Una storia di vita corrente a Sciacca nell’anno domini 2014


lettera-scritta

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro associato, il quale lamenta la scarsa informatizzazione dei servizi scolastici, d’altronde, come dice lui, siamo solo nel 2014. Ci racconta la sua esperienza personale sottolineando quanto ci costa oggi, in tempo e lavoro perduti, non avere la possibilità di usufruire di servizi on line.

Con la rete globale siamo in grado di avere qualsiasi informazione in un click e per ciò che ci serve nella vita reale siamo ancora costretti a fare le code e perdere inutilmente tempo nella giungla della burocrazia amministrativa.

Sarebbe ora di evolvere non solo la rete dell’informazione ma anche i servizi pubblici ai cittadini, anzi, è già tardi.

 

Vorrei oggi raccontare una storia di vita corrente a Sciacca nell’anno domini 2014.
Avendo una bambina di 5 anni, che frequenta la scuola materna con annessa mensa scolastica, necessito di buoni pasto quotidiani e quindi mi informo come entrarne in possesso. Il mio interlocutore più immediato è la scuola che mi fornisce un numero di c/c postale del comune dove fare il versamento. Allora compilo il modulo di c/c postale e mi reco all’ufficio più vicino ed effettuo il versamento. E poi?
Dopo viene il bello. Armato della ricevuta di versamento devo consegnarla al comune dove ritirerò il blocchetto dei buoni pasto. Mi reco al comune per visionare gli orari di ricevimento al pubblico (sulla homepage del sito internet non sono indicati o io non li ho trovati) e vedo un solo giorno di accesso in orario pomeridiano. Essendo impegnato al lavoro di mattina decido di recarmici in questo giorno. Cerco l’apposito ufficio, consegno all’impiegato la ricevuta, che trattiene la sua copia e mi dà l’altra con il blocchetto.
Quindi riassumendo:
Pagamento bollettino all’ufficio postale, sperando di non incappare in giorni di pagamento pensioni e quindi pernottare in loco.
Accesso agli uffici comunali esclusivamente di lunedì pomeriggio.
Dato che ci troviamo nell’anno 2014 e personalmente svolgo quasi tutte le incombenze in Rete e per non fare il solito critico disfattista decido di informarmi su cosa succede altrove.
Attingo a qualche amico sparso per la penisola e scopro:
Vigonza (Pd) 22.000 abitanti.
Convenzione con tabaccaio di fronte ad edificio scolastico. I genitori pagano ed il tabaccaio consegna i buoni pasto. Tempo speso max 5 minuti.
Beinasco (To) 18000 abitanti.
Qui andiamo sul fantascientifico, piattaforma web in cui ci si registra e si versa il corrispettivo per un tot di buoni pasto. In qualsiasi momento i genitori possono verificare quanti buoni sono stati fruiti e quanti sono i rimanenti. Cartaceo completamente assente.
In conclusione, dato che ormai l’amministrazione è in mano a ragazzi giovani, non sarebbe l’ora di far entrare questa città nel terzo millennio anche per queste incombenze futili?
Manca qualche mese all’inizio dell’anno scolastico…..

(lettera firmata)

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