No a Trivellazioni nel Belìce. Approvata all’unanimità mozione che blocca le multinazionali.


BEN QUATTRO LE MOZIONI PRESENTATE ED APPROVATE

di: Santina Matalone

Non ci sarà nessuna trivellazione nella Valle del Belìce. Ieri, infatti, l’Assemblea regionale siciliana, ha deciso, all’unanimità, di revocare le autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi nella Valle del Belice e nell’ambito del territorio della Val di Noto e dei siti Unesco siciliani. Un argomento, quello delle trivellazioni nel Belìce, che è stato preso a cuore da diversi schieramenti politici, che hanno presentato ben quattro mozioni per fermare la ricerca degli idrocarburi nel territorio che comprende, tra gli altri, anche i comuni di Montevago, Santa Margherita, Partanna: Partito dei  Siciliani – MPS con la mozione n. 30, l’UDC con la mozione n. 26, il M5S con la mozione n. 14 e il PD con la mozione n. 34

Sono particolarmente soddisfatta per la presa di coscienza generale dell’Assemblea Regionale Siciliana, che, approvando la mozione, ha bloccato le autorizzazioni a trivellare nella Valle del Belice. Ogni problema è grave nella misura in cui toglie salute e speranza e le trivellazioni lo fanno. Con questa iniziativa abbiamo salvaguardato il territorio, la salute, l’agricoltura, l’economia”.

Così, la deputata all’Ars dell’Udc, Margherita La Rocca Ruvolo, commenta l’approvazione della mozione con la quale il Governo della Regione blocca le ricerche di idrocarburi nella Valle del Belice. Una mozione che vede come firmatari  la stessa deputata agrigentina e i deputati del gruppo Udc Turano, Sammartino, Miccichè e Nicotra.

Positiva la valutazione anche del Movimento Cinque Stelle. “Per essere dei neofiti – commenta Giampiero Trizzino, anch’egli firmatario della mozione –  mi pare evidentissimo che ci stiamo muovendo abbastanza bene. La commissione che io presiedo lavora a ritmi sostenutissimi e penso che presto porterà a casa altri risultati. Uno dei nostri prossimi  atti mira a bloccare le trivellazioni nel canale di Sicilia, che rischiano di distruggere l’ambiente per una manciata di euro

Opporsi  alle ricerche petrolifere – afferma il deputato Valentina Palmeri, che ieri ha relazionato in aula sulla mozione trivellazioni nella Valle del Belice – non è solo dire no ai già sperimentati  sistemi energetici, capaci di compromettere irreversibilmente interi territori, da un punto di vista ambientale economico e sanitario, ma piuttosto un modo di impegnarci a ridisegnare il sistema energetico siciliano e di affermare che la sovranità dei cittadini non può essere posta in secondo piano rispetto agli interessi delle multinazionali”.

Dall’Ars è arrivato un segnale di attenzione e tutela per la Valle del Belice: evitare le trivellazioni in un territorio di cosi’ grande pregio serve da un lato ad evitare un possibile rischio sismico, e al tempo stesso a tutelare un’area ricca dal punto di vista ambientale, agricolo, paesaggistico e naturalistico. Il Pd si e’ battuto per questo risultato, siamo soddisfatti di aver trovato dalla stessa parte il governo regionale’‘. Lo dice Antonella Milazzo, deputato regionale siciliano del Pd.

Con il provvedimento approvato ieri pomeriggio, il Governo regionale si impegna a revocare l’autorizzazione di ricerca e a sospenderne immediatamente l’efficacia, procedendo ad una nuova valutazione previo confronto con gli enti locali ed il Comitato ‘no trivellazioni’, quali portatori d’interessi legittimi del territorio, a cui deve comunque essere offerta l’effettiva possibilità di rappresentare e fare valere le ragioni della tutela dell’ambiente e della salute.

Inoltre saranno pubblici ed accessibili tutti gli atti del procedimento, ivi compresi gli allegati ed i dati tecnici, al fine di consentire ai Comuni di formulare e presentare le eventuali opposizioni e controdeduzioni.

Si  procederà  ad una complessiva rivisitazione della disciplina relativa alle concessioni minerarie che tenga in debito conto le esigenze di tutela dell’ambiente e della salute, le attribuzioni costituzionalmente riconosciute agli enti locali, predisponendo e presentando, entro il termine tassativo di 60 giorni, un disegno di legge organico di riforma.
Nelle more della formalizzazione ed approvazione del detto disegno di legge il governo regionale potrà sospendere il rilascio di nuove autorizzazioni e l’efficacia di quelle rilasciate e non ancora effettivamente operative.

Comincerà un nuovo modo di fare politica ispirata alla salvaguardia del territorio, della salute e delle economie locali, impedendo che gli interessi costituiti di alcuni privati si risolvano in mere speculazioni a danno dell’isola ed assicurando che, di converso, le eventuali attività opportunamente regolate ed autorizzate determinino un reale e strutturale vantaggio per l’economia della Sicilia.
Nella stessa seduta di ieri all’Ars è stata invece bocciata la mozione sul rigassificatore di Porte Empedocle progetto Terna, anche se il deputato Matteo Mangiacavallo assicura che si tratta di un incidente di percorso e che la lotta del M5S su questo fronte  procederà. Giancarlo Cancelleri da una stoccata ai gruppi politici che “non hanno tenuto conto dell’alto rischio sanitario cui si espone la popolazione e del deturpamento di un’area dall’altissimo valore storico, a fronte di un vantaggio pressoché nullo, visto che la Sicilia non ha bisogno dell’approvvigionamento del gas di questa struttura”.

Fonte: belicenews.it

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