Trivelle nei mari siciliani: storico “no” della Regione al Governo nazionale


C’era tempo fino a oggi per presentare osservazioni al Ministero dell’Ambiente e la Regione siciliana ha, finora, mantenuto le promesse. L’impegno del governatore Rosario Crocetta e dell’assessore all’Ambiente e Territorio, Mariella Lo Bello, era stato confermato lo scorso 9 aprile, nel corso di un’audizione all’ARS convocata dal presidente della Commissione Ambiente, Gianpiero Trizzino, alla quale erano presenti diverse associazioni ambientaliste tra cui Greenpeace e lo stesso Comitato Stoppa la piattaforma.

In quell’occasione erano state denunciate le “sviste” presenti nei procedimenti di concessione delle Valutazioni d’Impatto Ambientale nel Canale di Sicilia da parte del Ministero dell’Ambiente. In particolare, era stato segnalato il caso dell’istanza della compagnia inglese Northern Petroleum che ha ottenuto il permesso di ricerca d347, nel tratto di costa che separa Sciacca da Ribera. La Via relativa a questa concessione era introvabile, perché “nascosta” sotto falso nome, ha denunciato Mario Di Giovanna, ingegnere geotecnico, portavoce del comitato “Stoppa la piattaforma”. In più, nessuno dei documenti risulta firmato da uno o più professionisti, sono celati anche i nomi degli estensori e non si fa il minimo cenno sui possibili impatti ambientali. Inoltre, per valutare gli effetti delle ricerche di idrocarburi nel tratto di mare agrigentino sono stati utilizzati dati ambientali della città di Monopoli, in Puglia.

Adesso la Regione ha deciso di opporsi o quanto meno chiedere chiarimenti al governo nazionale. La stessa cosa hanno fatto i quindici deputati del Movimento 5 Stelle all’ARS e i Comuni di Sciacca e Menfi. Inoltre, il Comitato Stoppa la piattaforma ha già raccolto una cinquantina di osservazioni di cittadini giunte da tutta la provincia di Agrigento, che saranno inviate al Ministero dell’Ambiente.

Fonte: siciliainformazioni.it

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