Apprendiamo dagli organi di stampa della stizzita replica dell’ex sindaco Mario Turturici al nostro ultimo comunicato stampa circa il credito EAS.
Comprendiamo che con questa vicenda il nostro ex sindaco non abbia messo in risalto la sua migliore immagine di amministratore e conseguentemente senta l’esigenza di svincolarsi in tutti i modi, anche arrivando a negare l’evidenza di fatti riportati nero su bianco dallo stesso Comune di Sciacca negli atti di citazione in giudizio presentati dall’ex sindaco Vito Bono.
Noi siamo in possesso di tali documenti e sappiamo benissimo come si è sviluppata l’intera faccenda, quindi non può che farci piacere che se ne discuta pubblicamente per chiarire le idee dei nostri concittadini, ma non comprendiamo perché in sede di Consiglio Comunale, dove noi de L’AltraSciacca non siamo presenti e non potremmo controbattere in alcun modo, nemmeno per difenderci dall’accusa, quella sì veramente infondata, di fare disinformazione.
Certo, se l’idea del dott. Mario Turturici è quella di fare una passerella politica tra i suoi colleghi consiglieri comunali che potranno bacchettarlo o meno per poi consentirgli di auto-impartirsi l’assoluzione politica, crediamo che la sua visione della verità sia abbastanza discutibile.
Fortunatamente in questa città ci sono due emittenti televisive e diverse testate giornalistiche scritte e online e sarebbe bello spiegare, tramite esse, perché dal 2007 al 2010 non si sia mosso qualcosa di concreto per cercare di recuperare il credito vantato nei confronti dell’EAS e, solo nel 2010, con l’allora sindaco Vito Bono, si sia arrivati a promuovere un’azione giudiziaria.
Siccome L’AltraSciacca è sempre attenta su cosa si dice e su come la si dice, allora chiediamo noi un pubblico confronto su tutta la questione e sui costi che questa ha prodotto per l’intera collettività saccense. Avremo così la possibilità di visionare interviste, documenti, comunicati stampa e altro che dimostreranno inconfutabilmente chi fa vera disinformazione.
Attendiamo fiduciosi una risposta per un pubblico dibattito e sottolineiamo che l’unica cosa certa, sino a oggi, è che i soldi dovuti dall’EAS devono essere ancora recuperati dal Comune di Sciacca e che la maggior parte di essi sono già stati spesi.