ALLARME O ALLARMISMO RANDAGI?


La recente cronaca su aggressioni da parte di un branco di cani randagi nel ragusano e che è costata la vita al bimbo di 10 anni, Giuseppe Brafa, ha riportato alla ribalta il problema del randagismo anche nella città di Sciacca, città in cui l’unico canile disponibile, la multiservice, è per lo più saturo. Situazione che denota la necessità di un intervento da parte delle autorità competenti.

E’ pur vero che adesso si è creato un pò di allarmismo e i fatti che prima andavano in sordina e non venivano presi in considerazione tra le notizie della giornata, adesso vengono riportate costantemente all’attenzione pubblica e si agisce anche diversamente, facendo intervenire accalappiacani e vigili. Ma è pur vero che ci sono molti…troppi branchi di cani randagi in giro e che l’uomo, a volte, ricorre a metodi estremi e disumani, come l’avvelenamento e l’uccisione.

A questo proposito ci sono posizioni diverse tra loro in città. C’è chi sostiene che i randagi debbano ancora scorazzare liberi poichè l’unica colpa è dell’uomo che li porta ad essere aggressivi e chi ricorrerebbe ai suddetti metodi per risolvere il problema.

Premesso che gli estremismi non fanno mai il bene della collettività, c’è anche la teoria più moderata e più logica, che può venire incontro alle due ideologie ed è quella che supportiamo anche noi. Bisognerebbe allontanare i randagi dai centri abitati, ma per fare ciò ci vorrebbero delle strutture ricettive (e di spazi da dedicare a canili, ce ne sarebbero in città) che li accudiscano e che diano la possibilità dell’adozione, magari proponendo degli incentivi (ad esempio cure veterinarie gratis). In mancanza di tali strutture, si è proposta la sterilizzazione, intervento che limiterebbe il numero di randagi, ma non quello della loro già copiosa presenza in città.

Sarebbe anche utile microchippare (con prezzi modici) tutti i cani del territorio ed istituire, di conseguenza, l’anagrafe canina. Dovrebbero anche essere previste leggi più dure per chi cerca di farsi giustizia da sè, maltrattando e uccidendo i cani, ma anche tutti gli altri animali che rimangono vittime delle micidiali trappole

Ci auguriamo che l’amministrazione attuale e quella futura, possano essere sensibili anche a questa tematica, prima che qualcuno possa trovare una soluzione estrema da sè.

(nella foto branco di randagi in c.da Seniazza)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.