Costa 18 miliardi l’anno la politica, un milione e 300 mila i cittadini retribuiti. Tremonti promette tagli ai vitalizi degli ex parlamentari.


Secondo uno studio dell’Uil, spendiamo 18 miliardi e 200 milioni di euro l’anno per la politica. Una cifra enorme. L’Uil aveva già fatto i conti del personale politico, ed ha messo insieme una folla di un milione e trecentomila cittadini che in un modo o nell’altro campano di politica. Non facciamo, di tutta l’erba un fascio. C’è gente per bene, competente, che regala al Pese, alla comunità, alla pubblica amministrazione intelligenza, buonsenso e know how, ma questo non toglie che siano in troppi ad avere un cordone ombelicale con la pubblica amministrazione, ricevano risorse pubbliche e pesino sull’erario.

I due dati – 18 miliardi e un milione e trecento milione – non tengono conto, o lo fanno fino a un certo punto, dell’indotto, tutto ciò che si muove grazie o a causa della politica.

Il “cappio” della manovra correttivo – sugli impiegati statali, le pensioni, le cure mediche ecc – ha abbassato il livello di tolleranza dei costi della politica. Le ricette anti-casta si sprecano, ognuno ne propone una e l’annuncia. La confusione è enorme. Il più lesto è stato, come al solito, Roberto Calderoli, il ministro della Semplificazione, che generalmente riesce a complicare la vita a mezza Italia (è suo il “porcellum”, la legge elettorale che scippa gli elettori del diritto di scegliere i loro rappresentanti in Parlamento).

Una particolare, meritata, attenzione viene concessa ai vitalizi dei parlamentari. La spesa è esorbitante, le norme che li regolano, generose. Sono 2238 gli ex deputati che beneficiano di un vitalizio. Ammonta al 51 per cento la percentuale di spesa in più per le pensioni dei deputati rispetto alle indennità dei parlamentari (144 milioni di euro).

Giulio Tremonti, che si trova in prima linea, ha dovuto prendere atto che su questa questione il governo deve dare un segnale concreto ed ha annunciato un taglio del 5 per cento per i vitalizi che superano le novanta mila euro, e del 10 per cento per quelli che sorpassano la quota 150 mila euro.

Basterà per soddisfare la sete di giustizia dei cittadini italiani?

Fonte: siciliainformazioni.it

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