GESTIONE DELL’ACQUA: DOPO LA PADELLA RISCHIAMO LA BRACE


E venne il giorno del Consiglio Comunale Aperto sul futuro gestionale della risorsa ACQUA.

Stasera, 31 Luglio, alle ore 20 avrà luogo un Consiglio Comunale aperto per discutere e cercare di capire le proposte da parte dell’ATI di Agrigento circa la scelta della forma Societaria da preferire per la gestione idrica dell’acqua in Provincia di Agrigento tra una Società Consortile Speciale e una S.p.A. a totale capitale pubblico.

L’appuntamento è molto importante perché con la scelta che si andrà a fare si gioca il destino dell’acqua pubblica, ringraziamo il Presidente del Consiglio Comunale e l’Amministrazione per averne consentito lo svolgimento.

Noi de L’AltraSciacca, lo diciamo da tempo, la scelta da fare è quella che a nostro parere rispetta e garantisce di più i Cittadini, ossia la Società Consortile Speciale.

La preferiamo, non solo perché Ente di Diritto Pubblico, ma perché rispetta la volontà popolare del Referendum del 2011, in cui oltre 27 milioni di Italiani si espressero chiaramente sulla gestione pubblica dell’acqua.

L’attuale Presidente dell’ATI, Avv. Francesca Valenti, in questi mesi ha più volte detto che anche Lei propendeva per la Società Consortile, salvo poi mettere in campo due proposte di Statuto, la seconda opzione la gestione tramite una Società per Azioni.

Noi abbiamo apprezzato il tentativo del Presidente ATI, in sinergia con il Sindaco di Grotte  Provvidenza, di volerci convincere che la S.p.A. fosse al pari di una Società Consortile Speciale, purtroppo, almeno per quanto ci riguarda, non ci sono riusciti.

La società per azioni anche con partecipazione pubblica non muta la sua natura di soggetto di diritto privato per il solo fatto che l’ente pubblico ne possegga in tutto o in parte le azioni. Pertanto, se la società partecipata dalla mano pubblica si avvale degli strumenti previsti dal diritto societario, essa non può che essere ritenuta un soggetto di natura privata e quindi osservarne le regole, tra cui quella contestata da tutti i Comitati e Associazioni, fare profitti sull’acqua.

Il rapporto tra il comune e la società per azioni costituita dallo stesso comune per la gestione di un servizio pubblico è di assoluta autonomia, sicché una società del genere opera come persona giuridica privata, senza alcun collegamento con l’ente pubblico (cfr. Cass. SS.UU. 6 maggio 1995 n. 4989 e 4991). Tali società quindi, in quanto dotate di personalità giuridica e di autonomia imprenditoriale, operano secondo i comuni principi di concorrenza al pari di tutte le altre”.

L’AltraSciacca fa un appello ai cittadini affinché stasera partecipino al dibattito o, come auspichiamo, seguano l’eventuale diretta televisiva.

Dopo tante battaglie per la pubblicizzazione della gestione dell’acqua, i cittadini di Sciacca debbono far sentire la loro voce, come è stato per il referendum, l’acqua deve essere pubblica e l’unica forma di gestione che ce lo garantisce è quella della Società Consortile.

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