Comunicato stampa InterCoPA


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Prima che la L.R 19 sull’acqua pubblica venisse approvata, ipotizzare e credere che si sarebbe ottenuta una legge capace di garantire i diciassette comuni che non avevano consegnato le reti a Girgenti Acque, e soprattutto che consentisse ai ventisette comuni, che le reti le avevano consegnate, di potersi liberare del gestore incapace e inefficiente, Noi di Inter.Co.PA, riteniamo che non ci avrebbe creduto nessuno.

Purtroppo però, come comitato Inter.Co.PA, abbiamo la sensazione che i ventisette Sindaci, molti dei quali si sono battuti e sono stati in prima linea per arrivare all’approvazione della legge, non stiano sfruttando appieno l’occasione per la gestione del servizio pubblico dell’acqua, oggi in mano ai privati di Girgenti Acque.

La sensazione del comitato nasce dal fatto che i 27 sindaci riunitisi il quattro settembre in Agrigento, dove hanno espresso la volontà di avvalersi della facoltà prevista dall’art. 5, comma 6, della L.R. n. 19, di procedere all’approvazione dei consigli comunali di apposita delibera per la gestione diretta del servizio idrico, come previsto dall’art. 4, comma 7, non hanno minimamente tenuto in considerazione e (volutamente?) tralasciato che la stessa L.R. consente di utilizzare l’art. 12, dove è previsto l’istituzione di una Commissione tecnica presso gli ATO Idrici posti in liquidazione e presiedute dai Commissari degli ATO, allo scopo di verificare eventuali inadempimenti contrattuali rispetto alle convenzioni stipulate che, se accolte e fatte proprie dal Presidente della Regione, determina la risoluzione del contratto.

La sostanziale differenza, per chi ha letto e conosce la L.R. n. 19, è che, mentre l’applicazione del comma 6, art. 5, determinerebbe indiscutibilmente un ricorso da parte del gestore Girgenti Acque che chiederà il rispetto del contratto trentennale e il risarcimento del danno, così come ha già fatto con altri esposti e ricorsi, di contro, con la soluzione prevista dall’art. 12, se accolta dal Presidente della Regione, determinerebbe la risoluzione anticipata del contratto, e se ovvio che anche in questo caso il concessionario farà ricorso, intanto dovrà difendersi dalle accuse di inadempienza e comunque il ricorso andrà presentato contro la decisione del Presidente della Regione e non contro l’ATO o la commissione. Questo sarebbe utile anche perché, sempre il quattro settembre, giorno in cui i sindaci hanno espresso la volontà di avvalersi della facoltà di gestire il servizio idrico integrato in forma diretta, hanno anche chiesto opportuni chiarimenti al governo regionale attraverso l’emanazione di una circolare esplicativa “… per la corretta attuazione delle previsioni di legge e per la regolamentazione dei rapporti contrattuali e finanziari in atto esistenti, in considerazione dei molteplici punti di criticità …”. In pratica hanno chiesto alla regione di essere tutelati da eventuali responsabilità di risarcimenti milionari al gestore. Legittimamente!!!

Ma le preoccupazioni del comitato Inter.Co.PA non si fermano qui. Sappiamo tutti che i ventisette sindaci firmatari della volontà di appropriarsi delle reti non la pensano alla stessa maniera. L’unità dei sindaci evidenziata dai servizi dei media, può essere sabbia negli occhi per molti cittadini ma non per Noi di Inter.Co.PA che attraverso i nostri ventuno comitati cittadini conosciamo uomini e fatti, e sappiamo che esitazioni, paure, dubbi, inesperienza amministrativa, contrarietà alla gestione pubblica, hanno riguardato parte dei sindaci, e non è peregrino pensare che la richiesta di chiarimenti attraverso una circolare da parte delle Regione possa nascondere il tentativo di fare trascorrere inesorabile il tempo, con la scusa della mancanza di chiarimenti, per realizzare il gattopardismo “tutto siciliano” di cambiare tutto per non cambiare nulla.

Il comitato Inter.Co.PA, al fine di scongiurare le nostre preoccupazioni, chiede ai sindaci e al commissario dell’ATO Idrico, che ad oggi non ha fatto sentire la sua voce, nonostante Egli stesso sia investito di compiti da svolgere, di dare corso immediatamente all’art. 12, della L.R. 19, attraverso la costituzione dell’apposita Commissione tecnica presieduta dal Commissario dell’ATO Idrico; di procedere speditamente alle delibere dei Consigli Comunali per la definizione delle procedure per la gestione del servizio idrico integrato in forma diretta e pubblica; di procedere urgentemente alla definizione dei sub-ambiti.

Inter.Co.PA, sarà vigile e farà sentire la propria voce, attraverso i ventuno comitati cittadini che rappresenta, lì dove l’azione dei sindaci non sarà coerente con i tempi risicati che la legge ci consente di utilizzare (90 gg).

Chiediamo alla deputazione regionale dell’ex provincia di Agrigento di unirsi a cittadini e comitati per spronare, stimolare e pretendere che l’azione dei sindaci sia uguale a quella che Essi stessi hanno preteso per l’approvazione della legge.

Inter.Co.PA
Il Coordinatore
Franco Zammuto

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