Se la Regione Siciliana non convoca il tavolo tecnico trivelle, è il tavolo tecnico trivelle a convocare la Regione Siciliana.
È quanto successo stamattina a Palermo dove, insieme al WWF, abbiamo allestito davanti al Palazzo D’Orleans un simbolico luogo di confronto in attesa di quello ufficiale promesso mesi fa e mai convocato sino ad ora dalla giunta regionale guidata dal Presidente Crocetta.
“No Trivelle nel Canale di Sicilia” e “Il mare di Sicilia non si tocca”, questi gli striscioni che “circondavano” il tavolo tecnico. Le estrazioni petrolifere nel Canale di Sicilia sono infatti una grave minaccia sia per l’ambiente e la biodiversità che rende questo un posto unico al mondo, ma anche per tutti quei settori dell’economia come la pesca e il turismo che dipendono dal mare.
Oltre 36.000 persone lo scorso febbraio hanno firmato una petizione su Change.org per chiedere a Crocetta la convocazione del tavolo di confronto in questione.
Non solo dal Presidente Crocetta non è arrivata nessuna risposta, ma nel frattempo Edison e ENI stanno per essere autorizzati a trivellare fino a ventuno pozzi al largo di Pozzallo per l’estrazione di bitume con la piattaforma “Vega b”. Un precedente che rischia di dare il via alla corsa all’oro nero nel Canale di Sicilia. Una follia da fermare prima che sia troppo tardi. Per questo, Greenpeace e WWF hanno distribuito un documento che riassume compiti e obiettivi del tavolo tecnico: progetti legislativi, iniziative politico-istituzionali, collaborazioni scientifiche e progetti culturali.
Questa mattina abbiamo impiegato pochi minuti a metter su il “tavolo tecnico”. Per la giunta Crocetta, la dimostrazione pratica che non ci vuole molto ad avviare una fase consultiva per tutelare il vero oro blu della Sicilia: il suo mare!
Fonte: greenpeace.org