LAVORI ESEGUITI A “REGOLA D’ARTE”… SE NESSUNO LI CONTROLLA! 1


Il cartello, che potete vedere nella foto in alto, si trova “parcheggiato” nel bel mezzo di Via Giorgio La Pira dalla bellezza di cinque giorni (esattamente da mercoledì 28 Ottobre scorso). Il tutto è comprensivo di cemento, terriccio, paletti di ferro e nastro segnaletico. Ce lo riferiscono gli abitanti della zona Tribunale. La storia che vi raccontiamo è cominciata, infatti, circa un mese fa.

Tra la fine del mese di Settembre e gli inizi di Ottobre compariva una vistosa perdita idrica quasi nel centro della carreggiata della Via in questione. L’acqua scorreva lungo la sua parte destra concentrandosi infine sulla vicina VIA ALLENDE. I residenti segnalavano il guasto.

Dopo l’intervento di Girgenti Acque il problema sembrava risolto ma, come per incanto, da quel “lembo di beffarda terra rappezzata” (che aveva sostituito l’asfalto esistente prima dell’intervento del gestore idrico) è riaffiorato il prezioso liquido (tra il 25 e il 26 Ottobre). L’acqua copiosa formava in breve tempo una piccola buca e si riversava nuovamente per la strada finendo la sua corsa in una “megapozzanghera” sulla Via Allende.

Ritornavano gli operai della Girgenti Acque SpA, (o forse è meglio dire, quelli di qualche ditta in subappalto), che dopo aver “sventrato letteralmente” una strada, transennandola poi per un paio di giorni, riuscivano a riparare il guasto. Siamo tra il 28 e il 29 Ottobre.

Il guasto non sembra esserci più (l’acqua non si vede) ma la strada non è più quella di prima. L’asfalto è stato sostituito dal cemento e tutt’intorno sembra “aperta campagna”.

Quindi, ricapitoliamo. I lavori sono stati eseguiti circa una settimana fa. L’asfalto ha sostituito il cemento. Anche se quest’ultimo era asciutto già dopo qualche ora, è stata lasciata per sei giorni la segnaletica sulla strada. Non sappiamo se questa sia più pericolosa della strada sdrucciolevole (presenza di terra e misto asfalto/cemento), lo capiremo solo col tempo. Magari quando tutto ciò che occupa la carreggiata sarà rimosso, ferri compresi.

Ciò che ci lascia perplessi è che lo spettacolo indecoroso che resterà su quella strada rimarrà tale per anni o, chissà forse anche per decenni, finchè l’amministrazione di turno non deciderà di asfaltare l’intera Via Giorgio La Pira, sostituendosi a chi, a tempo debito, doveva eseguire un lavoro “a regola d’arte”.
– Ma non esiste un’ordinanza del sindaco che obbliga gli esecutori dei lavori al ripristino dello status originale dei luoghi?
– E’ stata forse fatta una deroga a tale ordinanza per gli usi esclusivi di Girgenti Acque?
– Prima di eseguire i lavori gli operai del gestore privato chiedono un’autorizzazione o hanno carta bianca?
– Perchè Via Giorgio La Pira si trova nello stato che vi abbiamo descritto?
– Un incaricato del Comune è venuto a controllare se i lavori erano stati fatti “a regola d’arte”?
– Qualcuno ha chiesto i danni o ha intimato al gestore idrico di rimettere a posto la strada com’era prima?

Quest’episodio conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che buona parte delle strade saccensi “formato Beirut” sono la logica conseguenza di lavori eseguiti non proprio “a regola d’arte” col favore dell’assenza dei controlli.

Non possiamo che invitare l’amministrazione comunale ad esercitare un maggiore controllo sul territorio al fine si scongiurare il ripetersi di accadimenti analoghi. Chiediamo alla stessa di ripristinare i luoghi sopracitati al loro status originale addebitando i costi di tale lavorazione al gestore inadempiente, annoverando quanto accaduto tra tutti quei “validi motivi”, che abbiamo ampiamente elencato nei giorni scorsi, per chiedere immediatamente la risoluzione del contratto in essere con il gestore idrico. Lavori eseguiti in questo modo non dovrebbero rappresentare la “normalità”.


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