E MENTRE GLI ORSI VANNO IN LETARGO, L’ATO IDRICO ACCENNA UN TIMIDO RISVEGLIO


Con ben sapete, questo è il periodo dell’anno in cui alcuni mammiferi e rettili precipitano in uno stato di torpore simile al sonno profondo, stato che viene denominato “letargo”. Quest’anno, lo stesso periodo sta coincidendo invece con qualche “accenno di risveglio” dell’ATO Idrico dopo quasi due anni di letargo. Ricorderete, infatti, che la convenzione tra ATO Idrico e Girgenti Acque era stata stipulata il 27 Novembre 2007. Qualcosa all’ATO Idrico comincia quindi a “smuoversi” prima ancora che a “muoversi”.

Ma ripercorriamo gli ultimi avvenimenti partendo dalle dichiarazioni del Presidente dell’ATO Idrico Eugenio D’Orsi, dello scorso 11 Novembre:

DA AGRIGENTOFLASH.IT:
Nel giro di un mese l’Ato idrico potrebbe revocare il servizio di gestione della distribuzione a Girgenti Acque. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia, e dello stesso Ato Idrico, Eugenio D’Orsi. “Io – ha detto – devo fare in modo che la distribuzione avvenga in modo regolare, senza lamentele, ma soprattutto nel rispetto del contratto che la società ha sottoscritto e che dunque si è impegnata a rispettare. Nel corso di questi mesi i nostri uffici hanno effettuato dei controlli, soffermandosi articolo per articolo sul rispetto del capitolato d’appalto, sia per quanto attiene la gestione giornaliera che in generale sugli altri aspetti. Debbo dire che sono emerse delle inadempienze”.

a cui ha fatto seguito un’intervista della giornalista saccense Maria Genuardi, trasmessa lo stesso giorno all’interno dell’edizione pomeridiana del TG di Radio Monte Kronio:

Per comprendere meglio quanto visto, leggiamone la trascrizione:
(in grassetto leggerete MARIA GENUARDI, in corsivo EUGENIO D’ORSI)

Rescissione del contratto con Girgenti Acque. E’ l’ATO Idrico, nella persona del presidente Eugenio D’Orsi, a dare oggi un ultimatum alla società che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento. Una decisione legata ai disservizi e alle inadempienze di Girgenti Acque rilevate dallo stesso ATO Idrico.
“Il problema è che Girgenti Acque ha l’obbligo e l’onere di rispettare alcune cose inserite nel contratto. Se evidentemente queste cose vengono disattese è chiaro che il Presidente dell’ATO Idrico prima lo diffida e poi, se questa diffida non dovesse servire a nulla e ci sono le condizioni per rescindere il contratto nella cui gestione non credo che ci siano soltanto applausi ma sono di più le critiche, credo che a questo punto, il Presidente dell’ATO Idrico ha l’obbligo morale, nel rispetto del Consiglio di Amministrazione, di rescindere un contratto che non viene condiviso ma soprattutto che non viene rispettato. Non abbiamo nessuna intenzione di fare le guerre tanto per farle, facciamo le guerre per fare funzionare le cose. Le cose che, peraltro, non vengono decise né da me personalmente né da Girgenti Acque, vengono decise da un contratto. Se il contratto non lo rispetto io è giusto che rivendichino contro di me, se il contratto non lo rispetta Girgenti Acque si assuma la responsabilità anche con il pericolo di rescissione del contratto. Punto.”
Dunque il Presidente dell’ATO Idrico non usa mezzi termini nell’accusare Girgenti Acque a fronte dei controlli effettuati e delle tante lagnanze che giungono da diversi Comuni, a partire da Sciacca.
“Io le posso dire, e più che io glielo può dire il sindaco della Città di Sciacca, l’amico Bono, che il Presidente dell’ATO Idrico e il Consiglio di Amministrazione, praticamente, è stato alleato e condivideva l’azione del sindaco di Sciacca tant’è vero che ci siamo mossi in quella direzione. Per cui, noi stiamo cercando di creare le condizioni per fare funzionare il servizio non soltanto a Sciacca ma in tutto l’83% dei Comuni che hanno consegnato le condotte. Gli alibi che finora hanno avuto Girgenti Acque noi non glieli daremo più. Loro non hanno avuto ancora consegnato il 17% delle condotte, questo non impedisce sicuramente a Girgenti Acque di dare le risposte che il contratto prevede, vedi allaccio dei contatori, vedi apertura dei punti di riferimento, vedi tutte le cose che ci sono. Siccome la non collocazione dei contatori è motivo di rescissione del contratto, veda Girgenti Acque come sopperire a questa notevole mancanza.”
Presidente, a proposito di inadempienze, Girgenti Acque non ha ancora dato alcun seguito alla delibera dell’ATO Idrico di un mese fa che imponeva la sospensione delle bollette inviate agli utenti saccensi e contenenti i canoni di depurazione e fognatura.
“Se Girgenti Acque non ha corrisposto, noi agiremo di conseguenza. Girgenti Acque deve avere rispetto del territorio che gestisce. Se questo rispetto non ce l’ha, noi non abbiamo rispetto per Girgenti Acque. Da oggi comunichiamo a Girgenti Acque che sono cambiati gli atteggiamenti e sono cambiati soprattutto i rapporti perché finora abbiamo accettato e abbiamo tollerato perché ritenevamo di assegnare il tempo necessario per trovare le giuste misure. Se a distanza di qualche anno ancora ci sono queste discrasie, ci sono queste difficoltà evidentemente c’è qualcuno che non sa fare il proprio dovere.”

Quindi, se da un canto alcuni passaggi rimangono quasi indecifrabili: “il Presidente dell’ATO Idrico e il Consiglio di Amministrazione, praticamente, è stato alleato e condivideva l’azione del sindaco di Sciacca tant’è vero che ci siamo mossi in quella direzione” (anche se crediamo che l’unico riferimento plausibile sia la richiesta di sospensione della riscossione dei canoni di depurazione relativa alle bollette scadute lo scorso gennaio per la quale l’ATO Idrico ha deliberato all’unanimità), dall’altro si apprezza quanto meno l’inversione di tendenza dettata dalla consapevolezza che le istanze dei cittadini saccensi e della provincia di Agrigento non possono più essere ignorate.

Responsabilmente, il Presidente D’Orsi ammette l’esistenza di gravi inadempienze e disservizi e minaccia azioni decise nei confronti del gestore idrico. Azioni che si potrebbero spingere fino alla rescissione del contratto. Ed era ora che si ammettesse che sussistono da tempo le condizioni per farlo. Si ribadiscono pertanto alcuni concetti fondamentali:

la mancanza evidente di rispetto del gestore idrico nei confronti della sua utenza agrigentina;
la sussistenza di elementi concreti di rescissione del contratto:
l’amministrazione delle nostre risorse da parte del gestore idrico viene eseguita nel mancato rispetto della convenzione che prevedeva, fra l’altro, l’esercizio delle funzioni secondo il vecchio regime EAS fino all’approvazione di un nuovo regolamento dell’utenza;
l’inadempienza verso chi ha già consegnato le reti non è giustificabile dall’esistenza di Comuni che non lo hanno ancora fatto. Girgenti Acque non riesce a gestire bene l’83% dei Comuni, figurarsi se potrebbe farlo col 100%, legittimando di fatto la lotta di chi non vuole consegnargli le proprie reti.

Sicuramente avremmo preferito che queste dichiarazioni fossero accompagnate da una DIFFIDA CONCRETA a Girgenti Acque SpA piuttosto che dall’attuale MINACCIA DI DIFFIDA. Avremmo avuto così “scadenze certe” ed “impegni precisi” da far rispettare al gestore. Invece, si concede ulteriore tempo, dichiarando però il contrario. Vuol dire che attenderemo qualche altro giorno prima di tornare a sollecitare il Presidente D’Orsi.

Nel frattempo le affermazioni del Presidente D’Orsi sono servite a qualcos’altro. Forte di queste, il sindaco di Sciacca Vito Bono si è fatto avanti (in data 18 Novembre 2009) chiedendo ufficialmente all’ATO Idrico la rescissione del contratto.
Ecco l’articolo tratto da INFOAGRIGENTO.IT:

Il sindaco di Sciacca Vito Bono ha sollevato la questione dei contratti di utenza stipulati dalla Girgenti Acque con i cittadini saccensi nel corso della riunione di ieri sera ad Agrigento del Consiglio di Amministrazione dell’Ato Idrico.

Secondo il sindaco di Sciacca Vito Bono, i contratti che Girgenti Acque fa firmare ai cittadini saccensi sono “vessatori, non rispettano i diritti degli utenti e non sono in linea con la convenzione che la società privata che gestisce il servizio ha sottoscritto a suo tempo con l’Ambito Territoriale”. Il sindaco di Sciacca Vito Bono ha, pertanto, chiesto una sollecita e attenta verifica. L’Ato Idrico, accogliendo la richiesta del sindaco Bono, ha deciso di fare i dovuti accertamenti. I vertici dell’Ambito Territoriale richiederanno ogni utile informazione a riguardo per appurare se la Girgenti Acque rispetta in toto le disposizioni contenute nella convenzione in riferimento ai contratti all’utenza.

Il sindaco Vito Bono, nel suo intervento, è anche tornato a evidenziare i disservizi che si registrano in città. “Il servizio idrico gestito dalla Girgenti Acque, ha detto il sindaco, non è né efficiente né risponde alle esigenze dei cittadini che continuamente si lamentano per le ripetute disfunzioni”. Il sindaco Bono ha parlato di “continue irregolarità come quella del mancato rispetto del termine dei cinque giorni entro cui la Girgenti Acque deve eseguire i lavori di riparazione dei guasti”. Il sindaco Bono ha, infine, risollevato la questione della “mancata apertura a Sciacca di uno sportello all’utenza degno di questo nome, un ufficio distaccato efficiente e funzionale alle esigenze dei nostri cittadini”.

A questo proposito, il sindaco Vito Bono rende noto che per la mancata apertura dello sportello d’utenza, così come previsto dalla convenzione, l’Ato Idrico ha deciso di applicare alla Girgenti Acque una penale di 10 mila euro. Il sindaco Vito Bono ha preso atto che da quando si è insediato è mutata radicalmente la posizione dell’Ato Idrico nei confronti della società di gestione. Ed accogliendo con soddisfazione le recenti dichiarazioni del presidente Eugenio D’Orsi, il sindaco di Sciacca è tornato a mettere sul tavolo dell’Ato anche la questione della rescissione del contratto con la Girgenti Acque “per gravi e ripetute inadempienze contrattuali”.

Si tornano ad affermare gli altri principi che fanno parte delle nostre denunce quotidiane:
all’utenza vengono fatti firmare contratti probabilmente vessatori;
Girgenti Acque SpA non si può continuare a gestire un servizio così importante senza un ufficio di relazioni con il pubblico degno di tale nome; quello prestato dalla Provincia di Agrigento non lo è;

E il gestore, muto muto (è proprio il caso di dirlo) si becca la prima multa.
Chissà se questo è davvero l’inizio del risveglio, a Novembre inoltrato.

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