SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI


Ricordate l’ormai datato film “Se tutto va bene siamo rovinati” in cui il duo di comici Gigi e Andrea interpretavano due matti appena usciti dal manicomio (ogni riferimento è puramente causale)?
Parafrasandone il titolo e la locandina ritroviamo, guarda caso immersi nell’acqua, Eugenio D’orsi, presidente dell’ATO Idrico di Agrigento e il geom. Giuseppe Giuffrida, amministratore delegato della Girgenti Acque SpA.
Protagonisti di questa “nuova edizione” sono però le “bollette pazze” consegnate a Sciacca (oltre che in diversi Comuni dell’agrigentino) a cui hanno fatto seguito, negli scorsi giorni, anche le “dichiarazioni pazze” dei due “mattacchioni”.

Ecco il servizio di Maria Genuardi, andato in onda su RMK il 20/03/2010:

Secondo Giuffrida e D’Orsi ad esser “pazzi” siamo praticamente noi:
Le bollette pazze“ sono solo “un termine buono per i titoli dei giornali
Gli importi esosi sono errori legati ai dati forniti dai Comuni
La gestione del servizio è efficiente ed è in fase di ulteriore miglioramento
Le accuse” quindi “sono ingiuste e il servizio reso all’utenza non ha pecche, anzi è migliorato

E la situazione di Sciacca (la città più “lamentosa” della provincia)?

Dalla trascrizione letterale dell’intervista a Giuffrida:
Fortemente migliorata e credo che quest’anno a mare, chi è stato a mare ha visto la regolarità dell’acqua, i servizi come le stiamo dando e la situazione dell’area di Sciacca era quella che era tant’è vero che c’erano degli interventi straordinari già preorganizzati prima che noi stiamo seguendo e oggi abbiamo messo in esercizio tanti cose realizzate, serbatoi, l’ultimo serbatoio l’abbiamo messo in servizio la settimana scorsa, questo sicuramente ci sta consentendo di gestire meglio la risorsa d’acqua con grande rispetto per la risorsa e tra l’altro di gestire le pressioni in rete e quindi questo ci consente di dare una flessibilità al servizio che prima non esisteva neanche lontanamente”.

Se fosse il “mondo all’incontrario”, forse Giuffrida avrebbe ragione ma disservizi e inadempienze, sempre all’ordine del giorno, sono sotto gli occhi di tutti e poco può fare per nasconderle. E forse, una mano d’aiuto, in tal senso, può dargliela soltanto il presidente dell’ATO Idrico, Eugenio D’Orsi, che in risposta all’interrogazione del consigliere provinciale saccense Ezio Di Prima riferisce che:

-“il Regolamento Idrico, dopo due anni, è stato predisposto e sarà sottoposto a breve all’attenzione dei sindaci” (che ci auguriamo non abbiano intenzione di approvarlo). “All’interno dello stesso è prevista l’uniformità dei canoni in tutta la provincia per evitare disparità di prezzi nei diversi Comuni” (giusto per fare un esempio: Sciacca pagherà di più, come da noi sempre detto, mentre Agrigento riceverà bollette molto meno esose) .

– Per quanto riguarda i locali dell’URP provinciale a Sciacca, prestati gentilmente dallo stesso D’Orsi al gestore privato (per la ricezione del suo pubblico), “Girgenti Acque ha, per contratto, quattro anni di tempo per cercarsene uno adeguato” e quindi può stare tranquilla. E noi ci chiediamo in quale contratto sia scritto visto che nella convenzione non si fa menzione di tutto ciò. Ci chiediamo perché il presidente D’Orsi ce lo abbia rivelato soltanto adesso (ha letto il contratto con ritardo o quanto riportato è stato scritto da qualche altra parte?) e ci continuiamo a chiedere a quale titolo la provincia regionale di Agrigento sopporta annualmente i costi di un locale (in cui a malapena riescono a stare i propri dipendenti) per poi farne usufruire ad una azienda privata. E chissà per quanto tempo ci porremo questo domande.

– “Non esistono pratiche di nuovi allacci o di volture non evasi in città”. Il contrario ce lo siamo inventati noi che abbiamo anche denunciato il mancato rispetto della convenzione che prevedeva lo svolgimento del servizio allo stesso tariffario EAS fino all’approvazione del famoso nuovo regolamento per l’utenza. Preventivi per volture e allacci anche cinque volte più cari di quelli EAS. Scusate se è poco.

– Di “bollette pazze” a Sciacca, dulcis in fundo, ”ne sono arrivate poche”, soprattutto “se paragonate a quelle pervenute ad Agrigento”. Quindi dovremmo quasi impazzire di gioia. Nel capoluogo di provincia, però, ben 3900 fatture sono state già rettificate e ridotte del 45%. Ci aspettiamo quantomeno un eguale trattamento per le “poche, pochissime” (saranno più di 1000) bollette “taroccate” consegnate a Sciacca, visto che le stesse sono oggetto di verifica in questi giorni (ma, stranamente ai saccensi viene risposto: “pagate”, perché?).

Da una parte, quindi, il gestore replica alle accuse e si difende. Dall’altra, l’organo che dovrebbe tutelare i cittadini, che dovrebbe controllare l’operato del gestore, ovvero l’ATO, rappresentato dal suo presidente, conferma che “tutto va bene”, e difende Girgenti Acque.

Non possiamo che condividere, a tal proposito, l’esternazione dei Popolari per Sciacca (clicca qui per visualizzarla) che individuano una vera e propria offesa della verità dei fatti da parte di Giuffrida ed invitano il sindaco Vito Bono a rispettare le promesse elettorali chiedendo con forza (se non l’avesse fatto), o con maggiore forza (semmai lo avesse fatto), la risoluzione del contratto con Girgenti Acque. Sempre sperando che l’intero CDA dell’ATO Idrico non la pensi come D’Orsi e Giuffrida, ovvero che “tutto va bene”, perché se tutto va bene” per loro, quelli ad “essere rovinati” siamo sempre e solo noi.

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