Sciacca, Coda della Volpe – Esclusiva de L’AltraSciacca: “La principale causa dei crolli è dovuta all’incontrollato deflusso in parete delle acque della fognatura”


Da ben 8 anni Noi de L’AltraSciacca chiediamo lumi senza avere risposte sulle perdite fognarie che deturpano il promontorio di Coda della Volpe.

Riassumendo brevemente la vicenda, improvvisamente sulla sommità del nostro affascinante promontorio cominciò a cadere un notevole flusso di acque pressoché costante proveniente dal basamento della strada del Viale delle Terme e non legato ad eventi piovosi, che col tempo ha macchiato in maniera evidente il bel calcare bianco della rupe. Era l’11 maggio del 2010 quando chiedevamo di intervenire urgentemente per eliminare la perdita di presumibile origine fognaria (link 1).  Era il 19 novembre 2010 quando denunciavamo il silenzio sul problema di Cammordino (link 2). Era il 9 novembre 2013 quando tornavamo a sollecitare un intervento su Coda della Volpe (link 3). E potremmo continuare sino ad oggi.

Sono trascorsi quasi 10 anni e nulla è cambiato, quel fiume d’acqua continua a cadere sul costone che caratterizza la nostra Sciacca senza che nulla sia stato fatto per porvi rimedio. Qualche settimana fa abbiamo rilanciato una segnalazione sulla presenza di scarichi di acque piovane che si riversano copiosamente sulla sommità di Coda della Volpe, in aggiunta alla perdita fognaria, chiedendo a chi di competenza, ma senza sinora aver ricevuto alcuna risposta, se questo flusso abbondante e incontrollato di acque durante i fenomeni piovosi potesse essere causa o concausa del dissesto geomorfologico che ha imposto il discusso intervento di consolidamento (link 4).

Oggi, purtroppo, possiamo dire che la risposta alla nostra domanda è affermativa!

In esclusiva la nostra Associazione è venuta in possesso della relazione tecnico-illustrativa del progetto esecutivo delle opere di consolidamento di Coda della Volpe, che mette nero su bianco la risposta che fuga i nostri dubbi. Infatti, a pagina 15 della predetta relazione, datata 5/11/2013, si legge: “Si evidenzia che la principale causa dei crolli è dovuta all’incontrollato deflusso in parete delle acque della fognatura“. 

A questo punto chiediamo alle autorità preposte e, in particolare, all’Amministrazione di Sciacca:

  1. Perché in più di 5 anni non si è fatto nulla per riparare la perdita fognaria, che secondo la relazione tecnica è la “principale causa dei crolli”?
  2. A chi spetta la riparazione?
  3. Che senso ha spendere centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici per consolidare il costone di Coda della Volpe senza la rimozione delle cause che hanno prodotto i crolli?
  4. Il perdurare delle perdite fognarie e degli scarichi di acqua piovana, possono innescare nuovi fenomeni di crollo rendendo inutile l’intervento appena concluso?
  5. Si sarebbe potuto evitare l’intervento di consolidamento se tempestivamente si fosse proceduto a riparare la perdita fognaria?
  6. E’ giusto far pagare alla collettività un intervento che con tutta probabilità si sarebbe potuto evitare se si fosse proceduto tempestivamente a riparare la perdita fognaria?
  7. Chi risarcirà i Saccensi per l’impatto paesaggistico di questo intervento?

L’AltraSciacca

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