QUANDO LA NATURA FA… PLIN PLIN


La nostra Terra, quella provincia di Agrigento nella quale viviamo, ci sorprende ogni giorno con le sue contraddizioni, per quella sua vena inquieta che l’attraversa e costringe i suoi abitanti d’un colpo a ricredersi anche di fronte a verità che sembrano assodate. E qui è il punto, cari lettori dell’AltraSciacca… SEMBRANO ma NON SONO!

Capita, così che d’un colpo un intero quartiere scopra che la nostra non è affatto una terra arida, al contrario, è talmente ricca d’acqua che intere fiumare, vene d’acqua purissima, scorrano e attraversino il sottosuolo della nostra città. I media e gli organi di stampa, che siamo abituati a considerare seri ed affidabili, hanno preso un gigantesco abbaglio, o forse sono servi d’una gigantesca e losca macchinazione. Loro da sempre non fanno altro che propinarci la Verità…che si, beh …la nostra è una provincia povera di risorse idriche e che quindi, bontà loro gli agrigentini devono farsene una ragione e rassegnarsi alla carenza d’acqua, al salto di qualche turno, a maggior ragione durante l’estate.

Tali verità ripetute all’unisono, così lungamente, hanno finito col permeare e saturare oltre che le nostre menti, anche le case nelle quali viviamo, finanche le strade e il sottosuolo. E di fronte a tale forzatura della realtà, al sovvertimento del naturale ordine delle cose, la Natura d’un colpo smentisce tutti. Sembra dirci: “No…cari figlioli, così non è, nelle mie viscere scorre tanta di quell’acqua, che a volte non riesco a governarla come si dovrebbe. Faccio del mio meglio per non far danni, ma a volte non riesco proprio a a trattenerla, e infine affiora dove può, un po’ qua , un po’ là… Siete Voi gli sprovveduti che non riuscite a captarla per i vostri bisogni…”.

A riprova di questo fatto, gli abitanti della via Sicilia, da circa una settimana, si sono ritrovati con una sorgente d’acqua purissima che affiora ciarliera, gioiosa, dall’asfalto appena sgranato. L’evento oltre che inatteso, manifesta delle strane caratteristiche temporali ,difficilmente spiegabili con l’ausilio dell’umana ragione. Trattasi di apparizioni, o sarebbe meglio dire di affioramenti, che avvengono regolarmente un giorno sì e l’altro no, come direbbe Veltroni di giorno ma Anche di notte, per la precisione dal tardo pomeriggio sino alle dieci del mattino del giorno seguente: mumble… munble… saranno già quattro turni (idrici s’intende)… ad occhio e croce da una settimana! Sembra che gli abitanti della fortunatissima via, si siano presto abituati alla novità,se non altro perché di notte la qualità del loro sonno pare migliorata notevolmente, cullati come sono dalla dolce voce del torrentello testè sgorgato.

Del resto la Nostra cara Terra agrigentina, ci ha abituati a queste stranezze, basti pensare alle sorgenti Termali di Montevago, alle stufe del Monte Kronio, alle Maccalube di Aragona. Inutile parlare delle Terme di Sciacca.

Per la precisione, chi volesse appurarsi del prodigioso evento, può recarsi per l’appunto la dove la via Sicilia s’incrocia con la via Campania. Si renderà conto della portata dell’evento e delle portate che allegramente vanno a confluire nel tombino, laddove, è proprio il caso di dirlo, la via Sicilia CONFLUISCE nella via Cappuccini. E a pensarci bene, non è la prima volta che tali eventi prodigiosi si manifestano, prepotenti, nella nostra città. Come non pensare al Geyser estivo di contrada Carbone, alle fiumare della Perriera. Dovremmo dunque rimboccarci le maniche e darci da fare per captare questa inusitata ricchezza, questo prezioso liquido, e smettere di lamentarci per la perenne crisi idrica nella nostra provincia e città. La Natura, sente e provvede, fornendoci tra l’altro acque già pronte ad essere utilizzate, dato il forte odore di cloro che emanano. Quindi, non pensino le autorità competenti a vietarne l’uso, l’acqua è già potabilissima di suo e gli abitanti delle vie Sicilia e Campania le utilizzeranno perché risulta essere un dono letteralmente piovuto…cioè affiorato dall’asfalto.

Queste sono le considerazioni, giudicatele Voi, lettori de L’AltraSciacca, maturate ad una settimana dall’inizio del portentoso affioramento. E che è, direte Voi, solo una perdita… e tutte le altre?

Sarà che siamo abituati, ma non siamo rassegnati a questo stato di cose. Viene da rimpiangere i tempi dell’EAS, frettolosamente avviata ad una liquidazione secondo tempistiche alquanto strane oltre che opportune. Si, perché almeno fino all’anno scorso il comune o l’EAS provvedevano con una certa tempestività nel riparare le falle che si aprivano all’interno delle condotte. Quantomeno se un cittadino aveva di che lamentarsi aveva un ufficio, un luogo fisico, PERSONE, il maiuscolo non è un caso, alle quali rivolgersi e interagire. Con girgenti acque, trattasi di nome proprio di società, ma il minuscolo non è un caso neanche questa volta, la musica è cambiata. Non c’è un ufficio, se li chiami telefonicamente non rispondono e se lo fanno, segnalato il disservizio, chissà quando provvederanno. Le tariffe aumenteranno notevolmente senza nessuna ragione, a discapito dei cittadini che dovranno pagare il doppio o il triplo per un DISSERVIZIO CONTINUATO ED AGGRAVATO ESTESO A TUTTA LA PROVINCIA.

Ripetiamo ulteriormente le testimonianze riportate dai Sindaci agrigentini contrari alla privatizzazione del servizio idrico integrato,durante la conferenza stampa tenutasi nella sede del consiglio provinciale venerdì scorso:

Rosario Gallo ,Sindaco di Palma di Montechiaro:

Questa cordata di imprese non ci dà garanzie di professionalità, non ci dà garanzie economiche. L’operazione è stata poco trasparente perchè c’è una commistione tra affari e politica che ci preoccupa e questo è evidente nella partecipazione del Voltano. Perchè non è una cordata che si è costruita all’interno del mondo economico delle imprese ma con una compartecipazione del mondo politico che ci preoccupa. Questo va inserito nel contesto regionale, perchè ovunque queste gare in Sicilia si sono svolte con molte ombre. E’ stata una gara con una sola offerta, di fatto senza ribasso, con la cauzione ridotta ai minimi termini

Il sindaco di Licata, Angelo Graci,

i Comuni che già hanno consegnato (le reti) possono rappresentare la grandissime difficoltà che hanno i cittadini con la gestione di Girgenti Acque, difficoltà ad effettuare contratti, direi quasi impossibilità, perchè il cittadino che ha bisogno di realizzare una nuova utenza deve andare all’ASI, cioè alla sede centrale di Girgenti Acque e spostarsi per 50-60 km. Difficoltà dovute ai maggiori oneri, costi ,che oggi stanno subendo i miei concittadini. Ed ancora ,difficoltà per i nuovi allacci alla rete fognaria che vengono rimandati di giorno in giorno, di mese in mese, perchè (alla Girgenti) mancano di operatività, mancano di strumenti, mancano in pratica di squadre che vadano in effetti a realizzare, questi allacci e questi impianti. Quindi è una gestione che fa lamentare, un po’ tutti questi Comuni e con grandi difficoltà per la collettività, con costi elevatissimi, costi che si sono raddoppiati
Ad esempio ,a Licata una nuova utenza il cui costo era prima ( gestione EAS ) di 400 euro all’incirca , e ci lamentavamo con l’EAS…., oggi è come minimo di 800 euro fino a 4 metri, superando questi 4 metri, il costo continua ad essere incrementato…”

Per chi ne volesse saper di pìù,vi invitiamo a visitare il seguente link: http://www.acquainsicilia.org/spip.php?rubrique=11 troverete un diario aggiornato dei servizi…oops dei disservizi che girgenti acque ci offre ogni giorno.

Noi de L’AltraSciacca ci chiediamo quali siano le ragioni per le quali il nostro Sindaco Dott. Mario Turturici, si ostini a mantenere nei confronti di questo “MOLOCH” un atteggiamento prudente ed attendista. Non era forse lui che l’estate scorsa, in piena crisi idrica, ebbe a dichiarare di voler la rescissione del contratto? Ed ancora non era forse lui che intervistato una settimana fa, di ritorno da una riunione dell’ATO, ebbe a dichiarare davanti le telecamere di una tv agrigentina, che non poteva ritenersi soddisfatto delle “performance” di girgenti acque? Quali sono gli atti politici ed amministrativi conseguenti alla maturazione di tale opinione?

Al di là della legittima diversità di opinioni sulla privatizzazione del servizio idrico integrato, può essere comprensibile in chi rappresenta le istituzioni, un atteggiamento iniziale votato alla prudenza e al pragmatismo; in virtù dello stesso pragmatismo, però oggi, a maggior ragione, un tale atteggiamento non lo è più. Perché questa privatizzazione è uno schifo, TORNARE INDIETRO SI PUO’ E SI DEVE. Privato non sempre significa maggiore efficienza con minor costi, questo oramai riteniamo sia acclarato dall’evidenza dei fatti!

Cittadini Stanchi!

PS: Oggi il termine “Moloch” viene usato in senso figurato per designare un’organizzazione o una persona che domanda o richiede un sacrificio assai costoso.

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