Era l’8 Agosto 2018 quando si è avuta notizia che il 15 SETTEMBRE 2018 non solo si sarebbero risolti tutti i problemi sorti in tema di RELAZIONE SULLA CONSISTENZA DEI BENI, ma addirittura avremmo avuto il famoso BANDO di selezione del partner privato (Nazionale o Internazionale) per le nostre Terme.
La notizia ci lasciava assolutamente perplessi, dopo 4 anni di inutili attese, in soli 30 giorni avremmo avuto addirittura l’atto conclusivo di un iter così complesso? Scusando la supponenza, a noi sembrava solo la solita farsa in salsa politica.
L’altro ieri c’è stata l’ennesima riunione propedeutica per il raggiungimento dei suddetti obbiettivi ma tutto è stato rimandato a data da destinarsi, presumibilmente a fine anno (ma senza nessuna certezza).
La domanda sorge spontanea: a che gioco stiamo giocando?
E’ possibile che le istituzioni Regione e Comune si mettano d’accordo prima illudere e subito dopo disattendere le loro intenzioni?
Dobbiamo pensare che la “Politica” continui a credere che in questa città abbiamo tutti l’anello al naso?
Ci dispiace constatare che la nostra Sindaca, in diverse occasioni si sia prestata ad avallare promesse e scadenze che puntualmente vengono disattese.
Lo ha fatto con l’assessore Baccei poi con il ministro De Vincenti e adesso con l’assessore Armao.
Sia ben chiaro che non si contesta alla Sindaca di non perseguire l’obiettivo primario di riapertura delle nostre Terme, ma sembra solo limitarsi a subire le scelte da parte della Regione anche se illogiche e, come nell’ultimo caso, INVEROSIMILI!
Questa città forse non merita di avere le Terme, per il menefreghismo mostrato, per la poca partecipazione alla lotta, per una classe politica compiacente di logiche che nulla hanno prodotto per le nostre Terme, per la mancanza di reazione a scelte ottuse e schiaffate in faccia, come nel caso di Baccei che si assunse, qui a Sciacca, la responsabilità della chiusura e che invece di ricevere pernacchie ricevette sorrisi, abbracci e… anche qualche applauso.
Noi de L’AtraSciacca non ci stiamo, non vogliamo rimanere in silenzio e denunciamo con forza questo atteggiamento lesionista della Regione nei confronti di questa città.
Il tempo delle scuse, delle promesse non mantenute e dei rinvii deve finire.
Siamo alla vigilia del Carnevale estivo e viene in mente un detto, molto noto in città ma che può essere benissimo adattato al caso Terme: “Cu è chiù fissa Cannalivari o cu ci va appressu?”
Se chi ci guida non è capace di farlo, sarà il caso di non andargli più “appressu”?