In una città che nel 2008 ha accettato supinamente il trasferimento di gestione delle proprie risorse idriche alla Girgenti Acque SpA, non finiremo mai di vederne delle belle. E lo faremo fin quando le amministrazioni di turno, locali e provinciali, non decideranno di fare quel gran passo, invocato a gran voce dalla popolazione saccense e agrigentina, ovvero quello della rescissione del contratto con il gestore privato.
Quali potranno mai essere le gravi motivazioni per cui da nostro Comune possano partire tali richieste, se nel frattempo non sono state ancora inoltrate?
Cosa dovranno attendere ancora, e sulle proprie spalle, i nostri concittadini prima che l’ATO Idrico riceva un chiaro segnale che questo contratto non può ancora proseguire per i suoi restanti 28 anni? Crediamo purtroppo che probabilmente solo il tanto da noi paventato famoso aumento delle tariffe applicate sulle bollette idriche potrà risvegliare anche gli animi più taciturni.
Nell’attesa del peggio, la nostra popolazione in questi giorni si è fatta, per fortuna, sentire. E ringraziamo gli abitanti della zona Cimitero per l’esposto inoltrato alla Procura della Repubblica di Sciacca per illustrare la mancata erogazione d’acqua per oltre 15 giorni. A tale danno anche la beffa di pagare fior di quattrini per le autobotti e di ricevere preavvisi di distacco per mancato pagamento di fatture. Ma questa zona non è abbastanza vasta per il caso contemplato nel contratto tra Consorzio dei Comuni e gestore idrico tra le clausole di rescissione? Lo chiediamo all’amministrazione comunale e, tramite questa, all’ATO Idrico di Agrigento, rappresentata nel suo CDA anche dal nostro sindaco.
– Mancata erogazione d’acqua in vaste zone della nostra città per oltre 15 giorni senza servizio sostitutivo di autobotte
– Perdite idriche come se piovesse
– Strade dissestate dalle continue riparazioni alla condotta, molte delle quali negli stessi identici punti, anche più volte a settimana
– Fogne a cielo aperto per mesi interi
– Bollette non trasparenti con conguagli forfettari, senza letture dei contatori, e con canoni di depurazione e fognatura
– Preavvisi di distacco per fatture contenenti quote illegittime
– Ufficio per il ricevimento del pubblico aperto solamente due volte a settimane e a spese della provincia di Agrigento, che mette a disposizione i suoi locali, non si capisce a che titolo.
– Numero di telefono per l’utenza a pagamento (199)
– Assenza di una carta dei servizi che regoli il rapporto con l’utenza o di un sito internet attraverso il quale fornire informazioni basilari
– Acqua torbida in diverse zone della città
E su quest’ultimo punto di un elenco che potrebbe benissimo estendersi in maniera interminabile, che vuol significare cosa rappresenta Girgenti Acque per la nostra città, desideriamo soffermarci un attimino.
Il prezzo pagato in bolletta prevede la consegna a domicilio e la distribuzione presso le nostre abitazioni di “acqua potabile”. In teoria, aprendo il nostro rubinetto, dovremmo poter bere l’acqua che ne scorga. Ma quanti noi bevono l’acqua di rubinetto?
Riteniamo, di buon grado, che pochi abitanti saccensi siano avvezzi a tale abitudine. Sia perché l’acqua sa molto di cloro sia perché forse dei nostri gestori si fidano poco. E quindi anche se Sciacca rimane dotata di ottimi bacini idrici ricchi d’acqua minerale o termale, i cittadini preferiscono comprarla, andarla a riempire alle fonti più vicine o acquistare un piccolo depuratore per i propri rubinetti. Giusto per mettersi al sicuro.
E giusto per mettersi a sicuro, una nostra amica prelevando un campione di acqua di un colore più che sospetto da un rubinetto di casa della madre allacciato direttamente alla rete idrica (e quindi escluso da serbatoi), ha deciso di rivolgersi ad un centro di analisi per farlo testare.
Ecco il risultato:
E’stato quindi riscontrato e certificato un problema di inquinamento batteriologico. E chissà quanti, nella nostra Sciacca soffrono lo stesso problema e continuano ad utilizzare la propria acqua senza averla fatta prima analizzare. Ma ciò non dovrebbe minimamente essere competenza dei cittadini.
Di controllare il gestore e l’acqua distribuita da questo, chi se ne dovrebbe occupare?
– Il Comune?
– L’Ato Idrico?
– Il Poliambulatorio ASL
La mamma della nostra amica, che abita nella centralissima Corso Vittorio Emanuele, era finita qualche mese fa (ricorderete), per lo stesso motivo, all’attenzione dei media locali e del Giornale di Sicilia.
A giugno di quest’anno, un addetto di Girgenti Acque SpA, aveva ritirato presso quella abitazione una bottiglia contenente quell’acqua marrone ma non si sono più fatti sentire. Non è stato eseguito quindi alcun accertamento né scavi per verificare il problema e la condotta. In questi giorni sono stati allertati nuovamente i dirigenti dell’ASL e si attende l’ennesimo prelievo, anche da Girgenti Acque. La nostra amica non sa più a chi rivolgersi per tutelare i propri interessi e soprattutto la salute dei suoi familiari.
Inoltriamo questa ennesima “vergognosa” segnalazione a tutte le autorità competenti affinché provvedano a risolvere questo grave problema in tempi rapidissimi, accertino e comunichino ai cittadini saccense che in tutte le zone della nostra città sia distribuita “acqua veramente POTABILE”.
Invitiamo l’amministrazione comunale a presentare il risultato di queste analisi all’ATO Idrico di Agrigento nella prossima fatidica seduta del 12 Ottobre 2009 e chiedere CON FORZA la rescissione del contratto.
I GRAVI MOTIVI PER PROCEDERE, come illustrato in questi 17 mesi dai nostri concittadini e come sintetizzato nell’elenco di qui sopra (segnalazioni acquisite dall’amministrazione precedente ed attuale e, crediamo, girate all’ATO IDRICO), CI SONO!