La nostra Associazione ha ancora vivo il ricordo della presentazione del libro di Pino Masciari, “Organizzare il Coraggio“, svoltosi il 29/01/2011.
Fu un incontro, che nell’esposizione del suo autore, Pino Masciari, lasciò un segno di grande commozione e partecipazione emotiva sul racconto di vita reale che lo stesso autore ha vissuto e vive sulla propria pelle, avendo avuto il coraggio (di questo si tratta) di denunciare la ndrangheta e collaborare con le Istituzioni.
Già le Istituzioni, quelle che dovrebbero esserti amiche e contribuire a ridare fiducia ai cittadini che decidono coraggiosamente di difendere la legalità e anche la propria dignità di uomini liberi , e che , invece, spesso e per risvolti imprevisti, diventano gli acerrimi nemici di chi combattendo la criminalità organizzata è costretto, suo malgrado, a chiudere e far fallire le proprie attività.
E’ questo quello che è successo a Pino Masciari, che ha dovuto abbandonare la sua attività, la propria terra e a tentare di iniziare a vivere una nuova vita in un luogo segreto e protetto.
Vi raccontiamo questa storia perché è proprio dallo Stato, ed in particolare da Equitalia, che Pino Masciari riceve le richieste di pagamento, derivanti dal fallimento delle sue imprese, ben sapendo che lo stesso era conseguenza degli attacchi malavitosi della ndrangheta.
La moglie di Pino, la signora Marino Salerno Masciari, non ci sta e ritiene assolutamente ingiusto che oltre al danno subito si riceva la beffa di essere costretti a vedersi casa.
Che Stato è quello che con una mano incita i suoi cittadini a denunciare la criminalità e con l’altra ti chiede, senza alcuna emozione, di pagare per colpe non proprie?
La signora Masciari ci ha scritto e chiesto l’aiuto di chi, conoscendo la storia di suo marito e della sua famiglia , voglia firmare una petizione a sostegno di una sua lettera/richiesta già inoltrata al Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Questo è il link per firmare la petizione per Pino Masciari, gesto che vi invitiamo a compiere.