Lettera aperta di Cittadinanzattiva TDM al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin


Lorenzin,governo non decide su stop fumo in auto

Al

  • Ministro della Salute Beatrice Lorenzin

E p.c. a:

  • Presidente dell Regione Siciliana
  • Assessore alla Salute della Regione Sicilia

Oggetto: OBIETTIVO SALUTE “distretto sanitario AG2”

Cittadinanzattiva T.D.M. di Sciacca denuncia alla S.V., dopo averlo fatto con modalità diverse alle autorità di pertinenza (Regione Sicilia, ASP/AG, Sindaco Distretto Sanitario di Sciacca), la grave situazione in cui si trova attualmente la sanità nel distretto AG2 con particolare attenzione all’ospedale di Sciacca a causa della cattiva applicazione del nuovo piano sanitario regionale.

Negli anni in cui l’ospedale aveva una direzione autonoma, si era costruito un percorso di miglioramento e d’incremento dei servizi erogati ai cittadini attraverso l’apertura di nuove U.O. dirette da professionisti di provata esperienza.

A seguito di quest’iter l’ospedale di Sciacca è divenuto riferimento per un territorio piuttosto ampio che, vista anche la collocazione geografica, abbraccia parte della provincia di Trapani e la porzione più montana della Provincia di Palermo.

Tale percorso ha subito un brusco arresto con la costituzione dell’ASP della provincia d’Agrigento che poteva essere prevedibile in relazione al momento di riorganizzazione delle risorse in un’ottica di più ampio respiro quale quella che si veniva a configurare dall’unione del territorio e ospedale nonché dalla visione “provinciale” dell’esigenze sanitarie.

L’idea che c’eravamo fatti era che essere partecipi di un progetto provinciale fosse un valore aggiunto per la realizzazione di sinergie con altre strutture ospedaliere e con le strutture territoriali.

Tutto ciò non è avvenuto e quello che più ci dispiace e che ad oggi, nonostante che si sono succeduti un manager e poi un commissario, non esista un piano provinciale per la sanità del distretto Ag2 ( Sciacca e Ribera),

Particolarmente trascurati e poco attenzionati dalla Direzione sono i volumi d’attività svolti dal territorio e dagli ospedali.

Riportiamo alcuni esempi indicativi d’alcune branche che possono essere allargate a molte delle attività svolte nel territorio saccense.:

  1. Esistono U.O. ospedaliere che seguono elevati volumi di prestazioni ambulatoriali qualificate organiche (anche attraverso ridistribuzioni delle risorse).
  2. Di contro esistono ambulatori del territorio che continuano ad erogare poche prestazioni spesso di bassa complessità, mantenuti esclusivamente per logiche politiche locali ma non per la loro reale incisività nel territorio.
  3. Non esiste una rilevazione dei carichi di lavoro degli ambulatori del territorio che continuano ad operare senza controllo alcuno e soprattutto senza confronto con l’attività ambulatoriali degli ospedali spesso di gran lunga superiore e più qualificata.
  4. Incredibilmente l’attività ambulatoriale convenzionata esterna non è stata inserita nei sistemi di prenotazione centralizzata dei CUP provinciali, ciò determina il girovagare dell’utente presso i diversi centri convenzionati in attesa di prenotazioni di esami diagnostici, quando non eseguibili in ospedale. Inoltre non è possibile gestire un’unica lista di attesa provinciale e un’unica lista delle prenotazioni secondo priorità come previsto dalle norme vigenti.
  5. Ancora troppo elevata è la quota di prestazioni ambulatoriali svolte dai privati convenzionati esterni senza alcuna contrattazione dei volumi qualitativi di attività erogata in funzione delle liste di attesa dell’ASP.
  6. Assenza di un piano di ri-funzionalizzazione dell’ospedale di Ribera in funzione delle reali potenzialità di quel presidio es: sala operatori aperta H24, quanti interventi l’anno in urgenza? pronto soccorso o PTA?) e con eventuale ridistribuzione delle risorse umane finalizzate al potenziamento dell’attività ambulatoriale del Distretto AG2 .

Per ultimo non perché meno grave si denuncia il degrado degli ambienti, uno standard di qualità pessima e una cattiva organizzazione di tutte le attività non sanitarie del nosocomio.

Ultimamente si sono verificati numerosi casi d’insufficienza di personale medico e paramedico che ha messo a rischio lo stesso diritto alla salute degli utenti, basta solo l’esempio di n. 7 anestesisti mancanti che nonostante i ripetuti solleciti venuti da forze sanitarie, sindacali, politiche e sociali non sono ancora stati reintegrati.

Potremmo continuare con altri numerosi esempi di cattiva gestione della sanità del nostro distretto però preferiamo non dilungarci e chiediamo alle autorità in indirizzo un maggiore controllo e un’indagine seria sulla reale situazione del nostro comprensorio che abbraccia una numerosa utenza che è seriamente danneggiata da tale situazione.

Siamo consapevoli delle difficoltà economiche che attualmente la sanità pubblica sta affrontando, però riteniamo che, proprio in un momento di scarsità di risorse economiche e di tagli sui servizi sanitari è necessario che ci siano dirigenze qualificate che riescano ad utilizzare al meglio le risorse esistenti cercando di evitare storture, sprechi, disorganizzazione e tagli lineari che finiscono per danneggiare le fasce più debole della popolazione, però allo stato attuale l’Asp di Agrigento è diretta (male) da un commissario e la Regione Sicilia non è riuscita a nominare un manager che si assuma la responsabilità di governare il difficile processo di cambiamento di una sanità vecchia e insufficiente per le necessità attuali del nostro territorio.

Confidiamo in un autorevole suo intervento e siamo disponibili ad un confronto per approfondire ancora meglio la situazione che riteniamo sia grave e complessa.

In attesa di riscontro Le porgiamo distinti saluti.

Il coordinatore

  • Gero Maggio

Il Responsabile TDM

  • Calogera Piazza

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