dalla stessa sera e cominciamo così la nostra campagna di informazione, riportando giornalmente gli esempi catastrofici dei luoghi in cui l’acqua è stata purtroppo, come da noi, sottomessa alle logiche del profitto.

Due giorni dopo, il 29 Maggio 2008, attraverso un comunicato, invitiamo tutti cittadini saccensi, le associazioni e quanti altri condividano la stessa nostra idea, a sottoscrivere un protocollo d’intesa collettivo per la difesa del diritto di scegliere le sorti di questo prezioso bene, affinché nessuno ne sia privato o debba pagare costi esageratamente più alti di quelli in vigore in quel momento in nome di una logica del guadagno di pochi a discapito della collettività. Abbiamo posto le prime basi per la costituzione a Sciacca di un Comitato Cittadino per l’acqua pubblica. Ma i tempi non sono ancora maturi. La gente appare alquanto disinformata sull’argomento. E’ su questo punto che bisogna spingere sull’acceleratore. Bisogna informare ma al contempo ci stupisce il silenzio assordante, in città, sull’importante e vitale questione. Poco importa, ci pensiamo noi. Cominciamo la nostra campagna di informazione, proponendo, attraverso il nostro blog e con continui comunicati alla stampa locale, messaggi chiari contro la privatizzazione dell’acqua.

Il 10 Giugno 2008 torniamo a scrivere all’amministrazione comunale. Torniamo a chiedere notizie del Credito, stimato in 6 milioni di euro circa, vantato nei confronti dell’EAS, che nel frattempo continua con l’invio di avvisi di pagamento. Dopo il 2005 e il 2006 arriva, infatti, a distanza di pochissimi mesi, anche il conguaglio 2007 e le fatture relative al canone fisso 2008. Quattro bollette nel giro di circa cinque mesi, è proprio un record. Torniamo a chiedere, inoltre, spiegazioni sulla nuova gestione, privata dell’acqua. Su tutti questi argomenti, dal Palazzo di città, è assoluto silenzio o le spiegazioni che giungono attraverso le tv locali, non sono da noi ritenute sufficienti.

Decidiamo così di passare alle maniere forti. Il 23 Giugno 2008, attraverso una massiccia opera di volantinaggio, chiediamo ai cittadini una forma di disobbedienza civile: l’autosospensione del pagamento delle bollette EAS finché il Comune non risponderà alle nostre richieste. Non contenti, il 3 Luglio 2008, inviamo all’amministrazione una nuova lettera con la quale chiediamo di prendere esempio dai Comuni che sono tornati al servizio idrico pubblico nelle proprie città e con cui torniamo a chiedere notizie del Credito EAS. Sembra davvero che a Sciacca la grave cosa interessi solo a noi. Non è così, per fortuna, nel resto della penisola. Infatti, il 9 Luglio 2008 Milano Finanza se ne accorge e dedica un intero articolo sulla paradossale storia dei 6 milioni di euro vantati dal nostro Comune e su come quest’ultimo che non faccia nulla per recuperarli.

Una risposta indirettamente arriva. Il sindaco di Sciacca, intervenendo in una trasmissione televisiva locale, prendendo ufficialmente le distanze dalla nostra iniziativa, invita i cittadini a pagare. Si schiera, insomma, dalla parte dell’EAS che fa sapere, tramite il commissario liquidatore, il Dott. Marcello Massinelli, che la Regione Sicilia provvederà a pagare il debito, a bilancio approvato. Nulla di concreto e convincente. La “questione EAS” e la vicenda “privatizzazione dell’acqua” rimangono appese ad un grosso interrogativo. Sulla sintonia di opinioni e tra i virtuosi rapporti tra Massinelli e Turturici torneremo spesso a parlare. Anche perché, i due “interlocutori istituzionali” torneranno a dire alla cittadinanza che “il credito EAS è certo, non v’è alcun problema, i soldi sono garantiti dalla Regione Siciliana”. Sono talmente garantiti che più testate giornalistiche parlano, intanto, di un insanabile “buco economico prodotto dall’EAS” e il Comune di Sciacca, con delibera di Giunta, evidentemente perdendo la sua sicurezza sul recupero delle somme, dicendo che “la mancata riscossione della suddetta somma, entro breve termine, potrebbe provocare una crisi di liquidità dell’Ente con notevoli ripercussioni negative e ciò in quanto, a fronte delle somme vantate accertate e non ancora riscosse, hanno fatto da contropartita la richiesta di servizi già impegnati e pagati.” provvede a nominare un arbitro di parte e ben due avvocati per “rappresentarlo e difenderlo nel giudizio arbitrale contro l’EAS S.p.A. in liquidazione”. E’ sicuramente troppo tardi, nulla è stato fatto per recuperare il credito, nonostante i nostri costanti richiami e le nostre sollecitazioni. Non sappiamo quanto Sciacca possa permettersi di perdere 6 milioni di euro, somme, come dichiarato dal Sindaco, già impegnate.

Vista la pressione della cittadinanza e delle associazioni come la nostra, viene concessa, da parte dell’ente in liquidazione, una proroga delle scadenze del pagamento delle fatture di acconto sui consumi 2008, ma a scadenza abbondantemente superata e quindi notevolmente ridotta già in partenza. Un magro contentino per i contribuenti.

Insisteremo, nello stesso periodo, con la nostra campagna di informazione sul tema dell’acqua pubblica anche perché, nel frattempo, la GIRGENTI ACQUE SpA comincia a far discutere di sé e non certo positivamente. I disservizi causati dal nuovo gestore fanno quasi rimpiangere la precedente cattiva gestione EAS. E come si dice dalle nostre parti: GIRGENTI ACQUE “si sta facendo conoscere”.

In questo contesto, L’ALTRASCIACCA in collaborazione con l’Associazione culturale musicale IL CONTRAPPUNTO e la Basilica PARROCCHIA DI SAN CALOGERO organizza per il 10 Agosto 2008 un importante appuntamento con la musica ed il sociale. Un concerto di musica classica dell’orchestra da camera SOLISTI SICANI diretti dal maestro Antonio Giovanni Bono, intitolato “CONCERTO SOTTO LE STELLE PER L’ACQUA”. E’ l’occasione giusta per puntare il dito contro la privatizzazione di questo prezioso bene. Parte dallo stesso giorno, un nuovo volantinaggio mirato ad informare la gente sull’argomento.

E qualcun altro si accorge di noi. Il 18 Agosto 2008 siamo ospiti di Omar Caniello e della sua trasmissione radiofonica “Radiosveglia” su Radio Popolare, emittente di Milano, che raggiunge tutto il territorio nazionale (ed oltre) attraverso Popolare Network ed il Web.

Il 10 Settembre 2008, nel cercare di soddisfare il nostro desiderio di far chiarezza su privatizzazione dell’acqua in provincia, ATO Idrico e GIRGENTI ACQUE, chiediamo di accedere al piano d’ambito e alla convenzione di gestione. Scriviamo quindi al Presidente della Provincia e dell’ATO Idrico, Dott. Eugenio D’Orsi e al Presidente del Consiglio Comunale di Sciacca, Avv. Fabrizio Di Paola. Scopriamo così che il Comune di Sciacca non detiene il Piano d’Ambito e la nostra richiesta viene inoltrata agli organi competenti. Qualche giorno dopo, dal Presidente del Consiglio, riceviamo copia dell’affidamento degli impianti idrici saccensi all’ente gestore e, qualche settimana più tardi, anche il contratto stipulato dall’ATO con GIRGENTI ACQUE S.p.A. ma nessuna traccia del Piano D’Ambito.

Il 27 Ottobre 2008, visto il silenzio tombale proveniente da Agrigento, decidiamo di inviare una nuova raccomandata al Consorzio di AMBITO che, finalmente, il 13 Novembre 2008, ci risponde. La missiva è un fax a firma dell’Ing. Milano con il quale ci comunica che i documenti da noi richiesti sono accessibili presso il sito internet. Al suo interno, però, non troviamo ancora nulla e decidiamo, a quel punto, di telefonare e chiarire questa situazione. Dopo aver interloquito con il dirigente, ci viene promesso che il sito sarà aggiornato a breve.

E’ il 13 Novembre 2008, facciamo passare una settimana e visto che non succede ancora nulla, ritelefoniamo. Ci rispondono, assicurandoci che il webmaster del sito dell’ATO è stato avvisato e che sta provvedendo. Dopo altre due telefonate, il 23 Novembre 2008 qualcosa sul sito dell’ATO comincia a muoversi. La sezione “documenti” prende vita e compare finalmente qualche link attivo ma manca ancora il PIANO D’AMBITO.
Facciamo passare qualche giorno e ritelefoniamo. Parliamo con il dirigente. Ci dice che il piano d’ambito risulta difficile da mettere in rete, viste le sue proporzioni, e ci promette di inviarcelo via posta. Forniamo l’indirizzo e aspettiamo. Dopo quasi una settimana la nostra busta non arriva e siamo costretti a richiamare. Ci dicono che spediranno in giornata. Siamo al 9 Dicembre 2008. Il 12 chiediamo conferma dell’invio e ci viene risposto che un CD è stato spedito con posta prioritaria lo stesso 9 Dicembre 2008. Il 15 Dicembre 2008 riceviamo un plico spedito da “Palermo” il 12 Dicembre 2008 al cui interno cosa c’è solamente la “proposta di Piano d’Ambito” inoltrata dalla SOGESID all’ATO DI AGRIGENTO nel lontano 2002. Nutriamo forti dubbi dell’esistenza di un documento ufficiale.
Ma torniamo indietro. Mentre in città continuano i disservizi targati GIRGENTI ACQUE, L’ALTRASCIACCA, il 15 Settembre 2008, scrive all’Arcivescovo di Agrigento Mons. Francesco Montenegro, invitandolo a prendere una posizione decisa e precisa contro la privatizzazione dell’acqua.

Il 01 Ottobre 2008 riparte ufficialmente, invece, a Realmonte, la lotta dei sindaci “ribelli” in provincia di Agrigento e noi, ovviamente, ci siamo. Sono passati quattro mesi dall’ultimo incontro a Menfi, quattro mesi durante i quali diverse realtà provinciali sono mutate e la gestione dell’acqua è passata dall’Ente in liquidazione EAS alla subentrante GIRGENTI ACQUE con cui l’ATO idrico costituito dai sindaci dei 43 comuni dell’agrigentino ha dovuto stipulare il contratto in seguito all’aggiudicazione della gara eseguita dal Commissario ad Acta nominato dalla Regione. Durante la riunione emerge che GIRGENTI ACQUE, ha suscitato ovunque un copioso malcontento derivato da disfunzioni, inadempienze, inefficienze. E’ emersa l’incapacità della suddetta ditta di gestire un servizio di qualità mantenendo i costi contenuti. Prendiamo l’impegno di istituire un osservatorio dei disservizi dell’attuale gestore della rete idrica. Raccoglieremo, da lì in avanti, una folta rassegna stampa di articoli che trattano l’argomento e presenteremo al Consiglio dei Sindaci un dossier di oltre 600 pagine.
Il 10 Ottobre 2008 arriva un fulmine a ciel sereno sulla tranquilla e ridente cittadina di Sciacca. Viene depositata, dalla Corte Costituzionale, una sentenza cui si afferma, in modo clamoroso, che l’art. 14 comma 1 della famosa Legge n. 36/94 (Legge Galli) “Disposizioni in materia di risorse idriche“ è incostituzionale nella parte in cui obbliga al pagamento della tariffa (depurazione e fognatura) anche in assenza del servizio”. Ce ne accorgiamo, attenzionando le notizie provienti dal web e il giorno dopo ne diamo comunicazione alla città. Il nostro Comune, infatti, a quella data, non disponeva ancora di alcun impianto di depurazione la cui messa in funzione era prevista, così come annunciato dal nostro primo cittadino, per il mese di Novembre 2008. All’epoca di questo resoconto, siamo ad Aprile 2009, il depuratore non è ancora stato inaugurato. I cittadini, quindi, hanno diritto al rimborso di quanto pagato a tale titolo. La nostra Associazione in collaborazione con il CENTRO STUDI “ALCIDE DE GASPERI” di Sciacca, il 13 Ottobre 2008, predispone un “Modulo per la richiesta di rimborso dei canoni di depurazione non più dovuti” e lo fornisce, in vari modi, ai cittadini, con il quale potranno richiedere la restituzione delle quote illegittime versate negli ultimi dieci anni.
Sull’argomento si scatena un vero e proprio dibattito in città. Osserveremo chi pensa che il rimborso riguardi gli ultimi cinque anni e non dieci e chi, come il nostro sindaco, chiedendo lumi all’ANCI, contesta la retroattività della sentenza. Ma la questione non riguarda soltanto Sciacca. Ne discutono animatamente anche Stampa e Tv nazionali. Si cerca di fugare ogni dubbio. Alla fine abbiamo ragione: i rimborsi sono sacrosanti e riguardano gli ultimi dieci anni. Ma i saccensi, nel frattempo, a seguito dei precedenti invii “selvaggi” di bollette da parte dell’EAS, di cui abbiamo ampiamente trattato, si ritrovano, in casa, fatture da pagare in cui sono presenti gli ormai illegittimi canoni di depurazione. Ci chiedono un consiglio se pagarle o meno. Noi, rilevato che dal Comune non giungono direttive a riguardo, scriviamo direttamente all’EAS chiedendo una rettifica delle fatture non riscosse in cui sono presenti i canoni di depurazione non più dovuti.
Dieci giorni più tardi, Domenica 26 Ottobre 2008, l’associazione di promozione sociale L’ALTRASCIACCA scende in piazza e decide di incontrare i cittadini per aiutarli nella compilazione delle richieste di rimborso dei canoni di depurazione da inoltrare all’EAS e al Comune di Sciacca. E ci ritorneremo, per lo stesso motivo, anche il successivo 8 Novembre. Rimane da sciogliere il nodo relativo alla vicenda bollette di conguaglio non ancora pagate. Le istituzioni cittadine tacciono e noi sottoscriviamo un documento elaborato dal CENTRO STUDI “DE GASPERI” di Sciacca con cui sollecitiamo il Consiglio Comunale a prendere una posizione decisa sull’argomento. Ma nemmeno quest’ultimo mostrerà polso a sufficienza e saremo costretti, ricoprendo il ruolo di “supplenti istituzionali”, a svolgere una conferenza stampa congiunta, il 13 Novembre 2008, che metta la parola “fine” ai dubbi dei nostri concittadini. Tramite quest’incontro, presieduto da alcuni rappresentanti dei due sodalizi, si inviteranno tutti a:
– procedere all’inoltro delle richieste di rimborso dei canoni di depurazione pagati ma non dovuti
– pagare le ultime bollette di conguaglio 2007 al netto dei suddetti canoni per effetto della sentenza 335/2008 della Corte Costituzionale.

Il 4 Dicembre 2008, a Burgio, si svolge un nuovo Consiglio dei Sindaci contrari alla privatizzazione dell’acqua in provincia di Agrigento. Il fronte si allarga sempre di più. L’ALTRASCIACCA è presente in qualità di rappresentante provinciale del Forum Nazionale dei movimenti per l’acqua pubblica. E saremo presenti anche in seguito, il 19 Dicembre 2008 presso la sala Consiliare della Provincia di Agrigento per una conferenza stampa dei sindaci, indetta per illustrare le prossime mosse e ribadire la loro ferma posizione. Gli incontri si fanno sempre più assidui e frequenti. Si decidono ricorsi contro le decisioni di TAR e CGA e si protesta contro l’invio di commissari ad acta che impongono la consegna forzata delle reti. La gente scende in piazza in tutta la provincia e si schiera a sostegno dei coraggiosi sindaci. Solo a Sciacca si continuano a dormire sonni tranquilli.
Il torpore collettivo viene interrotto all’improvviso dall’invio delle prime fatture di acconto da parte di GIRGENTI ACQUE. E’ il 15 Gennaio 2009 e questa rappresenta la quinta bolletta per servizi idrici pervenuta ai saccensi da circa un anno. Se le fatture EAS erano inaccettabili, quelle di GIRGENTI ACQUE riescono a far meglio, anzi peggio. L’ente privato fa pervenire avvisi di pagamento di prossima scadenza (28 Gennaio 2009) che contengono ancora i famosi illegittimi canoni di depurazione. Gli stessi sono mancanti di un dettaglio della quota imponibile espressa in termini di consumo in m.c. di acqua e riportano una velata minaccia attraverso la dicitura: “Non si accettano pagamenti su moduli diversi né per importi ridotti”, escludendo di fatto la possibilità di decurtare i canoni non dovuti per pagare solamente il giusto.
Lo stesso giorno chiediamo al Comune di intervenire presso l’ente gestore e bloccare quelle inaccettabili bollette. Questa volta, l’argomento mette d’accordo tutti. GIRGENTI ACQUE che grazie alla condotta non proprio impeccabile, per la quale ormai in città è sulla bocca di tutti, trova Associazioni, sindacati ed istituzioni saccensi uniti nella rivolta contro un pagamento ingiusto, compie un estremo tentativo chiedendo ai cittadini di pagare le bollette per poi essere rimborsati. Noi ci opponiamo fortemente anche a questa inaccettabile possibilità. Le bollette vanno assolutamente ritirate e ristampate nella maniera corretta. Comincia così un braccio di ferro tra l’ente privato e i saccensi. L’ALTRASCIACCA e il CENTRO STUDI DE GASPERI di SCIACCA, con un documento sottoscritto congiuntamente, indirizzato al Sindaco Dott. Mario Turturici e all’Assessore ai servizi a rete Avv. Gianluca Guardino, chiedono, il 22 Gennaio 2009, un atto di reazione forte contro GIRGENTI ACQUE S.p.A. in caso di mancato annullamento da parte della stessa delle bollette inviate ai cittadini di Sciacca.
Ritorniamo sull’argomento un paio di giorni dopo, e con l’aggiunta di SOS ANZIANI, suggeriamo all’amministrazione:
– di diffidare, mediante ufficiale giudiziario, la GIRGENTI ACQUE affinché annulli integralmente le bollette inviate ai cittadini di Sciacca con scadenza per il 28/01/2009;
– di denunciare il rappresentante legale di GIRGENTI ACQUE per abuso d’ufficio, per violazione della norma di legge che obbliga al rispetto dell’efficacia delle sentenze della Corte costituzionale, a decorrere dalla data di pubblicazione delle sentenze;
– di fornire una chiara indicazione ai cittadini del comportamento da tenere nei confronti delle bollette inviate da GIRGENTI ACQUE e con scadenza il 28/01/2009.

Anche stavolta non arrivano risposte e L’ALTRASCIACCA, CENTRO STUDI DE GASPERI ed SOS ANZIANI decidono di passare alle maniere forti, in sostituzione dell’amministrazione che non vuole intervenire. Quanto suggerito al nostro sindaco viene da noi adempiuto il 29 Gennaio 2009 con la presentazione al Tribunale di Sciacca di un atto di diffida nei confronti di GIRGENTI ACQUE. Al nostro, seguirà, qualche giorno dopo, anche quello dell’amministrazione comunale che, stufa di continue conferenze di servizi convocate ma che alle quali GIRGENTI ACQUE non prenderà parte, denuncerà, alla Procura della Repubblica, l’ente gestore, per i gravi disservizi idrici in città. Ed era ora. Qualche settimana più tardi, con grande soddisfazione delle associazioni che si sono battute per il diritto dei cittadini di pagare solamente il dovuto, attraverso il suo amministratore delegato, Giuseppe Giuffrida, GIRGENTI ACQUE farà sapere che ritirerà le inaccettabili bollette, procederà a rimborsare coloro che nel frattempo, nonostante il fermento cittadino, le hanno già pagate e provvederà ad emetterà nuove fatture, rivedute e corrette. Al 24 Aprile 2009, Sciacca attende ancora sia i rimborsi che le nuove fatture.
I sindaci dell’agrigentino, capeggiati da Rosario Gallo del Comune di Palma di Montechiaro, si riuniscono a Ribera il 19 Gennaio 2009. Quell’incontro vede la presenza, per la prima volta, di qualche membro del Consiglio Comunale di Sciacca. Non per ultimo, il vicepresidente del Consiglio, l’on. Ignazio Messina. E a lui che rivolgiamo, in quella sede, un invito specifico a cercare di coinvolgere l’amministrazione comunale nell’aderire alla campagna per la ripubblicizzazione di questo prezioso bene in provincia. La risposta non si fa attendere ed il giorno dopo, con un comunicato, indirizzato anche alla nostra associazione, Ignazio Messina chiede, con carattere di urgenza al presidente del consiglio comunale Avv. Fabrizio Di Paola la convocazione di un consiglio comunale aperto ai cittadini, alle associazioni ed a tutte le forze politiche della città in merito alle problematiche poste in essere dal servizio idrico gestito dalla GIRGENTI ACQUE. Il Consiglio Comunale accetterà di discutere l’argomento ma “a porte chiuse” rispetto agli interventi della cittadinanza, che non potrà che seguire la discussione attraverso le Tv locali.
Lo stesso 20 Gennaio 2009 a Burgio e Villafranca viene respinta la visita del Commissario, a cui viene civilmente impedito l’accesso ai Municipi delle due cittadine. Tre giorni dopo, L’ALTRASCIACCA, invia una lettera all’Avv. Fabrizio di Paola, con la quale esorta Sciacca a cominciare ad assumere un ruolo importante nel processo che vede impegnati diversi Comuni della provincia di Agrigento nella battaglia per la ripubblicizzazione delle nostre risorse idriche. Si chiede, al sindaco di cominciare a prendere una posizione netta e chiara nei confronti della questione e che dichiari fallimentare l’esperienza della GIRGENTI ACQUE schierandosi accanto ai sindaci già in lotta, affinché si possa presto giungere allo scioglimento del contratto posto in essere con la suddetta ditta. Mentre buona parte dei consiglieri comunali saccensi comincia a schierarsi con il fronte contrario alla privatizzazione, il nostro primo cittadino non sembra, però, rinnegare le sue precedenti scelte e non sembra recepire per nulla il nostro chiaro messaggio. Interverrà, infatti, più volte giudicando sbagliato l’atteggiamento degli altri suoi colleghi, i “ribelli”, invitandoli a cedere le reti al gestore privato prima di chiedere la risoluzione del Contratto all’ATO Idrico. Un suggerimento, questo, a dir poco “insensato”, che però, fortunatamente, non viene nemmeno tenuto in considerazione dal Comitato dei sindaci contrari alla privatizzazione in provincia.
Quest’ultimo, infatti, si riunisce nuovamente il 4 Febbario 2009 a Bivona, dove, a differenza di Sciacca, il Consiglio Comunale è aperto ai cittadini e alle associazioni. I lavori consiliari vengono introdotti dall’assessore di Cologno Monzese (Mi), Giovanni Cocciro, che interviene per illustrare la sua esperienza di lotta, vinta recentemente dal suo Comune e da oltre 140 sindaci lombardi. L’ALTRASCIACCA, tra i rappresentanti del Forum Nazionale dei movimenti per l’acqua, consegna il dossier prodotto di oltre 600 pagine sui disservizi di GIRGENTI ACQUE in provincia. Rosario Gallo, incontratosi nel pomeriggio con l’Arcivescovo di Agrigento, Mons. Francesco Montenegro riferisce che quest’ultimo ha dichiarato di schierarsi apertamente a favore della lotta dei sindaci per l’acqua pubblica in provincia di Agrigento. E’ una risposta indiretta anche alla nostra sollecitazione di qualche mese prima. Nutrita la presenza, anche in quell’occasione, dei rappresentanti del Consiglio Comunale di Sciacca. Segno che più di qualcosa in città è cambiato e che è giunto il momento di creare un contenitore in cui riversare tutte le forze che, sull’argomento, la pensano allo stesso modo.
I tempi sono maturi, infatti, per la nascita di un Comitato cittadino per l’acqua pubblica a Sciacca. Prende vita così, da un nostro progetto, il 6 Febbraio 2009, il movimento “SCIACCA PER L’ACQUA” che mira a costituire quel fronte comune per la difesa di questo prezioso bene. Per condurre questa battaglia di civiltà è necessario, infatti, unire tutte le forze politico-sociali cittadine a cui viene rivolto l’invito ad aderire. Dai comitati di quartiere ai movimenti e partiti politici, dalle comunità religiose alle parrocchie, dalle associazioni agli enti, anche i singoli cittadini cominciano a manifestare il proprio NO alla privatizzazione dell’acqua aderendo a questo Comitato Cittadino per un’acqua finalmente pubblica, affinché i costi siano sostenibili per tutti e nessuno debba essere “privato” di un bene essenziale per il sostentamento umano.
Mentre a Bivona, il 15 Febbraio 2009, durante un referendum cittadino, il 99,43% della popolazione ribadisce il proprio NO a GIRGENTI ACQUE e alla privatizzazione del servizio idrico, Rosario Gallo scrive a tutti i colleghi della provincia, a nome del Comitato dei sindaci, proponendo loro di effettuare, in un giorno stabilito, la riunione contemporanea di tutti i consigli comunali della provincia contro la privatizzazione del servizio idrico e per la risoluzione del contratto in essere, adottando un apposito schema di deliberazione. Sciacca questa volta risponde affermativamente e il 20 febbraio 2009, nella nostra città, come in altri 26 Comuni dell’agrigentino, si svolge un Consiglio Comunale con il quale si aderisce al principio dell’acqua bene pubblico e si chiede al sindaco di rappresentare la cittadinanza saccense presso l’ATO Idrico di Agrigento, del quale è rappresentante e membro del CdA, votando la risoluzione del contratto con l’ente privato gestore.
Per l’occasione ci rechiamo in Consiglio Comunale e sotto i nostri occhi, avviene il miracolo. Tutti, ma proprio tutti, concordano sull’argomento. La votazione unanime contro la privatizzazione era ciò che noi auspicavamo da tempo, portando ad esempio i Comuni dell’hinterland dove, da sempre, sull’acqua non esistevano maggioranze e minoranze. Desideravamo da tempo questa inversione di tendenza a favore della nostra cittadinanza. Tutti uniti quel giorno, consiglieri e amministratori, nel confermare quel, tanto da noi bramato, NO a quella o ad altre gestioni private dei servizi idrici. Sciacca, approvando all’unanimità la delibera all’OdG entra di diritto nell’Olimpo della protesta a favore di un ritorno all’acqua pubblica, anche rimane ancora molto, moltissimo, da lavorare. Quel risultato per noi, è però motivo di grande orgoglio e soddisfazione per il grande lavoro svolto in tutti i mesi precedenti.
Riscontrando diverse analogie tra il Comune di Sciacca e quello di Aprilia, gemellati dal 2003, il 24 Febbraio 2009, L’ALTRASCIACCA si gemella con il Comitato cittadino per l’acqua pubblica di Aprilia che in quei giorni, festeggia quattro anni di attività. Quattro anni di lotte per la difesa di un diritto sacrosanto, il diritto all’acqua pubblica. Le loro risorse sono state privatizzate molto tempo prima delle nostre ma la spinta che dal basso ha fatto costituire il Comitato di Aprilia è la stessa che, nel momento cruciale della consegna delle nostre reti idriche, ha convinto anche noi che bisognava abbracciare questa battaglia di civilità. L’acqua di Aprilia risulta in mano alla multinazionale francese Veolia SpA proprio come da noi. In questi ultimi quattro anni, il sindaco di Aprilia è stato un saccense, l’Ing. Calogero Santangelo, sfiduciato politicamente circa un mese fa. Tra non molto, ad Aprilia, quindi, si tornerà alle urne, proprio come da noi. Il rapporto tra il Comune di Sciacca e Aprilia si fa risalire ai tempi della fondazione della cittadina in provincia di Latina. Nel dopoguerra circa 200 saccensi si trasferirono nella città laziale. Oggi sono più di 2.000 i residenti che discendono da famiglie originarie di Sciacca.

E mentre a Sciacca cresce, con nuove adesioni, il Comitato cittadino SCIACCA PER L’ACQUA e nei vicini comuni montani di Santo Stefano Quisquina e Bivona la gente si oppone alla consegna delle reti barricandosi davanti al Comune in presenza del Commissario, il 28 Febbraio 2009 si svolge ad Agrigento una grande manifestazione organizzata dal Comitato dei Sindaci agrigentini contrari alla privatizzazione del servizio idrico, alla quale vengono invitate tutte le amministrazioni comunali siciliane. Manifestazione resasi necessaria per raccordare le iniziative sino ad oggi sviluppatesi isolatamente in varie parti della Sicilia e dare vita ad un forte movimento regionale contro la privatizzazione, partecipato dai cittadini e dalle associazioni e rappresentato dai Comuni, ed insieme avere un primo confronto pubblico sul disegno di legge di iniziativa popolare da proporre all’ARS. Un Cinema stracolmo di gente testimonia che la rivolta per l’acqua pubblica non aveva mai raggiunto livelli così alti di partecipazione. Il popolo sovrano dell’ultima provincia d’Italia sta cominciando a rialzare la testa e a gridare a gran voce il proprio No. E’ questa la forza che i sindaci chiedevano da tempo e col tempo le coscienze sociali e politiche stanno cominciando a muovere grandi passi.

Il giorno dopo, il 01 Marzo 2009, nei locali della Parrocchia Maria SS. Della Catena di Leonforte si costituisce formalmente il Forum Siciliano dei Movimenti per l’acqua. L’ALTRASCIACCA è tra le forze presenti che sottoscrivono congiuntamente e all’unanimità, una dichiarazione di intenti contro la privatizzazione e la mercificazione dell´acqua.

Due settimane più tardi, viene posto all’ordine del giorno, durante il Consiglio Comunale del 16 Marzo 2009 a Sciacca, il nuovo regolamento d’utenza e la Carta Servizi di GIRGENTI ACQUE, non ancora approvato dall’ATO Idrico di Agrigento. I consiglieri si rifiutano di prenderne visione ribadendo la scelta fatta circa un mese prima, circa la gestione in essere. Pochi giorni più tardi, i presidenti dei consigli comunali della provincia si riuniscono nella nostra città per riportare le impressioni di ogni civico consesso sull’argomento. I commenti sono gli stessi. Da tutte le parti si definisce: vergognoso, offensivo, inaccettabile. Il nuovo regolamento d’utenza e la carta dei servizi sono da rispedire al mittente che a sua volta andrebbe rispedito a casa. I sindaci, nel frattempo, incontrano il presidente della Regione Sicilia da cui ottengono la sospensione dell’invio dei Commissari ad Acta per la consegna delle reti in attesa che il CGA esprima un giudizio di merito sull’aggiudicazione della gara a GIRGENTI ACQUE, atteso per i primi giorni del prossimo mese di Giugno.

A Sciacca, come in diversi altri Comuni della provincia di Agrigento, comincia una petizione popolare per l’acqua pubblica. Il comitato civico SCIACCA PER L’ACQUA, si ritrova in Piazza Angelo Scandaliato il 22 Marzo 2009 e inizia a raccogliere firme e consensi dei cittadini sulla questione. E’ la prima volta che la popolazione saccense si esprime sull’argomento. E il primo giorno diventa un successone. Oltre ogni più rosea previsione, in poche ore di petizione vengono raccolte circa 1300 sottoscrizioni. Per fine mese le firme saranno già 2500 e il 13 di Aprile, toccheranno quota 3500. Ma la raccolta proseguirà ad oltranza mentre il nostro impegno per l’acqua continua.

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