L’ATTO CONCLUSIVO DELLA CAMPAGNA REFERENDARIA PER L’ACQUA PUBBLICA


Siamo giunti così all’atto conclusivo della campagna referendaria per l’acqua pubblica, inaugurata in tutte le piazze italiane lo scorso 24 Aprile. Il prossimo 19 Luglio 2010, infatti, i rappresentanti delle associazioni e dei comitati territoriali insieme a numerosi artisti e a tutto “il popolo dell’acqua”, saranno presenti a Roma, in Piazza Navona, per festeggiare insieme la consegna di oltre un milione di firme, moltiplicato per i tre referendum per l’acqua pubblica, presso la Corte di Cassazione.

Verrà allestito un muro di scatole su cui sarà simbolicamente scritto: “Poniamo un argine alla privatizzazione dell’acqua”. Seguirà una conferenza stampa con gli interventi dei referenti territoriali e dei rappresentanti delle organizzazioni aderenti all’iniziativa referendaria mentre una delegazione del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua consegnerà formalmente un milione e oltre 100.000 firme autenticate e certificate alla Corte di Cassazione.

Un risultato storico per questa campagna referendaria, mai raggiunto in passato da altre iniziative simili. La provincia di Agrigento, seconda solo a Palermo per il numero di firme raccolte in Sicilia, ha registrato 13.390 sottoscrizioni. L’obiettivo prefissato (circa 6.000) è stato dunque “doppiato”. Sciacca, prima della provincia con le sue 3097 firme, conferma, con la vicina Menfi (1910 sottoscrizioni), l’importante ruolo di “traino” assunto, soprattutto negli ultimi anni, nella lotta contro la privatizzazione delle risorse idriche dell’agrigentino.

Sono numeri che l’associazione L’ALTRASCIACCA commenta con orgoglio visto che gli stessi sono stati raggiunti esclusivamente attraverso banchetti itineranti installati nelle piazze cittadine in sole sette settimane. Siamo coscienti che diverse persone avrebbero voluto firmare ma non hanno potuto. Ne approfittiamo per ringraziarle, come sentitamente ringraziamo tutte le associazioni, i comitati e i cittadini che ci hanno aiutato e sostenuto durante tutto il periodo della campagna referendaria oltre a tutti i consiglieri comunali, la maggior parte, che hanno voluto dare la propria disponibilità per l’autentica delle firme.

La palla virtuale adesso passa alla Cassazione che dovrà decidere sulla sorte dei tre quesiti. Con elevate probabilità, la prossima primavera saremo chiamati alle urne per confermare la volontà popolare di tornare alla gestione pubblica dell’acqua. E quella sarà la vera battaglia giocata ad armi impari. Contrastare chi, con ogni mezzo, inviterà la gente a non votare, continuando a dire falsità sull’argomento poiché supportato da lobby affaristiche che voglio speculare sul bene primario acqua. Ma noi non molliamo!

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