Il Corriere di Sciacca sul caso “fotovoltaico”


Sulla questione portata all’attenzione nei giorni scorsi anche da noi sulla creazione di una grande parco fotovoltaico in C.da Scunchipani, all’insaputa di quasi tutta la cittadinanza, interviene oggi anche il Corriere di Sciacca. Eccovi l’articolo.

FOTOVOLTAICO. TOH! C’E’ ANCHE LA SUN & SOIL 2
E’ stata costituita nel settembre del 2009. 4 domande al sindaco

A volte si raddoppiano. Come nel caso della SUN & SOIL s.r.l. la società degli impianti fotovoltaici realizzati a Sciacca nelle contrade Schunchipani, Selenella-Pantano, Cozzo Pavone per un investimento di 29 milioni di euro. C’è anche la SUN & SOIL 2 s.r.l. e come la famosa canzone degli anni 60, stesso mare, stessa spiaggia, per quest’ultima società stessa città, stesso indirizzo, stesso numero civico della prima, stesso capitale sociale. La SUN & SOIL 2 s.r.l. con sede legale a Sciacca in via Lido 96/c, è stata costituita il 29 ottobre 2009 a Milano . I soci sono Christian Rossi, Michele Buscarnera e Aldo Beolchini. Il 21 gennaio 2010, con atto notarile, diventa socio unico la NEXTENERGY LIMITED, con sede di Gran Bretagna, a Londra, Chandons Street 5P Lato Nord 7/10. Gli amministratori restano gli stessi.

Poniamo 4 domande al signor sindaco.

• Signor sindaco, si è posto, come primo responsabile sanitario della città, il problema dello smaltimento dei pannelli, esaurito il loro ciclo di 20 anni? Ma dove metteranno i pannelli “esausti” che stanno abbondando sul territorio saccense? Lei sa molto bene, e non mi dica di no perché la smentirei subito, che al termine del ciclo di 20 anni i pannelli diventano rifiuti altamente tossici. Infatti, essi contengono alcuni degli agenti potenzialmente dannosi caratteristici dei materiali elettronici, inclusi tetracloruro di silicio, cadmio, selenio ed esafluoruro di zolfo, composto inorganico trasparente e inodore fra i più potenti gas serra esistenti.

• Ha intenzione di approfondire la questione, magari imponendo dei paletti nella realizzazione a tutela della salute collettiva? Non so, magari facendo istituire alle società titolari di grossi impianti un fondo vincolato da utilizzare per smaltire i pannelli esausti? Ciò potrebbe evitare spiacevoli sorprese future. Sa, magari le società prima di quella data potrebbero svanire nel nulla facendo pesare sui proprietari dei terreni costi di smaltimento insostenibili?

• Ha intenzione di approfondire cosa ha intenzione di fare e dove la SUN & SOIL 2 s.r.l. ? Eppure, per lei la ricognizione non dovrebbe essere un compito difficile, anzi, facilissimo.

• Un ultima cosa: ha intenzione di dire poi “mai io niente sapevo”? Oppure di farsi promotore e parlarne in consiglio comunale?

Condividiamo le perplessità e le domande della testata giornalistica ed aggiungiamo a queste altri due interrogativi:

  • Tenuto conto che per i grandi impianti fotovoltaici sono previste delle compensazioni per la cittadinanza, sotto forma di percentuali sull’energia ricavata piuttosto che di una-tantum di diverse centinaia di migliaia di euro, nel caso specifico qual’è stato il ritorno per la città di Sciacca ?
  • Non credete che con la creazione del tanto desiderato albo pretorio online la cittadinanza sarebbe stata messa al corrente di questa, ma anche di tante altre iniziative, evitando così le giuste reazioni del caso?

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