SEMPLICEMENTE VERGOGNA!


vergogna

Ci dispiace. Ci dispiace e ci rattrista notare come tra gli attestati di stima e le dichiarazioni di solidarietà manifestate a tutti gli organizzatori degli incontri svoltisi a dicembre presso l’Aula Magna del Liceo Classico, in modo particolare al dirigente scolastico dello stesso, manchino quelli dello schieramento politico di appartenenza dell’on. Marinello. Au contraire, registriamo da parte di alcuni esponenti di tale schieramento una presa di posizione, tanto incomprensibile quanto vana, che sottolinea la legittimità dell’interrogazione del deputato nazionale e la scompostezza con cui hanno reagito i soggetti promotori. Recita infatti una parte della nota da essi diffusa:
<<… Se la Scuola organizza eventi antimafia sposando i preconcetti e i pregiudizi politici fa una cosa sbagliata e non comprendiamo le ragioni per cui sia il dirigente scolastico che gli altri organizzatori degli incontri antimafia abbiano reagito così scompostamente a fronte di un legittimo atto ispettivo adottato dall’on. Marinello.>>
Ora è comprensibile ed umano lo spirito di corpo e di appartenenza politica, ma quando un leader commette un evidente errore è più che legittimo che i suoi uomini glielo facciano notare e, se è il caso, ne prendano le necessarie distanze perché lo stesso possa prenderne coscienza. Nel caso specifico è vero che l’on. Marinello non ha commesso alcun errore nella forma: fa parte infatti delle sue prerogative rivolgere interrogazioni parlamentari al Governo o al singolo Ministro. Lo ha commesso però nella sostanza: presa coscienza della caratura dei personaggi che hanno partecipato agli incontri, come può un membro della “Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni mafiose, anche criminali” rivolgere un’interrogazione al Ministro per sollevare dubbi su una manifestazione palesemente improntata alla lotta contro la mafia? Sorgono allora spontanee altre domande: qual’è la finalità di tale interrogazione? Cui prodest? Chi e cosa vuole colpire? Certo ne è l’intento intimidatorio e molesto nei confronti di un dirigente scolastico che mira a diffondere la cultura della legalità tra i giovani e di accrescerne la coscienza civica.
Restiamo inoltre spiazzati quando leggiamo di organizzazione di “eventi antimafia sposando i preconcetti e i pregiudizi politici”. Qual’è la relazione tra le vittime di mafia, i preconcetti ed i pregiudizi politici? Qual’è il nesso tra pregiudizi e preconcetti politici e chi quotidianamente vive nel timore di essere colpito? Perché tacciare di pregiudizi e preconcetti politici chi non può esprimere la propria opinione e fare libera e corretta informazione in quanto minacciato? No. Proprio non comprendiamo. E la nostra non è scompostezza, ma un’incredibile miscela di incredulità, stupore ed indignazione.
Noi siamo un’associazione che promuove, tra tante attività ed iniziative, anche la divulgazione della cultura antimafia nella propria città. Il nostro auspicio è che in futuro anche gli esponenti delle forze politiche, in particolar modo quelli con una coscienza maggiormente sensibile al contesto sociale da cui provengono, indipendentemente dal loro partito di appartenenza, si facciano promotori di numerose iniziative per sconfiggere una piaga che da troppo tempo affligge ed opprime lo sviluppo della nostra terra.

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