RIFIUTI PER STRADA IN CONTRADA SAN MARCO


In Contrada San Marco, da qualche settimana è stata cominciata la raccolta Porta a Porta dei rifiuti da parte della Sogeir.

Un momento solenne per i residenti ed in generale per tutta la nostra città. Eravamo così sicuri che tutto andasse per il verso giusto che perfino i cassonetti della spazzatura erano stati rimossi in un impeto di ottimismo frutto dei nostri tempi.

Evidentemente, come dimostrano le nostre immagini, non è andata propriamente così. Sia nelle foto scattate ieri sera, domenica 21 dicembre, sia in quelle scattate stamattina intorno alle ore 7,30 i sacchetti ed in generale i rifiuti fanno bella mostra di sé lungo la strada che porta a contrada San Marco e soprattutto nei pressi della traversa che porta in contrada Renella. E le immagini scattate stamani dimostrano che la quantità di rifiuti è aumentata sensibilmente rispetto alla sera precedente.

La quantità di sacchetti sta a verificare che non si tratta di un episodio casuale, né del frutto della cattiva abitudine di un singolo cittadino ma di un momento preciso della giornata del residente:

lo buttare la spazzatura.

Va da sé dire che proprio nei paraggi del sito oggetto delle nostre foto c’era fino a poco tempo fa un cassonetto della spazzatura: appunto c’era.

I residenti non hanno fatto altro che adeguarsi alle nuove tecnologie messe in atto e fare di necessità virtù. Come si sa una dimenticanza o un momento di sbadataggine sono sempre possibili ma è bene cominciare a fare i conti con la cruda realtà: il cassonetto non c’è più.

Perché aggrapparsi ai recenti ricordi?

Perché adibire quella frazione di strada a discarica pubblica?

Perché non aspettare che gli operatori ecologici vengano di buon mattino a ritirare il tutto?

O forse qualcosa non va in questo servizio da poco attivato e magari ancora bisognoso di tempo per ben olearsi?

Come scriveva il Manzoni: “Ai posteri l’ardua sentenza” ma è certo comunque che noi tutti siamo stufi di dover assistere ancora a tali spettacoli ed alla superficialità di una città che è solita definirsi turistica e riempirsi la bocca con questa frase.

I fatti e i dossier fotografici dimostrano che ancora c’è tanto da fare per i cittadini e per chi la amministra.

Intanto auspichiamo che quantomeno l’area venga rapidamente bonificata e che episodi di questo genere non vengano più a ripetersi.


Informazioni su Redazione

Mi chiamo Calogero Parlapiano. Ho 24 anni, sono studente di Lettere all'Università di Palermo. Ho svariati interessi e diversi hobbies, adoro leggere e scrivere. E amo la mia città natale, Sciacca.

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